Non ci stancheremo mai di dire che la bellezza salverà il mondo. E lo sanno bene tutti coloro che si sono fatti portavoce di questo messaggio, di un antidoto contro il declino, la decadenza e il disinteresse, di uno strumento per imparare a educare le persone e le prossime generazioni.
E lo sapeva bene anche Giulia Maria Crespi, la storica fondatrice del FAI che voleva salvare le bellezze del nostro meraviglioso Paese. Fu lei, quel 28 aprile del 1975, a istituire il Fondo Ambiente Italiano, un’associazione no profit, con l’obiettivo di proteggere e salvaguardare l’eredità culturale, naturale e paesaggistica dell’Italia.
E per farlo ha concretizzato la nobile idea di Elena, nipote del filosofo Benedetto Croce, che fece conoscere a Giulia l’ente britannico National Trust. Tutto apparve incredibilmente chiaro per la Crespi: anche all’Italia serviva un’associazione in grado di valorizzare e preservare la memoria più autentica, e bella, del nostro Paese.
Chi era Maria Giulia Crespi
Nasce a Merate il 1923 da una ricca famiglia lombarda. Da bambina Giulia Maria Crespi riceve una rigida educazione domestica, la sua insegnante è Fernanda Wittgens, critica e storica dell’arte italiana, nonché prima donna direttrice della Pinacoteca di Brera.
Così impara l’arte e la cultura del bello, ma acquisisce anche un’importante e fondamentale lezione che sarà alla base di tutta la sua vita: per ottenere molto, bisogna dare altrettanto. E lei lo farà, attraverso il volontariato e l’impegno civico, dedicando il suo tempo e le energie alla valorizzazione della cultura.
Nel 1962, rimasta orfana e vedova, inizia a lavorare al Corriere della Sera, stravolgendo totalmente l’assetto interno e portando il giornale ad adottare una linea più progressista. Sono anni, quelli, in cui all’interno della redazione c’è un forte fermento culturale, Giulia conosce l’ambientalista Antonio Cederna, e grazie a lui apprenderà il significato più vero e autentico della bellezza e del paesaggio.
La nascita del FAI
Così il 1975 nasce il FAI con un chiaro e preciso obiettivo, quello di far scoprire e riscoprire le bellezze artistiche e naturali del nostro Paese dimenticate. Lavorerà tutti i giorni della sua vita, fino alla fine, al suo progetto diventando l’anima dell’associazione nonostante la morte del padre, di due mariti, la diagnosi di cancro e la malattia agli occhi che l’ha accompagnata gli ultimi anni della sua vita: Giulia Maria Crespi non smetterà mai di perseguire i suoi obiettivi.
Muore il 19 luglio all’età di 97 anni, ma lascia all’Italia e al mondo intero una grandissima eredità. La sua storia, la sua forza e quell’associazione che, a distanza di 46 anni dalla fondazione, porta avanti con fierezza gli ideali della Crespi: insegnare a rispettare, valorizzare e ad amare le bellezze del nostro territorio.
