Siamo a Milano, in via Brera 12-14, in un edificio nobiliare che appartiene al barocchetto settecentesco milanese. La fronte è molto particolare, oltre che lunga, e mostra dei balconcini raffinati e sofisticati realizzati in ferro arabescati. Possiamo raggiungere il piano nobile mediante uno scalone padronale a due rampe che presenta delle decorazioni del primo ‘800: qui si raccoglievano delle collezioni d’arte di notevole fama e finalmente è stato lanciato il progetto della Grande Brera: vi raccontiamo Palazzo Citterio a Milano, la storia e il suo stile.
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Palazzo Citterio a Milano, la storia

Palazzo Citterio a Milano si trova nello storico quartiere Brera: contrariamente a quello che potrebbero pensare i più, Milano non è affatto una città solo dall’anima moderna. Tutt’altro: nel suo cuore più antico troviamo palazzi dalla storia affascinante e dall’estetica sofisticata: in piena Brera c’è Palazzo Citterio, una dimora che è stata acquistata dallo Stato nel 1972 e che è rimasta chiusa per anni. Spesso nel corso del tempo sono stati avviati dei progetti rimasti poi in sospeso, ma il Palazzo è rinato negli ultimi tempi grazie alla Grande Brera.
Qui l’architettura settecentesca è ovunque: all’interno dell’edificio è possibile accedere allo scavo sotterraneo mediante una scala di cemento. Sebbene sia conosciuto come uno degli edifici più eleganti di Milano, per diversi anni è rimasto nell’oblio: si trova proprio al fianco della Pinacoteca, si sviluppa su tre piani e all’interno della corte presenta un giardino meraviglioso che si estende fino all’Orto Botanico di Brera. Dopo che è stato acquistato nel 1972, per diversi anni l’edificio è rimasto chiuso, al centro di numerosi progetti incompiuti (è stato persino occupato da un gruppo di attivisti), ma è con il progetto Grande Brera che è riuscito a tornare agli splendori di un tempo.
Gli interventi di riqualificazione
Palazzo Citterio è stato al centro di numerosi interventi di riqualificazione svolti con lo scopo di farlo tornare agli antichi fasti, soprattutto negli ultimi decenni. Il primo risale al 1987 con James Stirling, e in seguito anche da Mario Bellini. Tra il 2015 e il 2018, Palazzo Citterio è stato restaurato seguendo quanto stabilito dalla Soprintendenza: il progetto è stato successivamente rivisto con un investimento importante, di circa 23 milioni di euro, con un nuovo ingresso mediante scala in vetro monumentale e 6500 m² di spazio espositivo. Inoltre, Palazzo Citterio ospita diverse collezioni del ‘900 della Pinacoteca di Brera, esposizioni temporanee e sale per conferenze e proiezioni, oltre che bookshop e caffetteria. Un rinnovamento che è partito nel mese di maggio 2023 e che ha portato alla fine del 2024 alla nascita ufficiale del progetto Grande Brera.
A Palazzo Citterio è nata la “Grande Brera”

Tra i tanti quartieri di Milano, inclusi quelli delle influenze più futuristiche, Brera è di certo il suo cuore più romantico: siamo a pochi passi da Piazza Duomo, quindi in pieno centro città. Via Brera è conosciuta non solo per i tanti vicoli che possiamo esplorare a piedi, lasciandoci conquistare dalla storia di Milano, ma anche e soprattutto per la sua Pinacoteca e per l’Orto Botanico. Diverse sono le cose da vedere qui, ma di certo il progetto la Grande Brera a Palazzo Citterio, un sogno mandato avanti per cinquant’anni, rientra tra queste.
Di questo polo artistico si è discusso per decenni, e nel 2024 c’è stata l’inaugurazione di questa comunità di arti e scienze, dove principalmente verrà celebrata l’arte moderna e contemporanea. Di tempo ne è trascorso da quando agli inizi del ‘900, proprio all’ultimo piano del palazzo, abitava Emilio Jesi con la moglie. Oggi Palazzo Citterio è una delle realtà più importanti della città meneghina, e la Grande Brera è sostanzialmente una rivoluzione: un polo urbano di riferimento della città con tantissime opere da vedere.
Cosa vedere a Palazzo Citterio
Quando gli spazi nella Pinacoteca di Brera non erano più sufficienti per esporre il patrimonio di opere d’arte in custodia, è arrivato il momento di coltivare il sogno di espandere proprio Palazzo Citterio, per unire ambedue le strutture, poco distanti, con l’obiettivo di far diventare il Palazzo un’ala dedicata al Novecento. La storia di Palazzo Citterio è stata spesso definita maledetta poiché più volte interrotta. Tra decisioni spesso non azzeccate e tantissimi imprevisti tecnici, questa dimora nobiliare non ha trovato la sua strada per più di cinquant’anni. Pensata sin da subito come estensione della Pinacoteca, è oggi finalmente in realtà, ma cosa possiamo vedere al suo interno? Nel piano nobile di Palazzo Citterio sono presenti antiche stanze che ospitano diversi capolavori e collezioni. A raccontare il lavoro svolto è stato Angelo Crespi, direttore della Pinacoteca di Brera, della Biblioteca Braidense e di Palazzo Citterio.

“Dal 15 gennaio scorso, giorno del mio insediamento, abbiamo lavorato focalizzando la data del 7 dicembre. Ci siamo dati il compito di concludere il cinquantennale percorso di Palazzo Citterio entro il 2024 perché crediamo sia un atto doveroso, eticamente ed economicamente, l’apertura di questo edificio che consente l’ampliamento della Pinacoteca, coronando il sogno di Franco Russoli di realizzare la Grande Brera, cioè un nuovo modo di pensare l’edificio storico di Brera con l’annesso Palazzo Citterio, di pensarlo come un luogo unico con le sue molte funzioni, una collezione antica e una di arte moderna, tra le più importanti al mondo”.
Dall’8 dicembre 2024 è possibile dunque vedere la Grande Brera e rientrare a Palazzo Citterio, con un’esposizione di più di 200 opere d’arte proprio al piano nobile, oltre che mostre allestite negli spazi vicini. Il sogno di Franco Russoli, di riuscire a dare vita a un polo unico, è ormai realtà: tra le opere d’arte che verranno custodite troviamo le collezioni di Jesi e di Vitali, di Boccioni, di Picasso, di Modigliani e tanti altri. Un dialogo tra il passato e il presente, con il fermo desiderio di dare vita a un nuovo concept artistico: Palazzo Citterio è entrato nella vita di “tutti i giorni” dei milanesi e dei turisti che sognano di fare un tuffo nell’arte, entrando naturalmente in uno degli edifici simbolo di Milano, che ne svela l’identità più segreta.