Tutte le proprietà benefiche del vischio

Utilizzata da tempo immemore come medicamento naturale, questa pianta venerata dai Celti aiuta ad abbassare i valori della pressione arteriosa

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Silvia Menini

Naturopata e Giornalista

Naturopata in costante formazione, è anche giornalista pubblicista, scrittrice, sommelier ed esperta di marketing.

Quando si pensa al vischio, l’immagine che viene subito in mente è quella del bacio di fine anno, tradizione romantica che non tramonta mai. Questa pianta è però anche un’eccellente alleata della salute e, nello specifico, un elisir naturale contro la pressione alta.

Cos’è il vischio

Il Vischio (Viscum Album) è un piccolo arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Loranthaceae. Questa pianta viene definita semiparassita in quanto, non avendo radici, si sviluppa aggrappandosi agli alberi, in particolar modo le latifoglie come la quercia, sfruttando le loro ramificazioni e invadendo la corteccia per assorbire le sostanze nutritive della pianta ospite. Proprio per questo motivo il vischio porta un danneggiamento della pianta stessa provocando deformità nella sua struttura.

Il vischio è caratterizzato da foglie oblunghe e carnose con una larghezza di circa 2 centimetri e sono poste in fila di due lungo il ramo. Presenta fiori gialli e frutti dalle bacche sferiche bianche o giallastre traslucide e con l’interno gelatinoso e colloso.

Lo si trova soprattutto in collina e cresce fino a un’altitudine di 1100-1300 metri. Grazie alla sua ampia diffusione, lo si trova in Portogallo, in Iran, nella Penisola Scandinava ma anche in Sicilia.

Secondo una leggenda risalente ai Celti, il vischio avrebbe la proprietà di tenere lontano le disgrazie e le malattie. Tutt’ora è infatti considerato un simbolo di buon augurio proprio durante il periodo natalizio ed è immancabile proprio all’arrivo del nuovo anno come buon auspicio.

Secondo un’altra leggenda cristiana il vischio, in principio, era un albero e fu proprio con il suo legno che si costruì la croce su cui morì Gesù. Per questo motivo fu condannato poi a perdere la sua autonomia e venne trasformato nella pianta semiparassita che è tutt’ora.

Il vischio è presente anche nella serie Asterix, Panoramix – il druido del villaggio – in cui proprio Asterix raccoglie del vischio nella foresta per usarlo come ingrediente per le sue pozioni magiche.

Nel poema epico l’Eneide si pensa proprio che sia il vischio il “Ramo d’Oro” che permette a Enea di discendere nell’Ade. Il colore dorato verrebbe proprio dall’aspetto che assume quando viene reciso.

Mentre Charles Dickens nel romanzo “Il circolo Pickwick”, pubblicato nel 1836, parla già della tradizione del bacio sotto il vischio.

Il nome botanico “vischio” deriva dal latino viscum, derivazione di viscosus, quindi “vischioso” proprio ad indicare la caratteristica delle sue bacche e del seme che si attacca sugli alberi. Il secondo nome albus ha il significato di “bianco”.

I celti lo chiamavano “oloaiacet”, la forza e la potenza del fulmine, per la sua posizione sulle chiome degli alberi ed era appunto considerato una pianta caduta dal cielo. L’arbusto infatti troneggia sulle cime degli alberi e, per questo motivo, è stato considerato divino, tanto che si credeva che tenesse lontano il dolore e che realizzasse i desideri terreni. A supporto di questo, basta notare come la storia sia piena di dipinti che rappresentano figure religiose, sciamani e uomini potenti con un ramo di vischio tra le mani.

Già nel V secolo a.C. il Vischio veniva utilizzato con scopi medicamentosi, tanto che nei diari di Plinio, naturalista e botanico, si legge che veniva usato per trattare le vertigini e la perdita di equilibrio. Nel 1500 era usato come vulnerario per stimolare la cicatrizzazione di ferite e ulcerazioni della pelle e come antiemorragico.

Il Vischio è quindi un rimedio antichissimo, la fitoterapia moderna lo sta apprezzando sempre di più grazie alle numerose scoperte scientifiche sulla sua composizione chimica, molto complessa.

