Come si mangia il sushi: il decalogo di Jiro Ono

Il sushi è ormai uno dei cibi più amati anche in Occidente. Jiro Ono, noto chef giapponese ha scritto un libro proprio sul sushi spiegando come va mangiato.

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Redazione

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Protagonista di un film-documentario e rinomato chef stellato giapponese, Jiro Ono è famoso per il sushi, piatto di cui conosce segreti e tradizioni. Ecco in sintesi cosa prevede il decalogo di Jiro Ono su come si mangia il sushi.

Si prende con le dita o con le bacchette
Il sushi si può prendere sia con le dita sia con le bacchette, l’importante in entrambi i casi è farlo con grazia e una certa sacralità nel gesto, si tratta di una preparazione raffinata, tradizionale, antica e che rischia di rompersi. Per evitare che ciò avvenga, afferrate il pezzo di sushi con delicatezza e non dall’alto.

La questione zenzero
Le fettine di zenzero sono utili per spennellare sul sushi la salsa di soia oltre che per pulire il palato tra un boccone e l’altro. Sulla salsa di soia va poi detto che la parte che va intinta è quella con il pesce, questo perché se il riso assorbe troppa salsa il sapere ne è alterato. Peraltro se il sushi è stato glassato con la salsa tsume allora evitate di intingerlo nella salsa di soia.

Tè e sushi oltre a bocconi per il verso giusto
Cosa bere con il sushi? Secondo Jiro il miglior abbinamento è con il tè. Per Jiro Ono è fondamentale che il boccone venga inserito in bocca come si presenta sul piatto, non va girato perché cambierebbero le sensazioni gustative anche per via delle diversa consistenza e temperatura tra il pesce e il riso che compongono la preparazione. Attenzione poi ad addentare entrambi insieme, pesce e riso non devono mai essere separati.

Dimensioni non casuali e tempi brevi
Anche la dimensione del pezzo di sushi ha la sua importanza, l’ideale è che sia di 6 centimetri in modo da poter essere mangiato in un unico boccone. Non andrebbe infatti morso più volte anche per evitare di romperlo o che i vari ingredienti si separino. Jiro Ono raccomanda poi che venga consumato appena pronto o comunque prima possibile dal momento in cui lo servono, senza aspettare lasciandosi magari tentare dal dare la priorità ad altre specialità.