Pomodoro: proprietà, quanti tipi ci sono e come mangiarlo a dieta

Protagonisti dei piatti estivi, freschi e saporiti, i pomodori sono un alimento sano e perfetto per la dieta

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Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

Il pomodoro è un ortaggio che difficilmente manca dalle nostre tavole. Re indiscusso della tradizione culinaria mediterranea, si presta a moltissime ricette ed è di una versatilità davvero unica. Buono e saporito, è anche poco calorico e perfetto se si è a dieta. Dalla lontana America, approda in Italia verso la fine del 1500 per farsi strada nelle nostre cucine regionali.

Ricco di proprietà nutrizionali, come vitamine e sali minerali, apporta molti benefici alla salute grazie alle sue caratteristiche diuretiche, astringenti, dissetanti e digestive. Aiuta anche l’organismo a combattere l’azione dei radicali liberi, poiché contiene antiossidanti come il licopene che contrasta lo stress ossidativo e protegge dalle malattie cardiache.

Ne esistono differenti varietà come il pomodoro Pachino Igp, il San Marzano, il datterino, il camone o il cuore di bue, solo per citarne alcuni.

Cos’è il pomodoro

I pomodori sono un frutto originario delle Americhe che appartiene alla famiglia delle solanacee, una pianta erbacea annuale, e sono coltivati in tutto il mondo per essere gustati in mille modi. Sono di forma rotonda o ovale e con una buccia liscia e brillante di colore rosso, giallo, arancione o verde.

Per crescere bene ha bisogno di un clima caldo-temperato, per questo la pianta si è perfettamente ambientata nelle regioni del Mediterraneo, in particolare in Italia per la sua un’ottima esposizione al sole e la disponibilità idrica, importante per il suo sviluppo.

Arriva in Europa e nel nostro Paese nel 1500, quando il condottiero spagnolo Hernán Cortés rientrò in patria con alcune piantine di pomodoro, la cui coltivazione si diffuse però soltanto nella seconda metà del XVII secolo.

Ma il pomodoro è un frutto o una verdura? È una risposta un po’ controversa, poiché il suo corredo genetico sta un po’ nel mezzo. Le linee guida dell’USDA, il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America, tuttavia, indicano i pomodori come verdura.

Quali sono le varietà di pomodoro

I pomodori in realtà sono frutti, anche se fanno parte a pieno titolo del mondo delle verdure. Nello specifico, sono bacche carnose, di forma e dimensioni molto variabili in funzione della specie e della varietà.

Anche la forma del pomodoro è diversa in base alla tipologia coltivata. Esistono circa 15.000 diverse cultivar di pomodoro in tutto il mondo. In particolare, il Catalogo delle varietà delle specie di ortaggi del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali conta in Italia 550 varietà di pomodoro. Basta questo per capire l’importanza di questa coltivazione in Italia che rende il pomodoro di fatto l’ortaggio più diffuso nel nostro territorio.

Generalmente, il colore della buccia è rosso scarlatto ma, anche in questo caso, la tonalità può cambiare sfumatura in base alla specie: arancione, giallo, verdastro, rosso e verde.

Ci sono quindi diversi tipi di pomodori, ognuno con caratteristiche specifiche come sapore, forma, colore e dimensioni. Le principali tipologie di pomodoro che troviamo sui banchi del mercato sono:

  • Pachino IGP (o ciliegino): piccolo, dolce e perfetto nelle insalate e piatti freddi.
  • Datterino: rosso, dalla forma piccola e ovaleggiante.
  • Camone: un pomodoro tondo, liscio e di dimensioni medio-piccole; la sua particolare colorazione rosso scuro, con striature verde intenso, è il suo elemento distintivo.
  • Regina: tipico pugliese, si chiama così per la configurazione del peduncolo che durante la maturazione forma una specie di corona.
  • Costoluto: dalle tipiche “costole”, cioè delle grinze sulle pareti che rientrano all’interno del frutto, dando origine al tipico aspetto dal quale prende il nome; la sua buccia tende al verde brillante con sfumature rosse in base al periodo di maturazione.
  • San Marzano: lungo, sottile e ideale per la salsa di pomodoro.
  • Roma: a forma di pera, carnoso e ottimo per la salsa di pomodoro e i sughi.
  • Cuore di bue: grande, a forma di cuore e con una polpa densa e saporita.
  • Beefsteak: grande, carnoso e dolce, ideale per hamburger e sandwich.
  • Giallo: simile al pomodoro tradizionale ma di colore giallo, più dolce e morbido.
  • Verde: non maturo, più acido e spesso utilizzato nelle salse e piatti fritti.