Vediamo ora nel dettaglio tutte le proprietà del vischio, a partire proprio dal suo effetto sull’ipertensione.

Le proprietà benefiche

Utile in caso di ipertensione e a livello cardiovascolare

Fattore di rischio cardiovascolare molto importante, l’ipertensione arteriosa può avere diverse cause. Tra queste è possibile ricordare la familiarità, l’età, il sovrappeso e la presenza di patologie metaboliche come il diabete. L’approccio terapeutico principale rimane quello farmacologico – se ci si accorge di avere valori della pressione superiori ai 120/140 di massima e ai 65/90 di minima è opportuno contattare tempestivamente il proprio medico – ma, parallelamente, ci si può aiutare anche con diversi rimedi naturali.

Uno di questi è il vischio, utilizzato come medicamento da tempo immemore. Considerato dai Celti un vero e proprio dono del cielo, si contraddistingue per la capacità di regolare il metabolismo dei trigliceridi, ma anche di quello dei lipidi e del colesterolo. La sua assunzione è in grado di favorire la vasodilatazione, con conseguenze positive sulla circolazione del sangue. I flavonoidi presenti determinano una dilatazione nei capillari e nelle arterie periferiche più piccole, favorendo l’afflusso di sangue anche verso il cervello. È quindi un rimedio indicato per contrastare l’arteriosclerosi, riduce la formazione delle placche che, depositandosi sulle pareti interne delle arterie, le restringono fino anche ad ostruirle. Perciò è indicato anche nei pazienti che hanno avuto trombosi o embolie cerebrali per prevenire altri episodi.

Gli effetti antipertensivi di questa famosissima pianta sono stati più volte studiati dalla scienza e sono, quindi, principalmente dovuti ai flavonoidi, ai lignani e alle amine in esso contenute e che è esercitata attraverso la riduzione delle resistenze periferiche.

Degna di nota a tal proposito è una ricerca del 2009, portata avanti da un’equipe scientifica attiva presso il Dipartimento di Fisiologia dell’Università di Nis (Serbia).

Gli studiosi hanno analizzato gli effetti di alcuni estratti di vischio sui valori della pressione arteriosa di alcuni ratti. I risultati finali hanno portato alla luce una riduzione dei suddetti valori, soprattutto a seguito della somministrazione di principio attivo estratto ricorrendo all’etanolo.

Utile per i problemi gastrointestinali

Come già ricordato, il vischio è molto utilizzato come medicamento naturale. I motivi del suo successo sono legati alle proprietà antipertensive che abbiamo appena citato, ma anche alla sua capacità di alleviare il fastidio dei problemi gastrointestinali e contrasta efficacemente la diarrea grazie alla sua azione astringente.

Indicato per regolarizzare il ciclo mestruale

Questa pianta è inoltre impiegata quando si tratta di regolarizzare il ciclo mestruale e per attenuare i sintomi della dismenorrea (mestruazioni talmente dolorose da rendere difficoltoso lo svolgimento delle normali attività quotidiane). È inoltre in grado di arginare la fuoriuscita di sangue e viene utilizzato anche quando le mestruazioni sono abbondanti per prevenire emorragie dell’utero. Il suo potere emostatico risulta utile anche in caso di ulcere e sui tessuti che necessitano di rimarginarsi in quanto stimola la cicatrizzazione dei tessuti.

Infiammazioni osteo-articolari

Aiuta a lenire le infiammazioni osteo-articolari grazie alla sua azione depurativa. Il vischio stimola la diuresi e permette così l’eliminazione delle sostanze dannose per l’organismo che sono causa delle infiammazioni articolari. È anche un rimedio utile per i disturbi renali e per la nefrite oltre che per artrite, sciatica e gotta.

La pianta contiene anche molte sostanze utili come mucillagini, ammine, tannini, antiossidanti e acido caffeico.

Sedativo

Il vischio ha anche un effetto sedativo su stress e ansia, utile per calmare anche il mal di testa da tensione nervosa. Ha infatti un’azione specifica sul sistema nervoso ed è utile per rasserenare nei momenti di crisi di nervi, riduce lo stress, calma il battito cardiaco in casi di tensione emotiva che si ripercuote anche sul fisico.

