Bucato sostenibile: cambiare abitudini è semplice e ne vale la pena

È possibile rispettare l'ambiente anche quando facciamo la lavatrice: ecco come

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Angela Inferrera

Consulente di stile

Consulente d'immagine, fashion editor ed esperta di moda sostenibile.

Fare il bucato è una cosa che si fa tutti i giorni e spesso anche più volte al giorno. Lo sapete che basta davvero pochissimo per fare delle scelte molto più amiche non solo dell’ambiente, ma anche del nostro portafogli? Ecco qui qualche consiglio facile e pratico per voi.

Bucato sostenibile: meno plastica

Provate a guardare la vostra lavanderia: quanta plastica ci trovate solo di flaconi? Grandi o piccoli che siano, si tratta di plastica che non sempre è possibile riciclare, che quasi mai è riciclata e che quindi ha un impatto importante sull’ambiente. Annullare questo accumulo di plastica è possibile: basta acquistare alla spina o sfuso!

Bucato sostenibile: cambiare abitudini è semplice e ne vale la pena

Detersivo alla spina

Il problema principale degli acquisti sfusi è che i dispenser alla spina non sono disponibili in tutti i supermercati. Vi do una notizia: se avete posto a sufficienza (un garage, una cantina, una lavanderia grande a sufficienza) potete acquistare direttamente il fustino grande (quello che usano i negozi, per intenderci, con il rubinetto per spinarlo!) e vi riempite le bottiglie comodamente a casa. Il vuoto poi è a rendere. Il costo si riduce e annullate anche il peso di fustini di detersivo da portare dal negozio a casa. Io ho fatto così.In alternativa, ne potete riempire al negozio tre o quattro bottiglie alla volta e usare sempre quelle.

Pack in carta

On line esistono diverse aziende che propongono detersivi in polvere che vengono venduti in pack di carta, completamente riciclabili. Io li ho provati e sono ottimi. Anche qui, basta fare acquisti cumulativi e si risparmia.

Bucato sostenibile: cambiare abitudini è semplice e ne vale la pena

Bucato sostenibile: dove finisce il detersivo?

Vi siete mai fermati un attimo a leggere le etichette dei detersivi che utilizzate? Io sì e ho cominciato a farlo quando mi sono accorta che un igienizzante in polvere che usavo per i capi di mia figlia quando era neonata mi crepava le dita delle mani. Se fa male alle mie mani che stendono il bucato, cosa può fare quella polvere all’acqua e all’ecosistema, oltre che alla nostra pelle? Eh sì perché non è solo la plastica dei fustini ad essere dannosa per l’ambiente, ma anche il loro contenuto. Bene, sappiate che esistono delle alternative.

Percarbonato

Si tratta di una polvere che igienizza, disinfetta, smacchia e sbianca anche a 30°. Chiaro che non la troverete mai negli scaffali ad altezza occhi, ma dovrete cercarla. Nei supermercati più forniti viene venduta, altrimenti la trovate in quelli biologici. Non ha un costo elevato, anzi, e anche questa è disponibile sfusa. Il percarbonato non è dannoso per l’ecosistema una volta disciolto nell’acqua e vi posso assicurare che una volta che lo provate, eliminate tantissimi altri prodotti che, semplicemente, smettono di servirvi.

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Sapone di Marsiglia

Esiste in scaglie per la lavatrice o il bucato a mano (ma onestamente lo trovo un po’ scomodo, perché va fatto sciogliere) oppure in saponetta per pretrattare i capi sporchi o macchie particolari. Il sapone di Marsiglia rimuove praticamente qualunque tipo di macchia, ha un ottimo odore, ha una confezione minimal e a volte perfino di carta, costa pochissimo e dura tantissimo. Allora, cosa state aspettando?

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Detersivo liquido

No, non sono tutti uguali, nemmeno quelli sfusi. Come vi dicevo, non basta che sia alla spina per essere davvero green. Molto detersivi alla spina di green hanno solo il contenitore, e magari nemmeno quello: leggete bene le etichette e verificate che non contengano paraffine, petrolati, tensioattivi, parabeni, profumi sintetici, sbiancanti ottici, ammoniaca o derivati animali.

Acido citrico

Se avete necessità di utilizzare l’ammorbidente (che è molto, molto inquinante!), perché non provate a sostituirlo con l’acido citrico? Si tratta di una polvere che trovate in tutti i supermercati (nemmeno questa ad altezza occhi, ma vi assicuro che si trova spesso, basta cercarla) e cha ha tantissimi usi a livello domestico, a seconda di quanto la diluite. Può essere usata come ammorbidente o come brillantante per la lavastoviglie o perfino come anticalcare. Anche questo costa pochissimo e dura tantissimo.

Metodi naturali

Ci sono macchie che vanno via semplicemente lasciando il capo al sole dopo averlo lavato (gli aloni di sugo ad esempio), o che spariscono con acqua e bicarbonato, con l’aceto bianco, o con un lavaggio in acqua fredda. Non serve un prodotto specifico per ogni macchia, fidatevi: acquistate con la testa!

Bucato sostenibile: cambiare abitudini è semplice e ne vale la pena

Bucato sostenibile: per concludere

Vi posso assicurare che non serve avere centomila prodotti per fare il bucato: ne bastano pochi e, per alcune macchie specifiche, molti li avete già in casa, solo che magari sono in cucina! La prossima volta che andate a fare la spesa, provate a pensarci: finite quello che avete a casa e cambiate modo di acquistare. Se lo facciamo tutti, qualcosa può davvero cambiare!