Pomodoro: valori nutrizionali

Come abbiamo visto, ci sono diversi tipi di pomodoro le cui proprietà nutrizionali possono variare anche se di poco. In linea generale, si tratta comunque di un alimento poco calorico (19 Kcal ogni 100 g), ricco di acqua e fibre e povero di grassi e proteine. Non mancano però vitamine e sali minerali che lo rendono un buon alleato per la salute e la dieta.

In particolare, il pomodoro possiede una buona quantità di vitamina C che, tuttavia, si ossida facilmente e si degrada con la cottura. Per questo motivo il pomodoro andrebbe consumato fresco, appena tagliato.

Il tipico colore rosso invece si deve alla presenza di un pigmento colorato, il licopene. Si tratta di un antiossidante la cui azione è facilitata da altri due antiossidanti cioè la luteina e la zeaxantina.

Nutriente Per 100 g di prodotto
Acqua (g) 94,2
Energia (kcal) 19
Proteine (g) 1,2
Lipidi (g) 0,2
Carboidrati disponibili (g) 2,8
Fibra totale (g) 1,1
Sali minerali
Sodio (mg) 3
Calcio (mg) 11
Fosforo (mg) 26
Potassio (mg) 290
Zinco (mg) 0,20
Ferro (mg) 0,4
Vitamine
Tiamina – B1 (mg) 0,03
Riboflavina – B2 (mg) 0,03
Niacina (mg) 0,70
Vitamina B6 (mg) 0,12
Folati (µg) 14
Vitamina C (mg) 21
Vitamina E (mg) 1,03
Vitamina A (μg) 42

A cosa fa bene il pomodoro?

Il pomodoro è un alimento salutare e nutriente che presenta anche diversi benefici per la salute. Scopriamo i principali.

Amico del cuore e antiossidante

Una porzione da 80 g di pomodori fornisce circa il 5% del fabbisogno giornaliero di potassio per un adulto. Il consumo di cibi ricchi di potassio è associato a una riduzione del rischio di ictus e di altre malattie cardiache .

I pomodori contengono anche una sostanza bioattiva, il licopene, che conferisce il tipico colore rosso e che possiede proprietà salutari, incluso il suo potenziale apporto per contrastare l’insorgenza di malattie cardiovascolari.

Il licopene è il carotenoide più abbondante nei pomodori maturi. Infatti, più il pomodoro è rosso, più contiene licopene. Ciò lo rende un valido antiossidante naturale per combattere i radicali liberi e lo stress ossidativo cellulare.

Protezione della vista e degli occhi

Il pomodoro contiene un gruppo di sostanze fitochimiche chiamate carotenoidi, questi includono licopene, luteina e beta-carotene. Questi composti, insieme alla vitamina A, sono importanti per mantenere la salute degli occhi e aiutano a proteggere la vista e a prevenire malattie oculari come la degenerazione maculare.

Può favorire la salute della pelle

I carotenoidi presenti nei pomodori possono aiutare a prevenire i danni dei raggi solari sulla cute. Uno studio ha rilevato che dopo 10-12 settimane si è verificata, nel campione di riferimento, una diminuzione della sensibilità ai raggi UV dovuta appunto all’aumento dei carotenoidi nella dieta. Tuttavia, questo non vuol dire che mangiare pomodori consenta di esporsi ai raggi solari senza precazioni. È comunque importante fare sempre attenzione al sole per evitare i danni sulla pelle.

Inoltre, consumare pomodori insieme a una fonte di grassi come l’olio d’oliva, aiuta ad assorbire questi carotenoidi protettivi. Vale anche la pena ricordare che gran parte di queste sostanze si trova nella buccia del pomodoro, quindi mangiarli interi può essere sicuramente più vantaggioso.

Può aiutare a ridurre i sintomi della menopausa

Uno studio pubblicato su Nutrition Journal ha rilevato che l’assunzione di succo di pomodoro sembra alleviare alcuni sintomi della menopausa, come ansia e frequenza cardiaca.

Questa ricerca è stata condotta su 95 donne di età compresa tra 40 e 60 anni che hanno consumato 200 ml di succo di pomodoro non salato, due volte al giorno, per otto settimane. Sebbene si trattasse di un piccolo studio, i risultati sono incoraggianti ma richiedono ulteriori ricerche.

Favorisce la digestione

Il pomodoro è ricco di acqua e fibre, che possono aiutare a regolare la digestione e a prevenire la stitichezza. Le fibre alimentari, infatti, sostengono la motilità intestinale e quindi il buon funzionamento dell’intero apparato gastrointestinale, nonché nutrono la flora batterica. Inoltre, limitano l’assorbimento di grassi e zuccheri e aumentano il senso di sazietà, riducendo l’appetito.

