Quante calorie hanno gli alcolici?

Dalla birra ai cocktail, ecco quante calorie hanno le più diffuse bevande alcoliche e perché possono far ingrassare

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Le calorie delle bevande alcoliche

Le bevande alcoliche sono diverse ma tutte accomunate dal contenuto di alcol etilico anche se in quantità differenti. Ogni bevanda alcolica come vino, birra o superalcolico ha infatti una gradazione alcolica diversa e, di conseguenza, un contenuto maggiore o minore di alcol.

Per calcolare quante calorie hanno gli alcolici occorre tenere conto di diversi fattori. Innanzitutto bisogna sapere che un grammo di alcol fornisce all’organismo 7 calorie. In secondo luogo, le calorie dipendono anche dal grado alcolico espresso sull’etichetta, che però non indica i grammi di alcol bensì i millilitri di etanolo. Dunque per sapere le calorie della bevanda alcolica bisogna considerare che un millilitro di etanolo sviluppa circa 5,6 calorie, non 7. Infine, le calorie di una bevanda alcolica sono date anche dalla quantità di zuccheri residui o presenti in eventuali bibite aggiunte, come avviene nei cocktail. Per tutti questi motivi, le calorie di vini, birre, cocktal e long drink sono davvero molto variabili.

Il vino può fornire dalle 100 alle 200 calorie, a seconda che sia bianco, rosso, leggero o corposo: ogni tipologia di vino ha infatti una diversa gradazione alcolica e un contenuto differente in zucchero, oltre che in alcol. La stessa cosa vale per la birra, che può fornire da poco meno di 100 calorie a circa 150 per ogni bicchiere o lattina da 33 centilitri, in base al tipo di birra.

Le cose si complicano in caso di long drink e cocktail perché, come anticipato, alle calorie dell’alcool si aggiungono quelle di altri ingredienti, generalmente bibite ricche di zucchero. In questa categoria di bevande alcoliche, alcune forniscono meno calorie: è il caso del Gin Tonic, dello Spritz e del Negroni, che forniscono tra le 80 e le 100 calorie. Altri, come Long Island, White Russian e Pina Colada possono addirittura sfiorare le 300 calorie per singolo cocktail. Un bicchiere da 30 millilitri di superalcolico, ad esempio il whisky, fornisce invece quasi 70 calorie.

Alcolici e peso corporeo

Come abbiamo visto, l’alcool fornisce 7 calorie per grammo, poco meno delle 9 calorie dei grassi e decisamente di più delle 4 fornite da carboidrati e proteine. Le calorie dell’etanolo sono però considerate calorie vuote, poiché l’alcol non ha nessun valore nutritivo. Nonostante questo, quando si ordina un aperitivo, un vino o un cocktail dopo cena occorre dunque tenere presente che la bevanda incide sul conteggio delle calorie, che si vanno a sommare a quelle di tutti gli alimenti consumati. Un aperitivo una volta ogni tanto o un bicchiere di vino bevuto in occasioni speciali non determina un aumento di peso, ma l’alcool apporta calorie e fa ingrassare come qualsiasi cibo o bevanda, se tali calorie superano il proprio fabbisogno. Dunque, se si consumano bevande alcoliche abitualmente, magari tutte le settimane o più volte a settimana, ovviamente sul lungo periodo questo inciderà sul peso corporeo e ci si potrebbe ritrovare con qualche chilo in più. Il problema delle bevande alcoliche però non è tanto il fatto che facciano ingrassare, quanto i loro danni sulla salute in generale.

I danni dell’alcool

L’assunzione di bevande alcoliche può determinare danni a livello fisico e mentale e causare dipendenza, soprattutto se eccessiva, frequente o protratta nel tempo. L’alcool etilico viene rapidamente assorbito e metabolizzato quasi del tutto nel fegato e solo in parte eliminato da reni e polmoni. Il fegato è dunque l’organo maggiormente esposto ai suoi danni: in questo organo, l’etanolo viene convertito in acetaldeide grazie a un enzima chiamato alcol deidrogenasi. In caso di dosi elevate di alcol, viene prodotta acetaldeide in eccesso che, insieme all’etanolo, causa importanti danni. L’abuso di alcool è infatti collegato a epatiti, cirrosi epatiche, tumori al fegato, oltre che a gastriti, pancreatiti, neuropatie, cardiomiopatie, squilibri ormonali e patologie metaboliche.

Se è vero che un moderato consumo di vino rosso ai pasti (due bicchieri al giorno) possa avere un certo effetto benefico grazie alla presenza di polifenoli come il resveratrolo, molecola dall’azione antiossidante, è assai probabile che i rischi legati all’etanolo superino di gran lunga i benefici. Secondo gli esperti, infatti, è ormai opinione diffusa che non sia possibile stabilire una dose sicura di alcool, cioè una quantità di alcool che possa essere consumata senza produrre danni. Nonostante questo, risulta molto difficile eliminare completamente l’alcool dalle occasioni di convivialità, anche perché il consumo di bevande alcoliche è legato anche alla tradizione, soprattutto nel caso del vino. A chi consuma alcool viene comunque consigliato di non eccedere, così da evitare accumuli pericolosi di acetaldeide.

In particolare, viene raccomandato di non superare le due unità alcoliche al giorno per gli uomini, che scendono a una grammi per le donne, tenendo conto che un’unità alcolica corrisponde a un bicchiere di vino, una lattina piccola di birra o un bicchierino di superalcolico. La distinzione tra donne e uomini dipende dalla diversa capacità di metabolizzare l’etanolo tra i due sessi, ma gli effetti dell’alcool dipendono anche da una predisposizione personale, dal peso, dall’età e dalla presenza di cibo all’interno dello stomaco. Spesso si consiglia di consumare vino o altre bevande alcoliche solo durante i pasti, a stomaco pieno, proprio perché questo riduce l’assorbimento di etanolo e diminuisce l’alcolemia. Viene inoltre sconsigliato il consumo di alcool prima dei diciotto anni, durante la gravidanza e l’allattamento.