Dieta, le migliori della settimana dall’8 al 14 luglio

Tra regimi basati sull'assunzione di grassi buoni e diete che celebrano i colori, c'è davvero l'imbarazzo della scelta per chi, in vacanza, vuole prendersi cura della forma fisica

Con l’arrivo delle vacanze, si ha più tempo per prendersi cura del proprio corpo. Iniziare a mangiare meglio può rivelarsi una buona idea.

Di alternative utili al proposito ce ne sono tante! Una di queste è la dieta Perricone. Elaborata dal dermatologo ed esperto in nutrizione Nicholas Perricone, si basa sull’assunzione di grassi buoni, proteine e antiossidanti. Una sua caratteristica importante consiste nel dare molto spazio all’apporto di salmone selvaggio dell’Alaska.

Mangiare meglio non significa certo mettere da parte la frutta. Esistono infatti diversi frutti ipocalorici e, in ogni caso, se si ha qualche dubbio sul loro apporto è possibile consultare risorse gratuite e di ottima qualità come l’USDA Food Composition Database.

Con la bella stagione, è naturale preoccuparsi di sfoggiare una pancia piatta. Molto utile a tal proposito è la dieta FODMAP. Ideata dagli esperti della Monash University (Australia), permette di ottenere risultati in 4 settimane grazie all’eliminazione temporanea di alimenti fermentabili, oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi, polioli.

Se invece si punta alla perdita di peso e a ottenere risultati in poco tempo, si può fare riferimento alla dieta Scardsale. Questo regime alimentare, ideato negli anni ’70 dal cardiologo Herman Tarnower, promette di far perdere 7 kg in due settimane.

Si tratta di una dieta piuttosto drastica che vede in primo piano il principio della chetosi. L’apporto calorico quotidiano è tra le 800 e le 1000 calorie e una precisa divisione dei nutrienti per ogni singolo pasto. Il 43% deve essere composto da proteine, il 34,5% da carboidrati, mentre il 22,5% da grassi.

Fondamentale è bere almeno due litri di acqua al giorno, così da mantenere la funzionalità dei reni messa fortemente a rischio dai corpi chetonici. In merito ai cibi ammessi, ricordiamo la presenza di frutta e verdura, carni magre, pesce. Chi segue questa dieta può assumere pane integrale o pane proteico.

Non dimentichiamo comunque che per mangiare bene è importante anche dare spazio ad alimenti di diversi colori. Questo approccio aiuta il buonumore e, come ricorda il Dottor Corrado Pierantoni (endocrinologo ed esperto in nutrizione) nella sua dieta arcobaleno, permette di portare in tavola sostanze benefiche come il licopene, eccellente anti tumorale presente nei pomodori e nei vegetali di colore rosso, ma anche le antocianine.

Queste ultime si trovano nei cibi di colore viola/blu, come per esempio le melanzane, il ribes, i fichi, le susine. Tra i loro principali benefici è il caso di ricordare la capacità di migliorare la qualità del microcircolo. Ricordiamo infine i benefici degli alimenti gialli e arancioni (p.e. carote, pesche, melone, albicocca), ricchi di carotenoidi e ottimi alleati della bellezza e della salute della pelle.

Proseguendo con i consigli per chi vuole mangiare bene e perdere peso, è impossibile non citare la Dieta Miami del Dottor Lipman. Questo regime alimentare, che promette una perdita di peso di 3 kg in 3 giorni e che è stato elaborato dall’endocrinologo Richard Lipman, permette di riattivare il metabolismo con uno schema alimentare estremamente drastico e caratterizzato da un bassissimo apporto di verdure.

A colazione si può mangiare mezzo pompelmo e una fetta di pane tostato con su spalmato del burro di arachidi. A pranzo, invece, si può possono mettere nel piatto 150/200 grammi di fiocchi di latte, 5 cracker integrali, una tazzina di caffè.

Per quanto riguarda invece la cena, va benissimo una fetta di carne bianca ai ferri e, come contorno, 100 grammi di fagiolini. Essendo un regime molto drastico, andrebbe seguito senza superare i 3 giorni indicati.

Degna di citazione è infine la dieta del microbiota, che permette di perdere peso e di mantenere l’intestino sano. Ideata dal Dottor Michael Mosley, consiglia di evitare i cibi processati a livello industriale e ricchi di grassi saturi. Suggerisce invece l’assunzione di fibre, ma anche quella di cibi fermentati come lo yogurt bianco senza zucchero.

Dal momento che ogni persona ha un microbiota intestinale unico, non esistono menu predefiniti, ma deve essere tutto costruito partendo dall’analisi dei campioni fecali.

Questa dieta così come tutte le altre elencate in precedenza deve essere iniziata solo dopo aver consultato il proprio medico curante.