Zuppa, minestra o vellutata: quali sono le differenze

Quali sono le differenze tra minestra, zuppa o vellutata? Scoprile qui insieme ad alcune ricette gustose

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Daniela Iniziato

Lifestyle Editor

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Zuppa, minestra e vellutata possono considerarsi dei pasti completi, bilanciati e molto gustosi. Si tratta di cibi antichi che svolgono da sempre un ruolo molto importante nel menù familiare, ma trovano posto anche nella maggior parte dei ristoranti, dove vengono preparate in tanti modi diversi.

A seconda delle regioni e delle tradizioni, in Italia zuppe, minestre e vellutate possono essere servite come antipasto, per stimolare l’appetito, come primo piatto, nelle loro varianti più ricche, o come piatto unico, accompagnate da crostini, riso o carne.

Spesso si fa confusione tra i diversi piatti e capita che le parole zuppa e minestra vengano usati come sinonimi, così come la vellutata viene confusa con il passato o la crema. Nel nostro Belpaese si aggiunge anche il fatto che lo stesso alimento può essere chiamato in modo diverso a seconda della regione in cui ti trovi.

In realtà, potremmo dire che tutti questi hanno come base un brodo e le verdure, e che la differenza sostanziale tra una pietanza e l’altra sta nell’utilizzo di altri ingredienti come pane e pasta, oli e altri grassi e carne di vario genere.

Un’altra differenza tra zuppa e minestra o tra zuppa e vellutata può essere il modo in cui vengono servite: molto liquide, dense, frullate o con pezzi visibili di verdure e carni.

L’aggiunta di uno o più ingredienti fa sì che il piatto risulti molto leggero, oppure con un alto valore nutritivo. Ma procediamo con ordine per capire in via definitiva qual è la differenza tra zuppa, minestra e vellutata.

Differenza tra zuppa e minestra

La minestra è un termine generico per indicare un piatto consistente in un brodo di base che può essere declinato in diversi modi. Oltre alle verdure, la minestra prevede l’aggiunta di pasta, riso o altri cereali (orzo, farro, ecc.), a seconda dell’uso nelle diverse regioni.

La minestra non è solo un cibo italiano: basti pensare ai famosi noodles cinesi o ai ramen giapponesi che possono essere ugualmente considerate minestre tipiche dei rispettivi paesi.

La zuppa si differenzia dalla minestra per una prerogativa sostanziale: al posto di pasta o cereali, prevede l’utilizzo di pane o crostini di pane. La zuppa, rispetto alla minestra, risulta più consistente e meno brodosa.

L’aggiunta dei crostini, inoltre, fa in modo che gran parte del brodo venga assorbito. Come piatto della tradizione contadina, un tempo al posto dei crostini veniva utilizzato il pane raffermo avanzato, che ritornava morbido grazie ai liquidi della zuppa.

La zuppa di cavolo nero è un piatto tipico della cucina toscana, mentre al sud Italia si preferiscono zuppe di legumi, talvolta con l’aggiunta di croste di formaggio. Anche all’estero le zuppe sono piatti della tradizione contadina ancora in voga, basti pensare al borsch russo o alla soupe francese.

Come preparare la zuppa di pesce

Oltre alle zuppe di verdure, la cucina italiana ha nel suo bagaglio culturale un piatto della tradizione marinara antica che da sempre riscuote un successo enorme: la zuppa di pesce. A differenza di zuppe preparate con sole verdure, la zuppa di pesce ha un procedimento laborioso, ma il risultato finale è sempre eccellente.

La difficoltà più grande sta nel fatto che tutto il pesce deve essere ben pulito e sfilettato per eliminare ogni traccia di lisca. Esistono dei pesci che si adattano particolarmente a essere utilizzati nella preparazione di zuppe perché hanno un gusto di mare particolarmente saporito.

Oltre a cozze, vongole e altri tipi di molluschi, per un’ottima zuppa di mare sono indicati pesci medio grandi come lo scorfano, la rana pescatrice o la gallinella di mare. Puoi aggiungere poi scampi, seppioline o triglie, a seconda dei gusti e della stagionalità.

Il primo passo è sfilettare e pulire tutto il pesce. Gli scarti serviranno per preparare il brodo di pesce, mentre a parte cuociamo velocemente tutti i molluschi. In un’altra casseruola prepariamo un sugo di pomodoro con aglio, olio e prezzemolo, facendolo cuocere solo pochi minuti.

A questo punto uniamo tutto il pesce sfilettato nel sughetto e facciamo cuocere e insaporire il tutto, aggiungendo man mano il brodo di pesce precedentemente filtrato e coprendo con il coperchio. Dopo circa 10 minuti, aggiungiamo cozze, vongole e scampi e finiamo la cottura senza coperchio.

