Bardini, il giardino incantato con villa, scalinata barocca e bosco all’inglese

Il Giardino Bardini ripercorre la storia di Firenze: un magnifico luogo che si è evoluto nei secoli, definito il "Giardino dei Tre Giardini"

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Serena De Filippi

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Pubblicato: 5 Febbraio 2025 14:29

Tra i giardini più belli e storici d’Italia troviamo Giardino Bardini di Firenze, che si trova precisamente nella zona Oltrarno. Siamo su una zona collinare che parte dalle pendici di piazzale Michelangelo e che si estende fino all’Arno: una splendida superficie di quattro ettari che rientra nel circuito museale insieme al Giardino di Boboli. Andiamo alla scoperta di questo luogo, in cui è presente anche una villa storica e che ci mostra ben sette secoli di storia fiorentina.

La storia dei Giardini Bardini

Il giardino di Villa Bardini si trova in una cornice fiorentina che affascina i turisti e non solo: non sorprende, dunque, che sia stato più volte inserito nella lista dei giardini più belli d’Italia. Profondamente legato alla città di Firenze, la sua storia inizia nell’epoca medievale, con la famiglia Mozzi, che durante il ‘200 possedeva diverse case e terreni nella città. Nelle loro proprietà rientrava anche la collina di Montecuccoli, in cui tutt’oggi si estende il Giardino Bardini.

Una panoramica di Giardino Bardini
Fonte: iStock
Una panoramica di Giardino Bardini

La proprietà per diversi decenni è passata nelle mani del Comune di Firenze finché in seguito, per essere precisi nel corso del Seicento, la superficie viene affidata a due famiglie, i Mozzi si occupano della parte Est, mentre Giovan Francesco Manadori della parte Ovest, dove verrà in seguito edificata Villa Manadora. Questo territorio viene naturalmente modificato nel corso del tempo, con abbellimenti e restauri, di preciso nel XIX secolo, a opera di Giulio Mozzi. Ed è proprio lui a cui dobbiamo la decorazione presente nella scalinata all’interno del Giardino Bardini, che comincia a prendere forma divenendo un luogo di profonda pace bellezza: fondali a mosaico, statue, fontane e molte altre decorazioni che tutt’oggi rendono questo giardino un vero e proprio spettacolo.

Anche la parte Ovest subisce naturalmente delle modifiche e delle trasformazioni. Nella parte posseduta da Luigi De Blanc il giardino viene rivisto in chiave anglo-cinese, con influenze che possiamo ammirare tutt’oggi, mentre la Villa Belvedere viene arricchita con un giardino e un lago, oltre a una cascata e una fontana. Unita infine nel 1839, diventa di proprietà dei Carolath von Beuthen nel 1880 e in seguito di Stefano Bardini nel 1913. Alla scomparsa di Stefano, il territorio è diventato di proprietà del figlio Ugo.

Dunque, è il 1913 la data in cui possiamo dire che cambia tutto, poiché il complesso del Palazzo Mozzi, di Villa Manadora, i terreni agricoli vicini, gli edifici satellite e anche il giardino barocco e all’inglese vengono acquistati da Stefano Bardini, antiquario, che dà il nome “Giardino dei Tre Giardini”. Come riporta la Fondazione, il giardino viene “arricchito da elementi decorativi di varia provenienza assemblati col gusto tipico del collezionista che nulla esclude, il giardino diventò così un labirinto di tranelli per il conoscitore d’arte, chiamato a distinguere i materiali veri da quelli falsificati, i rimontaggi con inserimenti moderni dalle opere autentiche”.

Le caratteristiche del “Giardino dei Tre Giardini”

Questa definizione è stata data da Stefano Bardini: possiamo ammirare il parco agricolo ma anche il bosco all’inglese e la scalinata barocca: un territorio unico nel suo genere, di certo eclettico, soprattutto perché unisce vari stili e utilizzi. All’interno del giardino sono state inoltre restaurate nell’ultimo periodo tutte quelle piccole architetture che vanno a comporre la sua struttura, tra cui anche fontane e arredi lapidei.

Il "Giardino dei Tre Giardini"
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Il “Giardino dei Tre Giardini”

La posizione panoramica è il motivo per cui spesso viene visitato, ma non solo, dal momento in cui abbiamo visto che questo giardino è profondamente legato alla città di Firenze. In qualche modo è stato preservato per arrivare fino ai giorni nostri, e si trova precisamente tra la Costa San Giorgio e Borgo San Niccolò. In pieno centro città, ci attendono dunque quattro ettari di verde pronti a farci scoprire una pagina di storia fiorentina importante.

Racconta ben sette secoli di storia, che possiamo ammirare passeggiando al suo interno: l’introduzione di determinate specie botaniche ma anche i mutamenti dovuti al semplice trascorrere del tempo, e alle mode figlie dei secoli. Nel ‘600 e nel ‘700 era un giardino barocco che si caratterizzava dunque per grotte, fontane e statue, e ancora giardini di fiori e boschetti di lecci. Come abbiamo visto nella sua storia, invece, nell’Ottocento viene di nuovo modificato grazie alla realizzazione del giardino dalle influenze anglo cinesi di Le Blanc. Ma si è rinnovato ancora, divenendo un meraviglioso giardino vittoriano per volere dei Principi Carolath-Beuthen.

Perché viene definito così?

Il Giardino Bardini viene definito così perché semplicemente ci racconta tre realtà appartenenti ad epoche stili differenti tra loro. Possiamo dunque osservare la magnifica scalinata barocca e il giardino all’italiana, per poi innamorarci delle caratteristiche tipiche del bosco all’inglese e quegli elementi esotici, poiché non è molto diffuso un giardino anglo-cinese, anzi, è assolutamente raro in Italia. E infine oggi ospita anche il parco agricolo, dove si trova un frutteto e il pergolato di glicini che fiorisce in primavera e che è diventato grande attrazione della città.

Il restauro nel 2000 e la riapertura al pubblico

La vista panoramica sulla città di Firenze di Giardino Bardini
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La vista panoramica sulla città di Firenze di Giardino Bardini

Nel 2000 il complesso è stato affidato all’Ente Cassa di Risparmio di Firenze: il territorio è stato restaurato a lungo per poi riaprire nel 2006 al pubblico. Una data importante perché questo è uno dei luoghi più rappresentativi della città di Firenze e che descrive alla perfezione la storia del capoluogo toscano. Un gioiello fiorentino da vedere assolutamente una volta nella vita e il cui splendore originale è praticamente intatto.

Per esempio nel giardino anglo-cinese è presente persino un dragone, come vogliono le influenze esotiche. Sono inoltre state portate al loro splendore antico anche le cascate e le vasche a forma di conchiglia. Non solo modifiche ma anche innovazione, perché del resto Giardino Bardini si evolve con il trascorrere del tempo, quindi durante gli interventi del 2000 sono stati introdotti alcuni elementi nuovi, tra cui il pergolato di glicini, che prende ispirazione dai giardini rinascimentali, e il giardino di peonie. Perfetto per una passeggiata tra storia, arte e natura, è un angolo di Firenze da scoprire.