Alluminio, cuocere gli alimenti può essere pericoloso

L'alluminio, molto utilizzato in cucina, può rivelarsi pericoloso per la cottura e la conservazione degli alimenti: ecco quali sono le accortezze da seguire

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

L’alluminio è un materiale estremamente versatile, economico e di facile utilizzo, tutti motivi per cui viene spesso impiegato in cucina: dalle vaschette alla carta stagnola, passando per pentole e padelle, lo troviamo in moltissimi oggetti di uso comune. Tuttavia, diversi studi scientifici hanno dimostrato che cucinare gli alimenti (o conservarli nella maniera scorretta) nell’alluminio può essere pericoloso per la salute. È importante non fare allarmismo, ma neanche sottovalutare il problema: scopriamo quali sono i reali rischi e come evitarli efficacemente.

Perché l’alluminio può essere pericoloso

Negli ultimi anni, si è iniziato a fare attenzione all’uso di alluminio in cucina: questo materiale può rivelarsi pericoloso per la nostra salute? Per capire bene quali sono i rischi, occorre fare qualche precisazione. Innanzitutto, è bene sapere che l’alluminio è un metallo leggero presente naturalmente, in minuscole particelle, nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo e nella terra che ospita i cibi che portiamo in tavola. Non possiamo dunque escludere qualsiasi tipo di contatto con questo elemento, non sarebbe affatto possibile.

In via generale, dunque, possiamo dire che – come spesso accade – è la dose a fare il veleno. Piccole quantità di alluminio assunte dal nostro corpo non causano alcun problema, bensì il loro accumulo, nel lungo periodo, può rivelarsi pericoloso. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il limite massimo di sicurezza è fissato a 60 mg al giorno. Uno studio molto accurato, condotto dall’European Food Safety Authority, ha dimostrato che ciascuno di noi assume in media circa 6 mg di alluminio al giorno, ovvero molto al di sotto della soglia considerata pericolosa.

Se in alcuni frangenti non possiamo fare nulla per evitare di assumere l’alluminio (come ad esempio dall’aria che respiriamo quotidianamente), ci sono alcune accortezze che si rivelano utili per evitare di accumulare questo elemento nel nostro organismo. Ed è qui che entra in gioco l’alluminio utilizzato in cucina: facendo attenzione a qualche pratica scorretta, possiamo ridurre al minimo il rischio di contaminare accidentalmente (e di conseguenza di ingerire) il cibo che prepariamo. Naturalmente, non c’è bisogno di eliminare del tutto l’alluminio dalle nostre cucine.

Il Ministero della Salute si è recentemente occupato della questione, con un’interessante informativa riguardante l’uso dell’alluminio per la cottura e la conservazione dei cibi. È importante notare che, per le persone in salute, il pericolo è estremamente ridotto: l’alluminio viene infatti escreto in maniera efficace attraverso i reni Bisogna invece fare più attenzione in caso di soggetti a rischio come bambini al di sotto dei 3 anni, donne in gravidanza, anziani e persone con disturbi renali. Scopriamo quali sono le principali linee guida per evitare problemi in cucina.

Come usare l’alluminio in cucina

Come già anticipato, l’alluminio è un materiale che trova largo spazio in cucina: è estremamente leggero e versatile, è un ottimo conduttore di calore ed è persino molto economico. Lo troviamo, ad esempio, nei classici contenitori utilizzati per congelare il cibo, o nella carta stagnola che viene usata per avvolgere gli alimenti. Ma è presente anche in pentole, padelle e caffettiere, proprio per la sua semplicità d’impiego. Un loro uso scorretto può facilitare il rilascio di microparticelle di alluminio che vanno a contaminare i cibi con cui sono in contatto.

Alcune semplici precauzioni possono ridurre enormemente questo rischio, rendendo più sicuro l’utilizzo dell’alluminio in cucina, anche in presenza di soggetti fragili. Innanzitutto, nella scelta dei contenitori da comprare dobbiamo fare attenzione all’etichetta: è importante verificare che il prodotto sia idoneo al contatto con gli alimenti. Devono inoltre presenti delle istruzioni per l’uso (come ad esempio le temperature per la cottura e i tempi massimi di conservazione), che vanno seguite scrupolosamente proprio per evitare di commettere qualche errore.

Che si tratti di contenitori di alluminio o di involucri di carta stagnola, un altro fattore importante consiste nel tempo di utilizzo a contatto con il cibo. Se la conservazione non supera le 24 ore, come può accadere ad esempio per un panino preparato la mattina da portare con sé in ufficio per il pranzo, non ci sono particolari controindicazioni: l’alluminio può essere usato a qualsiasi temperatura. Se invece abbiamo bisogno di una conservazione prolungata, questi contenitori vanno impiegati solamente in frigo o nel freezer.

Diversa è la situazione per i cibi solidi e secchi, come ad esempio il pane, la pasta, il caffè, le spezie, i cereali, i legumi o la frutta secca: questi possono essere conservati nell’alluminio a lungo anche a temperatura ambiente. Infine, un’ultima accortezza per quanto riguarda l’utilizzo di pentole e padelle in alluminio: è bene fare attenzione a non rovinare il fondo con posate o altri utensili da cucina, oppure con le classiche pagliette abrasive durante la pulizia. Meglio usare prodotti e strumenti più delicati, per preservare la loro integrità.

Cosa non fare mai con l’alluminio

Quali sono, invece, quei comportamenti che ci mettono maggiormente a rischio? Per quanto riguarda i contenitori d’alluminio, quelli monouso non devono mai essere riciclati nuovamente in cucina: vanno smaltiti nel modo corretto, perché non sono più sicuri a contatto con il cibo. Questi recipienti non vanno inoltre usati nel forno a microonde (a meno che non sia appositamente specificato), perché riflettono le onde elettromagnetiche e possono scatenare scintille, arrivando persino a danneggiare irrimediabilmente l’elettrodomestico.

Le vaschette di alluminio non vanno poi messe a diretto contatto con il fuoco o con le piastre della cucina. Infine, ci sono alcuni alimenti che non vi andrebbero cotti o conservati. Quelli troppo caldi, se rimangono a lungo all’interno di un contenitore in alluminio, possono facilitare il rilascio di particelle pericolose. Allo stesso modo, sostanze acide o troppo salate possono danneggiare il rivestimento e contaminare il cibo. Meglio quindi evitare di usare l’alluminio a contatto con succo di limone, salsa di pomodoro, aceto, alimenti conservati sotto sale o cibi marinati.