Appena la zuppa sarà pronta, serviamo ben calda con fette di pane tostato.

Differenza tra zuppa e vellutata

La prima differenza visibile tra zuppa e vellutata è nell’aspetto: mentre la prima presenta sempre la verdura ed eventuale aggiunta di carne in pezzi, le vellutate si ottengono passando o frullando le verdure per ottenere un composto liscio e morbido, come se fosse una crema.

La vellutata è solitamente composta da 2 o massimo 3 verdure e spesso prevedono la presenza di patate che hanno il pregio di dare consistenza alle verdure frullate, rendendole, appunto, vellutate al palato.

Inoltre, le vellutate si differenziano da altre preparazione con verdure frullate perché vengono utilizzati dei “leganti” alla fine della preparazione, utili per accentuarne la compattezza e rendere il gusto più deciso. I leganti più utilizzati sono panna, besciamella o altri latticini densi, oppure tuorli d’uovo.

Anche le vellutate possono essere accompagnate da crostini di pane e diventano più saporite e complete con un filo d’olio d’oliva e una spolverata di parmigiano prima di essere servite.

Differenza tra vellutata, passato e crema

A questo punto è necessario fare un’ulteriore distinzione tra tre tipi di preparazioni che potrebbero sembrare simili, ma che notano sottili differenze tra loro. Tutte e tre, infatti, sono composti da verdure varie che necessitano di essere ridotte in crema prima di essere servite.

Qual è la differenza, allora?

Il passato di verdure non è altro che un minestrone frullato, senza aggiunta di altro. In questo caso possiamo utilizzare quante più verdure possibili e aggiungere anche pasta o riso alla fine.

Si tratta di un piatto molto leggero, particolarmente adatto ai bambini in fase di svezzamento, oppure a persone che hanno necessità di controllare il peso. Il passato può contenere anche legumi ed essere gustato tiepido nelle stagioni più calde.

Infine, la crema segue lo stesso procedimento di vellutate e passato, ma prevede l’utilizzo di una sola verdura. Per dare consistenza al piatto, la verdura frullata viene poi legata con farina di riso o latte, che sono utili anche per dare un gusto più deciso al piatto.

Vellutata di lenticchie e finocchi

Nella stagione più fredda, una cena a base di legumi è sempre un successo. In particolare le lenticchie sono molto apprezzate, sia per il loro gusto, ma anche perché, a differenza degli altri, hanno dei tempi di cottura relativamente veloci.

Inoltre, il sapore delicato e dolciastro delle lenticchie è l’ideale per creare tantissime zuppe e vellutate, accostate ad altri ingredienti dal gusto più deciso. La vellutata di lenticchie e finocchi è perfetta per chi desidera preparare un pasto leggero e digeribile, apprezzato da grandi e piccoli.

Per preparare questo piatto, cominciamo facendo appassire un porro in un tegame a fuoco lento con un paio di cucchiai di olio d’oliva. Tagliamo a fettine sottili i finocchi, eliminando la base più dura e aggiungiamo al porro.

Versa in seguito anche le lenticchie. Per un sapore speziato, aggiungi qualche fettina di zenzero fresco o, se preferisci, una punta di cucchiaino di quello in polvere. Copri tutto con brodo vegetale e lascia cuocere per almeno 25/30 minuti, fino a quando tutti gli ingredienti risulteranno ben cotti.

A questo punto, aggiusta di sale, aggiungi mezza tazzina di panna da cucina e frulla tutto fino a ottenere una consistenza liscia e cremosa. Versa la vellutata in piatti fondi e condisci con un filo di olio d’oliva prima di servire.

Accompagna la vellutata in tavola con crostini di pane o grissini. Per un gusto più sfizioso, fai rosolare in padella qualche cubetto di pancetta e guarnisci la tua vellutata.

Differenza tra minestrone e passato di verdura

Un’ultima distinzione tra queste preparazioni a base di brodo e verdure va fatta tra minestrone e passato di verdure. Come abbiamo accennato prima, il passato di verdure viene realizzato con un minestrone frullato, per cui la differenza sostanziale sta proprio nell’aspetto finale.

In pratica, il minestrone si ottiene tagliando a pezzi più o meno regolari diversi tipi di verdure e ortaggi. Qui conta solo la fantasia e ciò che abbiamo in casa o nell’orto. Possiamo avere ottimi minestroni con: fagiolini, carote, patate, porri, cipolle, legumi, zucchine, pomodori, sedano ecc. e cuocere tutto insieme.

Alla fine, è possibile aggiungere pasta o riso o servire il minestrone nel suo brodo, con l’aggiunta a piacere di parmigiano.

Per cucinare il passato, il procedimento è lo stesso. L’unica differenza sta nel fatto che, a cottura ultimata, le verdure vengono frullate per creare una crema liscia e omogenea.