Fichi d’India: un concentrato di vitamina C per combattere radicali liberi e invecchiamento cellulare

La natura ci regala i fichi d’India alla fine dell’estate. Frutti utilissimi per mantenere il corpo giovane, depurare e combattere la ritenzione idrica

Foto di Luana Trumino

Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Cosa contengono

Originari dell’America, i fichi d’India crescono ormai spontanei in tutto il bacino del Mediterraneo, Italia compresa, ed rappresentano l’unica opunzia naturalizzata in Europa. Si tratta di un frutto mediamente energetico (apporta circa 53 Kcal per 100 g di parte edibile) che fornisce una discreta quantità di fruttosio, fibre e buone quantità di sali minerali, specialmente potassio, e vitamine.

Benefici per la salute

Ricchissimi di vitamina C, in tempi passati questi frutti venivano utilizzati per prevenire lo scorbuto, la terribile malattia causata appunto dalla carenza di vitamina C, imbarcandoli sulle navi come frutta ad uso e consumo degli equipaggi.

Oggi i frutti sono utilizzati come alimento con funzione astringente per la presenza dei semi, o lassativa, utilizzando il solo succo. 

I loro sali minerali aiutano la funzionalità dei reni poiché risultano utili per favorire l’eliminazione dei calcoli renali) e contrastano la ritenzione idrica.

Con le loro fibre, aumentano il senso di sazietà e si rivelano inoltre utili per modulare l’assorbimento di grassi e zuccheri tenendo a bada glicemia, insulina e sovrappeso.

Sono ricchissimi di antiossidanti (indicaxantina e betanina), sostanze importantissime per il nostro corpo per combattere i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare.

Recenti studi ne hanno evidenziato, infine, anche la possibilità di utilizzazione nel trattamento del diabete e del colesterolo.

 Varietà

Il colore del frutto cambia con la varietà: giallo, arancione chiaro, sanguigno, bianco paglierino. I frutti primaticci maturano in agosto – settembre, i bastardoni invece da ottobre a dicembre e formano oggetto di esportazione. 

Il fico d’India conta 5 cultivar: Surfarina (a frutto giallo zolfo), Muscaredda (a frutto bianco paglierino), Sanguigna (a frutto rosso sangue), Burbank (a frutto senza spine), Apirene (frutto senza semi).

Controindicazioni

I fichi d’India, essendo ricchi di piccoli semi, sono un alimento fortemente controindicato nella patologia della diverticolosi e nelle stipsi ostinate.

Come sbucciare i fichi d’India

Una volta acquistati, per mangiare i frutti bisognerà privarli delle spine e sbucciarli.

Per prima cosa, occorre metterli in ammollo in una ciotolina riempita di acqua per almeno un’ora: questo passaggio servirà ad ammorbidire le spine prima di poterle rimuovere. Di tanto in tanto, è bene girarli con l’ausilio di un cucchiaio o di una forchetta. 

Dopodiché si versano i frutti in uno scolapasta e si passano sotto il getto di acqua corrente fredda: solo dopo questa operazione è possibile toccarli con le mani. Prendete quindi la forchetta ed infilzatela proprio al centro del fico d’India, tenendola ben ferma. Con il coltello, ora tagliate le due estremità del frutto e procedete a taglio longitudinale, lungo tutto il frutto, che incida tutto lo spessore della buccia. Sollevate quindi i lembi dell’incisione e, tirandoli verso il basso, separate la polpa del frutto dalla buccia.

Ricette con fichi d’India

Dei fichi d’India si utilizzano sia i veri e propri frutti che le bucce, altrettanto buone e ricche di proprietà.

Con la polpa concentrata e privata dei semi, specialmente in Sicilia, si prepara uno sciroppo, simile a quello di acero, da utilizzare nella preparazione di dolci tipici. 

Sempre in Sicilia, le bucce dei fichi d’India fritte rappresentano un ingrediente ideale anche per preparare delle deliziose cotolette vegetali. Per prima cosa occorre lavare, spazzolare e lessare le bucce per pochi minuti in acqua. Una volta scolate, bisogna eliminare la pellicina che li ricopre le parti più coriacee della buccia. In una ciotolina, sbattere un uovo con un pizzico di sale e, a parte, mescolare del pangrattato con parmigiano grattugiato e un pizzico di sale. A questo punto si passano le bucce prima nell’uovo e poi nel pangrattato e parmigiano e infine si friggono in olio ben caldo. 

Con questi frutti è poi possibile preparare anche una deliziosa confettura ai fichi d’India. 

Dal sapore dolce e delicato, è ideale per accompagnare dolci, crostate, brioche oppure per semplici e nutrienti spuntini. La preparazione della gustosissima marmellata di fichi d’India presuppone l’utilizzo degli stessi frutti, dello zucchero e del succo di limone. Non è affatto difficile realizzare questa prelibatezza, anche se poi bisognerà attendere un mesetto circa prima di poterla gustare.