Probiotici: cosa sono e a cosa servono

I probiotici sono microorganismi che, assunti in quantità adeguate, contribuiscono alla salute e al benessere del nostro intestino

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cosa sono

I probiotici sono microorganismi vivi che, quando consumati in quantità adeguata, apportano benefici alla salute dell’intestino e dell’organismo. I principali probiotici sono rappresentati da lattobacilli, bifidobatteri, cocchi gram positivi e negativi e miceti, normalmente noti come fermenti lattici vivi.

I probiotici possono essere assunti attraverso alimenti che li contengono o grazie alla somministrazione di integratori alimentari ma, per avere l’effetto desiderato, devono possedere determinate caratteristiche. I probiotici devono infatti conservare la propria vitalità, resistere all’azione di succhi gastrici e sali biliari per raggiungere la mucosa intestinale in concentrazione elevata, avere capacità di aderire alla mucosa intestinale ed essere in grado di crescere velocemente colonizzando l’intestino. Chiaramente i probiotici devono essere selezionati tra gruppi batterici non patogeni e atossici, possedere una sicurezza alimentare documentata e non essere resistenti agli antibiotici. Inoltre, i probiotici non devono produrre gas, che potrebbero provocare gonfiore addominale, dolori e fenomeni di meteorismo.

A cosa servono

I probiotici contribuiscono alla salute del microbioma intestinale, costituito da numerosi microorganismi. Il microbioma (o microbiota) svolge funzioni molto importanti poiché rappresenta una barriera contro la proliferazione di batteri, virus e tossine dannose grazie alla competizione con microorganismi patogeni. La competizione avviene attraverso l’adesione alla mucosa intestinale che sottrae spazio e nutrienti per batteri e virus e grazie alla secrezione di sostanze che inibiscono la proliferazione di microorganismi pericolosi. I “batteri buoni” che costituiscono il microbioma intestinale, inoltre, contribuiscono alla digestione e all’assorbimento di alcuni nutrienti tra cui zuccheri e proteine, recuperano parzialmente energia dalla fibra alimentare, regolano la maturazione del sistema immunitario e la motilità intestinale, eliminano metaboliti dannosi e producono alcune vitamine tra cui acido folico, vitamina K e vitamine del gruppo B.

L’assunzione di probiotici da alimenti o sotto forma di integratori sostiene il microbiota e offre numerosi benefici. I probiotici, ad esempio, hanno azione antinfiammatoria e immunomodulante, riducono l’intolleranza al lattosio, prevengono la diarrea in caso di terapia antibiotica o presenza di virus, aiutano a combattere infezioni batteriche e malattie gastrointestinali e riducono l’insorgenza di tumori che interessano il colon.

Alimenti

Negli alimenti, i probiotici sono naturalmente presenti o aggiunti nei cibi fermentati e nelle preparazioni che contengono batteri vivi liofilizzati. I probiotici si trovano ad esempio nello yogurt, nel kefir, nel latte fermentato, nei formaggi e negli insaccati crudi. I probiotici sono presenti anche in diversi alimenti per l’infanzia e nei prodotti proteici vegetali consumati principalmente da chi segue una dieta vegetariana o vegana come tofu e tempeh, due prodotti ottenuti dalla fermentazione dei fagioli di soia. Per ottenere benefici dai probiotici contenuti negli alimenti è bene che questi siano consumati freschi, subito dopo averli tolti dal frigorifero.

Integratori

Oltre che negli alimenti, i probiotici possono essere assunti anche grazie a integratori alimentari. È importante che gli integratori siano formulati per garantire resistenza all’acidità gastrica ed è preferibile l’assunzione lontano dai pasti. Il momento ideale per assumere probiotici è il mattino a digiuno con abbondante acqua per evitare la presenza di succhi gastrici e sali biliare e accelerare il passaggio dallo stomaco all’intestino.

Quantità giornaliera

La quantità minima di probiotici necessaria a ottenere una temporanea colonizzazione dell’intestino è di 10^9 cellule vive. L’alimento o l’integratore dovrebbe dunque contenere almeno 10^9 cellule vive per porzione o dose, per almeno uno dei ceppi presenti. Per fare in modo che i probiotici aderiscano alla mucosa e possano prolificare è necessario assumere alimenti o integratori per alcuni giorni.

Probiotici, prebiotici e fermenti lattici: quale differenza?

Come abbiamo visto, i probiotici sono microorganismi benefici che contribuiscono alla salute dell’intestino e di tutto l’organismo; i fermenti lattici fanno parte della categoria dei probiotici.

I prebiotici sono invece oligosaccaridi non digeribili presenti negli alimenti e includono frutto oligosaccaridi, inulina, galatto oligosaccaridi e fibra alimentare. Sfuggendo ai processi digestivi, i prebiotici diventano substrato per il microbiota intestinale che li fermenta. I prebiotici rappresentano dunque il nutrimento dei microorganismi presenti nel nostro intestino e sono in grado da una parte di aumentare i batteri buoni e, dall’altra, di diminuire quelli putrefattivi e potenzialmente patogeni, contribuendo al benessere dell’intestino.

Controindicazioni

L’uso di probiotici è considerato sicuro ma possono provocare effetti collaterali e infezioni nelle persone con patologie del sistema immunitario, nei pazienti oncologici e nei bambini prematuri.

 

Fonte:

Ministero della Salute