La dieta del latte è davvero una dieta così efficace?

Si tratta di una dieta che si basa su di un unico alimento, il latte, il quale viene considerato fondamentale per indurre il dimagrimento, vediamo come funziona

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Matteo Migliaccio

Farmacista, nutrizionista e Personal Trainer

Laureato in Farmacia e in Scienze della Nutrizione Umana, attualmente svolge la libera professione di nutrizionista, con l’obiettivo di migliorare lo stato di salute delle persone attraverso una corretta alimentazione e uno stile di vita attivo.

La dieta del latte si crede sia nata in Portogallo, ideata da una persona non meglio precisata, la quale ha pensato di inventare un protocollo dietetico basato su di un unico alimento, familiare ai più, e che fa ultimamente parlare molto di sé nella comunità scientifica, per i possibili effetti benefici che presenta, a detta di alcuni, o anche per i possibili effetti dannosi che sembrerebbe presentare sulla salute umana a detta di altri.

Il latte è quindi il protagonista indiscusso di questo protocollo alimentare che promette una perdita di peso pari a 5kg in soli 8 giorni.

Il latte

Il latte è un alimento completo, un alimento che parimenti ad altri alimenti presenta nella sua composizione tutti e tre i macronutrienti, carboidrati, grassi e proteine in buone quantità e proporzioni.

Infatti 100ml di latte intero apportano:

Energia 64 Kcal
Carboidrati 4,9 g
Proteine 3,6 g
Grassi 3,3 g

Come possiamo evincere dalla tabella il latte intero presenta un basso tenore calorico, solo 64 kcal per 100ml di prodotto, mentre prendendo come esempio quello parzialmente scremato o addirittura quello scremato il loro valore energetico rispettivamente si aggirerebbe intorno alle 46 kcal ed alle 36 kcal, questo perchè in questi due tipi del suddetto alimento viene eliminata parzialmente o del tutto la componente grassa presente nel latte intero abbassando di conseguenza il loro tenore calorico.

Per quanto riguarda i carboidrati si aggirano intorno ai 4,9g  e sono costituiti da zuccheri semplici, il cui principale esponente è il lattosio.

Le proteine presenti nel latte di vacca si aggirano intorno ai 3,3g per 100 ml di prodotto, ed hanno un buono spettro aminoacidico che infatti ci permette di considerare tale alimento composto da proteine dall’elevato valore biologico.

Mentre i grassi sono all’incirca 3,6g nel latte intero, costituiti da saturi, monoinsaturi e polinsaturi ed anche da una piccola percentuale di acidi grassi trans, come l’acido vaccenico.

Il latte dunque, come suggeriscono anche le linee guida per una sana alimentazione, è un alimento completo che può essere consumato con sicurezza all’interno di una dieta equilibrata e varia per tutta la durata della propria vita ed a qualsiasi età.

Però molto di frequente il latte viene incolpato di causare innumerevoli patologie:

  • Provocare calcoli renali.
  • Aumentare il rischio di sviluppare osteoporosi.
  • Aumentare il rischio di cancro.

In verità queste affermazioni sono per la maggior parte false o non ancora verificate scientificamente in maniera univoca.

Il latte ed i calcoli renali

Il latte oltre ad essere un alimento completo, contiene al suo interno quantità di calcio degne di nota rispetto a molti alimenti.

Infatti nel latte di vacca intero il calcio è pari a 119 mg ogni 100g di prodotto, questo alimento molto spesso viene evitato dalle persone che hanno sofferto di calcoli renali per paura che il calcio ivi contenuto possa aumentare la formazione dei calcoli.

Numerosi studi hanno però ormai dimostrato che limitare l’assunzione di alimenti ricchi in calcio non scongiuri il pericolo di formazione di nuovi calcoli, anzi ne aumenta il rischio, per questo motivo limitare l’assunzione del latte e di altri alimenti ricchi di calcio solo perché in passato si è sofferto di calcoli renali risulta essere errato, ed anzi può portare negli anni alla manifestazione di nuovi episodi.