Proprietà antitumorali

Le proprietà antitumorali del vischio sono un argomento molto dibattuto in ambito scientifico. Alcuni studi effettuati in tal senso affermano che gli estratti di vischio (soprattutto le lectine che contengono) sono in grado di esercitare una azione antineoplastica attraverso diversi meccanismi: la stimolazione del sistema immunitario tramite l’incremento della produzione dei linfociti T, l’aumento dell’attività delle cellule Natural Killer e l’induzione dell’apoptosi nelle cellule maligne.
Altri studi che sono stati condotti su pazienti affetti da diversi tipi di tumore affermano che l’assunzione di estratti di vischio può migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici e può essere utile nel diminuire gli effetti collaterali provocati dalla chemio e dalla radioterapia.

Un ulteriore studio del 2014 che è stato condotto in vitro su linee cellulari di tumore al seno ha dimostrato come la somministrazione di doxorubicina e di lectina estratta proprio dal vischio portava effetti sinergici con una inibizione della crescita delle cellule maligne superiore rispetto all’inibizione che si aveva somministrando singolarmente le due molecole.

Altri autori però affermano che gli studi svolti non sono sufficienti per confermare l’efficacia terapeutica tanto che alcuni, addirittura, affermano come l’utilizzo del vischio potrebbe causare gravi danni.

Come si assume

Si utilizzano sia le bacche che i rami della giovane pianta per ottenere tisane e gemmoderivati.

La tisana al vischio si prepara facendo bollire una tazza di acqua alla quale viene aggiunto un cucchiaino di erba officinale. Bisogna poi tenere la tazza coperta lasciando in infusione per circa 10 minuti, quindi filtrare e consumare ancora calda. Si possono consumare 2-3 tazze al giorno, lontano dai pasti. Se abbinata ai fiori di biancospino e alle foglie di arancio aumenta il suo potere antipertensivo.

Il gemmoderivato, Viscum album MG va assunto da 1 a 3 volte al giorno nella dose di 30-50 gocce diluite in un po’ di acqua. La gemmoterapia utilizza i rami giovani del vischio che sono ricchi di virtù antispasmodiche e ipotensive. È utilizzato anche nella cura di sclerosi vascolari e della sindrome delle gambe senza riposo.

La tintura madre si ottiene utilizzando la parte aerea fresca delle bacche e la dose è di 30 gocce diluite in acqua, 1-2 volte al dì.

L’estratto fluido viene invece utilizzato nella terapia oncologica.

Si può anche utilizzare nella vasca da bagno: basta aggiungere all’acqua degli oli essenziali in sale marino, bicarbonato e foglie di vischio. In questo modo si rigenera l’organismo di sostanze disintossicanti e naturali e permette di prevenire le malattie degenerative e calmare lo spirito.

Per fare dei lavaggi si può utilizzare il decotto per ripulire le ulcere e le scottature con l’estratto per uso esterno. È sufficiente tamponare e ripetere fino alla completa guarigione.

Per dare sollievo nei geloni e come coadiuvante nelle terapie per reumatismi ed artriti si possono fare degli impacchi. Preparare delle compresse di garza imbevuta nel decotto e applicare sulle zone interessate. Risultano utili anche delle frizioni con il decotto per riattivare la circolazione.

Controindicazioni

Prima di iniziare ad assumerla è opportuno consultare il proprio medico curante. Se si esagera con i dosaggi, le bacche del vischio possono infatti provocare episodi di vomito e diarrea. Questa problematica invece non insorge in caso di foglie e steli.

Il suo utilizzo è comunque sconsigliato in gravidanza, in allattamento e in caso di ipersensibilità ai suoi componenti. Prima dell’uso topico è consigliabile effettuare un patch test cutaneo per verificare la tollerabilità personale.

È da evitare anche qualora si assumano farmaci anticoagulanti, immunosoppressori e antidepressivi.

Fonti bibliografiche

Effects of mistletoe (Viscum album L., Loranthaceae) extracts on arterial blood pressure in rats treated with atropine sulfate and hexocycline, PubMed