Serotonina, cos’è e come aumentare l’ormone della felicità

Scopriamo cos'è la serotonina, il celebre ormone della felicità, come funziona, ma soprattutto come aumentare la sua produzione

Foto di Tatiana Maselli

Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cos’è la serotonina

La serotonina, chiamata anche 5-idrossitriptamina o più semplicemente 5-HT, è una sostanza prodotta dal nostro organismo. La sintesi della serotonina avviene a partire dal triptofano, un amminoacido essenziale che si trova nelle proteine di origine animale e vegetale. Noi assumiamo quindi il triptofano attraverso l’alimentazione e parte di questo aminoacido viene utilizzato dal corpo per produrre serotonina. La serotonina nel nostro organismo funge da neurotrasmettitore, quindi il suo rilascio a livello dei neuroni e il suo legame a livello dei recettori producono una risposta nelle cellule del corpo.

La serotonina contribuisce a regolare o influenzare, direttamente o indirettamente:

  • appetito
  • digestione
  • pressione sanguigna
  • sensazioni dolorose
  • temperatura corporea
  • umore
  • ritmi circadiani
  • sessualità
  • memoria
  • apprendimento

Sebbene sia conosciuta come l’ormone della felicità, la serotonina non serve dunque solo a migliorare l’umore ma svolge una serie di compiti fondamentali. La serotonina infatti aiuta a regolare l’appetito e a migliorare la motilità intestinale e in generale la contrazione muscolare degli organi e contribuisce a regolare la pressione sanguigna. Grazie alla serotonina possiamo percepire meno le sensazioni dolorose, avere una migliore autostima, relazioni più appaganti e un comportamento sessuale equilibrato. Inoltre, poiché la serotonina è a sua volta precursore della melatonina, ormone fondamentale per la regolazione del ritmo sonno veglia, la sua presenza influenza anche i ritmi circadiani. La carenza di serotonina avrà dunque chiaramente effetti su tutti questi aspetti.

I sintomi della carenza

Poiché la serotonina, come abbiamo visto, è coinvolta in numerose funzioni dell’organismo, la sua carenza può avere ripercussioni su diversi aspetti fisiologici. Il deficit di serotonina può infatti manifestarsi attraverso:

Generalmente il principale sintomo della carenza di serotonina riguarda l’umore: depressione lieve, ansia ma anche problemi più gravi come la schizofrenia, comportamenti sociali o sessuali anomali ed eccessiva aggressività possono essere facilmente attribuibili a un deficit di questo neurotrasmettitore. Altri sintomi come la stitichezza e le difficoltà cognitive, se non accompagnate da un disturbo dell’umore, possono invece dipendere da molte altre cause.

Bassi livelli di serotonina si possono avere in alcune situazioni particolari della vita, ad esempio quando si vive un periodo di forte stress oppure durante l’adolescenza, la gravidanza e in menopausa. Anche l’alimentazione può influenzare la produzione di serotonina; in particolare, se la dieta è particolarmente povera di triptofano, la serotonina verrà prodotta in quantità inadeguate a causa del deficit di tale aminoacido.

Esistono però persone che producono poca serotonina per una predisposizione personale: le modalità con cui le sostanze vengono sintetizzate, degradate e utilizzate da ogni organismo dipendono infatti dalle istruzioni contenute nel proprio DNA e dal proprio metabolismo. In alcune persone viene quindi fisiologicamente prodotta poca serotonina, oppure la serotonina viene degradata troppo velocemente, portando a un deficit praticamente perenne di questo neurotrasmettitore. Inoltre, la serotonina fa parte di un sistema assai complesso, dunque in caso di carenza di serotonina potrebbero verificarsi deficit anche di altri neurotrasmettitori come la dopamina.

Come capire se si ha carenza di serotonina

In genere ci si accorge di avere un deficit di serotonina quando si manifestano disturbi dell’umore come ansia e depressione lieve. Se i disturbi dell’umore si presentano in occasione di un avvenimento particolarmente spiacevole, ad esempio un lutto ma anche difficoltà importanti in qualsiasi ambito della vita, è probabile che non vi sia una carenza di serotonina ma che il cattivo umore sia semplicemente una conseguenza normale e fisiologica di ciò che si sta vivendo. Nelle persone che invece hanno regolarmente un tono dell’umore basso, è possibile che la depressione lieve dipenda da una carenza di serotonina.

Cosa fare se si sospetta di soffrire di disturbi dell’umore dati da un deficit di questo neurotrasmettitore? Per prima cosa è bene rivolgersi a un/una psicoterapeuta per intraprendere un percorso che consenta di aumentare il tono dell’umore, combattere l’ansia e l’insonnia e altri disturbi. La depressione infatti non dipende semplicemente dal livello di serotonina o da neurotrasmettitori e ormoni: l’umore è regolato da tanti meccanismi complessi e, lavorando su se stessi, è sicuramente possibile migliorarlo anche se si produce poco ormone della felicità.

Come aumentarla

Come già anticipato, spesso si sospetta di avere una carenza di serotonina a causa di disturbi dell’umore, anche lievi. In questi casi, oltre alla psicoterapia, in base alla gravità dei disturbi si può ricorrere a farmaci antidepressivi che agiscono aumentando la quantità di serotonina o incrementandone la sintesi o inibendone la ricaptazione e la degradazione. Oltre ai farmaci esistono anche rimedi naturali per aumentare la serotonina: uno su tutti è l’iperico o erba di San Giovanni, una pianta nota per le sue proprietà antidepressive attribuite proprio alla sua azione sulla serotonina. Un altro rimedio fitoterapico che può aumentare la serotonina è la griffonia, i cui semi contengono 5-idrossitriptofano, precursore della serotonina. Ovviamente prima di ricorrere a farmaci o integratori per aumentare la serotonina occorre parlarne con il/la professionista o con il proprio medico per valutare la necessità di assumere il prodotto e scegliere il rimedio giusto e il dosaggio corretto, anche in relazione alla gravità dei disturbi e a condizioni personali che possono rendere un rimedio controindicato.

Poiché il triptofano – precursore della serotonina – si trova anche negli alimenti, una dieta equilibrata può certamente contribuire in caso di deficit di serotonina. Cibi che contengono triptofano sono ad esempio la carne, il pesce, le uova e i latticini, ma questo aminoacido si trova in buone quantità anche nei legumi, nel cioccolato e nei semi di sesamo.

Se la carenza di serotonina porta a soffrire di insonnia, si può ricorrere anche all’integrazione di melatonina, ormone coinvolto nella regolazione dell’orologio biologico. La melatonina viene normalmente prodotta a partire dal tramonto, in risposta alle variazioni di luce ambientale, e serve a comunicare all’organismo che è arrivato il momento di riposare. Al mattino, la produzione di melatonina cessa e viene prodotto cortisolo, sempre in risposta alla luce, per comunicare al corpo la necessità di svegliarsi. Dato che la melatonina è sintetizzata a partire dalla serotonina, un deficit di questo neurotrasmettitore può determinare una carenza di melatonina.

Altre strategie che possono aiutare in caso di bassi livelli di serotonina sono l’esercizio fisico e l’esposizione solare. L’esercizio fisico, infatti, stimola il rilascio di ormoni del benessere, tra cui la serotonina; l’esposizione solare invece stimola la produzione di vitamina D da parte del nostro corpo e, a sua volta, la vitamina D stimola la produzione di endorfine, dopamina e anche di serotonina.