Il latte e l’osteoporosi

L’osteoporosi è una patologia che spesso si presenta in età avanzata, prevalentemente nelle donne sedentarie, per la quale diminuisce la densità del tessuto osseo dell’organismo, questo comporta una diminuzione della resistenza meccanica delle ossa agli urti, con conseguente aumento del rischio di frattura.

Si dice spesso che l’assunzione di latte possa portare ad un aumento del rischio di sviluppare tale patologia, mentre in realtà numerosi studi hanno ormai confermato che il latte ed i latticini, assunti sempre nelle giuste quantità, ossia una o due porzioni al giorno, non provochino alcuna diminuzione della densità ossea ed anzi possono aiutare a prevenire l’insorgenza dell’osteoporosi.

Il latte ed il rischio di cancro

Spesso il latte viene accusato di essere un alimento che aumenta il rischio di sviluppare tumori, per via della presenza al suo interno di fattori di crescita cellulare.

In realtà non esiste una visione univoca, in quanto tutti gli studi condotti sul possibile legame tra il consumo di latte e latticini e lo sviluppo del cancro hanno fornito risultati non univoci e contrastanti, eccetto che per un presunto effetto protettivo che il latte svolgerebbe verso lo sviluppo di alcuni specifici tumori come quelli del colon-retto.

Quindi ancora oggi non si può affermare con certezza che il latte ed i suoi derivati aumentino il rischio di sviluppare il cancro e nemmeno che proteggano sempre e comunque da tale rischio. Vero è che questi alimenti se vengono assunti nelle giuste quantità e porzioni, anche quotidianamente, non hanno mostrato di aumentare il rischio di insorgenza di tumori, pertanto quindi ad oggi la scelta più corretta sarebbe quella di introdurle nell’alimentazione quotidiana seguendo quelle che sono le linee guida per una sana alimentazione, ossia con un consumo quotidiano di una o due porzioni, laddove ogni porzione equivale a 125g di prodotto.

La dieta del latte

La dieta del latte è una dieta estremamente drastica, che promette di far perdere 5 kg in appena 8 giorni, che è infatti la durata complessiva consigliata per questo protocollo dietetico.

In ognuno di questi 8 giorni si consumeranno grandi quantità di latte, e più si andrà avanti nella settimana e più sarà possibile introdurre altri alimenti che avranno lo scopo di aumentare la varietà di questa dieta che risulterebbe altrimenti troppo restrittiva e monotona.

Il menù proposto della dieta del latte è così composto:

Primo giorno Bere soltanto 6 bicchieri di latte in tutta la giornata. 540 Kcal (stimate)
Secondo giorno Bere 2 bicchieri di latte e mangiare 2 frutti in tutta la giornata. 360 Kcal (stimate)
Terzo giorno Bere 2 bicchieri di latte, mangiare 2 frutti (preferibilmente ricchi di acqua) e consumare 150g di formaggio light o durante il pranzo oppure a cena in tutta la giornata. 600 Kcal (stimate)
Quarto giorno Consumare 150g di carne magra a pranzo oppure a cena, durante la giornata consumare inoltre 4 bicchieri di latte e 2 frutti 760 Kcal (stimate)
Quinto giorno Consumare 150g di carne magra ed anche 1 uovo sodo da poter consumare o durante il pranzo oppure durante la cena, nell’arco della giornata inoltre consumare 2 bicchieri di latte e 2 frutti 580 Kcal (stimate)
Sesto giorno Si potranno consumare 150g di carne magra, 100g di formaggio light ed 1 uovo sodo. Inoltre durante la giornata si potrà consumare 2 bicchieri di latte e 2 frutti 900 Kcal (stimate)
Settimo giorno Si potranno consumare solo 3 frutti e bere 3 bicchieri di latte. 540 Kcal (stimate)
Ottavo giorno A pranzo si potrà consumare 150g di formaggio light, mentre a cena 150g di carne magra. Durante la giornata si potrà consumare 1 solo frutto e bere 2 bicchieri di latte. 730 Kcal (stimate)

Come possiamo vedere la strategia adottata nei primi due giorni è quella di far consumare meno cibo possibile visto che la motivazione e lo spirito di sacrificio saranno molto alti, più si va avanti nel percorso e più il menù si fa vario e le quantità in termini di kcal aumentano fino a toccare un picco il sesto giorno con 900 kcal, che sono comunque troppo poche, per poi tornare su valori più bassi negli ultimi due giorni, giorni nei quali il soggetto o abbandonerà il protocollo esausto oppure lo porterà a termine stringendo i denti.