Pomodoro a dieta

Perdere peso non è un percorso semplice. Ci vuole impegno, tempo, forza di volontà ed esercizio fisico, ma soprattutto seguire uno schema alimentare corretto ed equilibrato, evitando le diete troppo drastiche e il “faidate”.

I pomodori sono cibi nutrienti e ricchi di sali minerali, vitamine e fibre. Sono anche poveri di calorie: un pomodoro di medie dimensioni (123 g) contiene, infatti, circa 24 Kcal. Contengono, inoltre, molta acqua, favorendo l’idratazione dell’organismo.

La presenza delle fibre, sia solubili, sia insolubili, aiuta poi a ridurre l’apporto calorico, prolungando il senso si sazietà e quindi riducendo l’appetito e la voglia di mangiare.

In questo senso quindi aiuta a tenere sotto controllo il peso corporeo e mantenere in salute il sistema digestivo.

Il pomodoro poi non solo ha un basso contenuto di carboidrati, ma anche un basso indice glicemico, pertanto favorisce il dimagrimento riducendo il picco di glucosio nel sangue dopo il pasto.

Insomma, i pomodori aiutano a perdere i kg di troppo? La risposta è sì: includerli nell’alimentazione quotidiana, associati a un regolare esercizio fisico e a una dieta bilanciata può portare a ottimi risultati. Ricordiamo che per perdere peso in modo sano e duraturo occorre una dieta corretta (70%) e un regolare esercizio fisico (30%).

Come scegliere i pomodori

Il periodo di maturazione dei pomodori va da maggio a settembre. Sono quindi perfetti e pronti per i mesi estivi.

Tuttavia, oggi li troviamo in commercio tutto l‘anno, grazie a tecniche di coltivazione in serra che permettono di gustare il pomodoro in qualsiasi stagione.

Solitamente i pomodori che troviamo in vendita al mercato o nei supermercati sono coltivati in Italia, salvo qualche particolare varietà e sono prodotti sia in campo, sia in serra.

Il pomodoro deve presentarsi sodo e compatto al tatto. Alcune varietà sono più morbide ma, in linea di massima, il prodotto fresco non deve presentarsi troppo molle se esercitiamo una leggera pressione e soprattutto non deve apparire gonfio.

Se si acquistano pomodori non ancora del tutto maturi, si può aspettare qualche giorno prima di consumarlo. Infatti, il pomodoro, se raccolto non troppo in anticipo, può completare la maturazione anche staccato dalla pianta.

Controindicazioni

Prima di parlare di controindicazioni, è bene evidenziare che nei pomodori sono presenti altri fitocomposti come la solanina, che ha un’azione moderatamente tossica. Un’eccessiva ingestione di pomodori, soprattutto non ancora maturi, infatti, può aumentare il rischio di gastrite. La solanina si perde con la cottura ed è contenuta principalmente nella buccia. Per questo motivo è consigliabile sbucciare i pomodori non maturi prima di mangiarli crudi.

Normalmente il pomodoro è ben tollerato, ma il suo contenuto di istamina e di alcune proteine allergizzanti può favorire la comparsa di reazioni allergiche. I soggetti più a rischio sono le persone con sensibilità verso i pollini e le graminacee.

Infine, la lectina del pomodoro può interagire con la mucosa gastro-intestinale e scatenare uno stato infiammatorio e un cattivo assorbimento dei nutrienti. Per questa ragione il pomodoro è sconsigliato a chi soffre di acidità di stomaco.

Storia del pomodoro e curiosità

Il pomodoro selvatico è originario del Sudamerica. Fu coltivato dai Maya e poi dagli Aztechi, che lo seminarono nelle zone meridionali del Messico. Fu qui che Hernán Cortés lo vide durante l’occupazione spagnola, fra il 1519 e il 1521. Dal Messico i semi giunsero in Spagna che, adoperando il termine tomatl usato dagli indigeni, chiamarono tomate il nuovo frutto.

L’Italia fu il primo Paese europeo, dopo la Spagna, a conoscere il pomodoro, grazie ai Borbone, ma la storia “ufficiale” del pomodoro nel nostro Paese inizia nel 1548 a Pisa, quando Cosimo de’ Medici riceve un cesto di pomodori nati da semi donati alla moglie dal Viceré del Regno di Napoli. La diffusione del pomodoro nelle terre e nelle tavole italiane fu però piuttosto lenta, per una certa diffidenza verso il nuovo frutto, così diverso dagli ortaggi conosciuti.

È solo nel ’700, che inizierà il periodo della “sperimentazione” e che porterà nell’800 a un uso più ampio del pomodoro in cucina, fino a farlo diventare protagonista di moltissime ricette, tra cui il sugo di pomodoro dai mille usi.

Fonti bibliografiche