Trauma sportivo: che cos’è e quali sono i più comuni

Come evitare il trauma sportivo, in cosa consiste e quale direzione seguire per non andare incontro agli errori più comuni

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Cos’è

Un trauma sportivo rappresenta un evento che accade in modo imprevisto e crea dolore, andando ad alterare sia la struttura che la funzione. Si tratta di vari casi che possono portare a distorsioni, stiramenti, lussazioni, contusioni, strappi muscolari, lesioni al ginocchio, rottura del tendine d’Achille e dolori a carico di varie articolazioni come caviglie, ginocchia, anche, spalle, torace, rachide cervicale. Nel dettaglio possiamo dire che a volte si verificano usura, traumi da impatto (ad esempio cadute e contrasti), fratture ossee, distorsioni (lesioni che interessano i legamenti) e stiramenti (lesioni a carico dei muscoli). Tutti questi traumi avvengono durante l’attività sportiva a seguito di un carico imposto ad ossa e/o a muscoli. Molto esposti in questo senso sono i tessuti molli, ovvero tendini, muscoli e legamenti.

Quando si parla di traumi sportivi bisogna subito ricorrere ad assoluto riposo, in modo da non andare ad aggravare la situazione. Si comprende quanto intenso e grave sia il trauma e poi si provvede al protocollo di lavoro per migliorare la situazione, senza per forza ricorrere ad antidolorifici o farmaci specifici. Per evitare i traumi sportivi bisogna ascoltarsi molto ed evitare di improvvisarsi atleti o atlete, quando magari si pratica sport solo un giorno a settimana, magari con scarpe sbagliate o comunque senza una buona valutazione generale della postura globale. Per i traumi di tipo contusivo si ricorre spesso ai FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) per uso topico in forma di creme, pomate, gel oppure cerotti, che vanno applicati direttamente sulla pelle. Per coloro che vivono lo sport in modo molto professionale, invece, l’infortunio rappresenta uno stop forte che ha conseguenze anche sul versante psicologico, in quanto obbliga a fermarsi e anche tempestivamente.

Sicuramente il trauma sportivo potrebbe essere evitato andando a ricorrere ad accorgimenti importanti come lo stretching e il riscaldamento. Solo quest’ultimo previene per quasi il 50% dei traumi acuti gravi e delle lesioni croniche nei giovani atleti e nelle atlete. Spesso un riscaldamento adeguato ed esercizi consoni vengono indicati come prehabilitation. Vanno misurati sulla persona, definiti in base alle proprie esigenze e permettono di mantenere il controllo sulla gestione graduale dei propri sviluppi e alla frequenza individuale della pratica sportiva.

Quali sono i più comuni

Le lesioni più comuni risultano essere distorsioni, lesioni al legamento crociato del ginocchio. Ci sono poi tutti i traumi che riguardano il menisco e altri a carico dei muscoli come stiramenti, strappi muscolari e fratture varie, in particolare al polso e alla mano, specie quando si tratta di cadute. Molti infortuni da sport interessano la cuffia dei rotatori localizzati sulla spalla oppure sono a carico del rachide cervicale e determinano uno stato rigido del collo e dolori continui in quella zona.

Secondo l’Istituto superiore della Sanità:

  • circa 70 accessi su cento al Pronto soccorso per infortuni da attività sportiva sono codice bianco, nel 3% dei casi si tratta di codice rosso e il resto sono codice verde;
  • l’età media degli infortunati è 21 anni, ma aumentano anche i casi di over 50 che fanno sport in modo sbagliato o senza procedere in modo graduale.

Una ricerca sugli infortuni sportivi dell’università di Cassino ha riportato che la maggior parte degli infortuni sportivi accadono quando si praticano vari tipi di corsa, specie se non si conoscono bene dati sull’appoggio podalico, sulla controtorsione del busto e altri aspetti fondamentali per manifestare uno stile di corsa idoneo. Moltissimi anche gli infortuni collegati a sport come calcio, badmington cricket e rugby, poi squash, tennis ed equitazione, allenamento con i pesi e ginnastica in palestra. Molti infortuni si verificano anche nelle palestre dove si praticano sport da combattimento, specie per quel che riguarda i principianti che non sono ancora in grado di dosare la forza. Anche in bicicletta la caduta rimane sempre in agguato, specie per coloro che non sono abituati alla presenza di automobili.

Come evitarlo

Sicuramente aumentare la forza e la resistenza globale del corpo permette di gestire in modo completo e consapevole qualsiasi gesto motorio. Fare pratica nello sport che ci piace dovrebbe partire da una base di lavoro fisico globale su tutti i distretti muscolari e di studio personalizzato sulla propriocezione, sul modo in cui si percepisce il proprio corpo nello spazio. Per prevenire traumi da sport si devono mettere a punto una serie di esercizi che vanno a costruire un programma volto a sviluppare in modo armonico il coordinamento di tutto il corpo, la mobilità, il potenziamento della funzione muscolare, la postura generale, l’equilibrio.

Sarebbe molto meglio se il programma di lavoro fosse misurato sulla singola persona, in base alle caratteristiche funzionali e posturali. Un motivo importante che determina il trauma sta nella distrazione e per questo bisognerebbe lavorare anche sul versante di centratura e focus a livello psicologico. La meditazione da fermi o la meditazione camminata, l’ascolto di subliminal e video che motivino permette di andare a migliorare molto l’aspetto della concentrazione, della calma e della fiducia.