La dieta del latte ed i suoi rischi

La dieta del latte come protocollo alimentare è senza ombra di dubbio un protocollo rischioso ed insensato sotto ogni punto di vista.

In primo luogo l’apporto calorico che questa dieta garantisce è del tutto insufficiente per qualsiasi soggetto in salute.

Questo è il motivo per il quale è una dieta che prevede una decorso breve della durata di soli 8 giorni, in quanto portarla avanti per ancora più tempo potrebbe essere davvero difficile da attuare e potrebbe causare molti danni all’organismo.

La varietà degli alimenti proposti in questa alimentazione è sicuramente ristrettissima in particolar’ modo si palesa una quasi totale assenza di fonti di fibre, sostanze importantissime per la salute del nostro organismo e per garantire la regolarità intestinale.

Un altro aspetto non secondario di questo protocollo sta nel fatto che non permette alla persona che la segue di sviluppare una cultura alimentare, l’individuo una volta conclusa la dieta e dopo aver perso peso non si preoccuperà più di mangiare in modo sano e bilanciato, ma anzi verosimilmente ritornerà a magiare come prima.

Questa dieta inoltre è sicuramente un protocollo non adatto a tutte quelle persone che soffrono o hanno sofferto nella vita di disturbi del comportamento alimentare, in quanto potrebbe esacerbare alcuni atteggiamenti sbagliati ed autolesionistici che questi soggetti presentano.

I vantaggi della dieta del latte

I vantaggi di questo protocollo dietetico non esistono, e non ci sono motivazioni valide per le quali un individuo dovrebbe scegliere di buttare alle ortiche la propria salute con un protocollo del genere.

Per quanto i promotori di questo approccio possano millantare una riduzione ponderale pari a 5 kg in appena 8 giorni, c’è da dire che quest’ultima è una riduzione di peso troppo rapida per poter essere salutare.

In media con una dieta ben formulata e strutturata si dovrebbe indurre una perdita di peso che si aggiri tra gli 0,5-1,5 kg a settimana, ed inoltre non si dovrebbe mai scendere al di sotto delle 800 kcal giornaliere di introito.

Il razionale dietro queste limitazioni sta nel fatto che il dimagrimento se troppo rapido potrebbe andare a coinvolgere in maniera importante la massa muscolare, il protocollo di dimagrimento determinerebbe quindi sempre una riduzione del peso e della massa grassa, ma anche una diminuzione del muscolo allontanando l’individuo dallo stato di salute.

Infatti un individuo che presenta un peso ridotto ma con una bassa percentuale di massa muscolare, sarà sicuramente un individuo che nell’arco della sua vita potrà soffrire maggiormente di innumerevoli patologie, che potranno portare, con l’avanzare dell’età, alla sarcopenia ossia alla carenza di tessuto muscolare.

La sarcopenia è una condizione clinica che determina un aggravarsi della prognosi dei soggetti, anziani e non, che vengono ricoverati in ospedale riducendo le loro speranze di sopravvivenza.

Conclusioni

La dieta del latte, dunque, non trova un razionale valido che la renderebbe degna di essere utilizzata come dieta dimagrante, può rivelarsi invece potenzialmente pericolosa per chi sceglie di seguirla, ed inoltre è anche monotona ed estremamente restrittiva sia qualitativamente che quantitativamente.

Per tutte queste ragioni non è un protocollo dietetico utile, ed anzi può risultare rischioso ed estremamente dannoso per la salute.

Fonti bibliografiche

Aspetti principali della dieta