Ghee: il burro ayurvedico

Tutte le proprietà del prezioso alimento indiano svelate dall’esperta e la ricetta per prepararlo a casa

Foto di Luana Trumino

Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Usato in India da più di seimila anni e addirittura considerato in Ayurveda come uno dei doni più preziosi, oggi il burro indiano “ghee” viene consigliato da molti nutrizionisti occidentali anche nell’ambito di regimi dimagranti finalizzati alla perdita di peso.

Cos’è

“Si tratta di burro chiarificato ottenuto esclusivamente dal burro di latte di mucca e privato, attraverso un opportuno procedimento, della sua parte acquosa, della caseina, del lattosio e dei grassi nocivi, pertanto contiene circa il 60% di grassi saturi a catena corta, vitamine liposolubili e antiossidanti; è un grasso puro”, spiega Loredana Maggialetti, esperta in Metodologie Ayurvediche, diplomata in India, nel suo libro “Ayurveda” scritto per Tecniche Nuove. “In passato veniva utilizzato durante i riti spirituali, le celebrazioni religiose, le preghiere, i matrimoni, i funerali e nei templi; successivamente, e fino ai nostri giorni, è stato considerato un medicamento vero e proprio”.

I benefici per la salute

E tante sono le azioni benefiche del burro ghee per l’organismo: da quella purificante, rinfrescante, riequilibrante ed emolliente, a quella rigenerante nei confronti delle cellule. Questo alimento, inoltre, combatte i processi infiammatori e migliora la carnagione. È un ottimo alleato anche per organi vitali quali cuore, fegato e reni, stimola il sistema immunitario e la fertilità, migliora la voce, la memoria e la concentrazione, aumenta la capacità di percezione, l’intuizione e l’intelligenza. Ma è sicuramente sull’apparato gastro-intestinale che dà il meglio di sé poiché l’intestino riesce ad assorbirlo facilmente e si rivela piuttosto digeribile. In Ayurveda stimola il fuoco digestivo Agni, acquieta ulcere, acidità e gastrite. 

Quale scegliere e come utilizzarlo

“Il ghee più pregiato – rivela Loredana Maggialetti – è quello invecchiato, da uno a dieci anni. Si narra che in India vengano custoditi gelosamente ghee centenari, capaci di guarire ogni disturbo. Si può utilizzare come alimento per cuocere pietanze, poiché ha punto di fumo a 190-200 °C, contro i 120-130 °C del burro classico, per cui non rilascia tossine, come condimento, per uso topico, come veicolante per farmaci o oli essenziali, in fase di debilitazione o convalescenza”. 

Facile da fare in casa

Prepararlo è semplicissimo: basta sciogliere a fuoco lento del burro di mucca biologico in una pentola larga, dal fondo spesso e dai bordi alti e mescolare ripetutamente. Durante il processo di ebollizione, si formerà in superficie una schiuma bianca provocata dall’addensarsi delle proteine: eliminarla dalla superficie con una schiumarola o un cucchiaio di legno. Subito dopo, il ghee si schiarirà assumendo un aspetto simile all’olio da frittura, non presenterà bollicine, ossia smetterà di bollire. A questo punto è necessario spegnere immediatamente la fiamma per evitare che possa bruciarsi. Quindi lasciar intiepidire e filtrare. 

Il consiglio dell’esperta

“Spesso in India – si legge nel volume – dopo aver eliminato la parte schiumosa, si aggiunge del masala (una miscela di 18 spezie contenente i sei sapori rasa, dall’azione riscaldante, rinfrescante, digestiva, antivirale e antibatterica per favorire l’ulteriore rottura delle molecole. Dal colore giallo, più chiaro o intensamente dorato, si presenta moderatamente solido a temperatura ambiente, liquido al caldo”. È possibile conservarlo in vasetti di vetro, acciaio o ceramica, lontano dalla luce. Non va tenuto in frigo e si può scaldare ogni giorno”. Unica accortezza? Non eccedere nel consumo: “1-2 cucchiaini al giorno” sono sufficienti, consiglia l’esperta.