Il sonno e la salute sono strettamente collegati, ma ci sono alcune false credenze da demolire. La maggior parte di noi non dorme abbastanza e studia le più opportune metodologie per addormentarsi e prolungare il riposo. Vediamo però quali sono i più comuni miti relativi al sonno. Innanzitutto non è detto che tutti abbiamo bisogno di otto ore di sonno per stare in salute: diversi fattori tra cui la genetica, l’età e il livello di attività influenzano l’esigenza di riposo e, quindi, alcune persone stanno benissimo dormendo anche solo quattro ore per notte.
Un altro falso mito riguardante il sonno e la salute è quello per cui l’alcool aiuta a dormire. Pur provocando sonnolenza, le bevande alcoliche possono in realtà disturbare il sonno in quanto l’organismo è impegnato a metabolizzare l’alcol. Altrettanto sbagliato è pensare che sia possibile recuperare il sonno perso. Dormire fino a mezzogiorno nei fine settimana scatena il caos nell’orologio interno: ogni volta che si sconvolge il ritmo sonno-veglia, ci si sente più o meno come se si volasse da New York alla California e ritorno in un fine settimana.
La privazione cronica del sonno mina diversi aspetti della salute ed è stata collegata ad un aumento del rischio di malattie come diabete, obesità, malattie coronariche e ictus. Ma anche nel breve periodo è possibile notare alcune conseguenze negative, come problemi alla vista, sbalzi d’umore e mal di testa. Altre credenze da sfatare riguardano il latte caldo e le pecore. Il latte contiene sì il triptofano, un composto che l’organismo tramuta in serotonina chimica, ma non in quantità sufficiente per indurre il sonno. Contare le pecore, invece, fa perdere solo tempo: è meglio focalizzarsi su immagini rilassanti.
Da sfatare anche la convinzione che i sonnellini pomeridiani facciano male. Molti pensano che così facendo non siano poi in grado di addormentarsi la sera, ma pennichelle di 10-20 minuti aiutano a migliorare l’attenzione, la memoria e il sistema immunitario. Chiudiamo parlando della fase REM, durante la quale si assiste ad un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Contrariamente alla credenza popolare, si può sognare durante tutte le fasi del sonno: durante la fase non REM i sogni sono legati ad eventi quotidiani, mentre i sogni REM tendono ad essere più fantastici.