I rischi dell’afa sulla salute e come difendersi dal caldo

Afa e caldo torrido possono mettere a dura prova durante i mesi estivi: scopri i rischi per la salute e come prevenirli con i consigli del Ministero della Salute.

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Alessandro Antonio Labate

Medico chirurgo specialista in Medicina Interna

Medico chirurgo specialista in Medicina Interna. Dirigente Medico presso il reparto di Malattie respiratorie dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.

L’estate è periodo di relax, viaggi e nuove scoperte, ma anche un momento dell’anno durante il quale è bene fare attenzione alle conseguenze del caldo torrido. L’esposizione prolungata a temperature eccessivamente elevate, ma anche agli alti livelli di umidità, può provocare disturbi leggeri, come crampi o piccoli abbassamenti di pressione, ma anche problematiche di gravità ben maggiore.

Tra i rischi possibili vi è senza dubbio il colpo di calore, ma non solo: gli effetti del caldo sul corpo riguardano anche l’insorgenza di edemi, la disidratazione e i possibili collassi. Inoltre, il forte caldo può anche comportare un aggravamento sostanziale delle patologie preesistenti, rendendosi un pericoloso nemico per la salute.

Quali sono le principali conseguenze del caldo sull’organismo e come difendersi efficacemente?

Le conseguenze dell’afa sull’organismo

Una prolungata e intensa esposizione a caldo, umidità e raggi UV può essere potenzialmente pericolosa per la salute, specialmente per i soggetti più deboli, per i bambini e per gli anziani. A cosa sono dovuti i disturbi da calore?

Sostanzialmente all’incapacità del corpo di attuare i suoi meccanismi di termoregolazione, normalmente efficienti, ma messi a dura prova dalle alte temperature. Sofisticati processi fisiologici solitamente riescono a mantenere costante la temperatura interna del corpo, attorno ai 37° C, tenendo in equilibrio la produzione di calore e la sua dispersione.

Quando caldo e afa diventano eccessivi, però, questa strategia naturale va in tilt, provocando numerose conseguenze in diversi apparati. La sfida nella gestione di questo equilibrio è molto più ardua per i soggetti che presentano già altre problematiche, come gli anziani pluripatologici, ma anche i bambini e le donne in gravidanza.

Lipotimia e debolezza

Tra i principali problemi che possono insorgere con il caldo c’è la lipotimia ossia una transitoria profusa astenia dovuta ad un calo dei valori di pressione arteriosa che non comporta però perdita di coscienza. Può essere preceduta e accompagnata da sintomi quali, annebbiamento della vista, instabilità, nausea, pallore, sudorazione fredda, alterazioni della frequenza cardiaca.

Per contrastarla è bene spostare la persona colpita in un luogo fresco e all’ombra, farla sedere o in alternativa porla in posizione supina e sollevarle le gambe per facilitare il ritorno venoso al cuore. Una volta superati questi primi step di soccorso, è utile somministrare liquidi.

Insolazione

L’aumento della temperatura corporea causato da un clima troppo caldo può anche causare un’insolazione. Principalmente si manifesta quando il soggetto si espone ai raggi ultravioletti del sole per lunghe ore, senza adeguate protezioni, specialmente nelle giornate o alle latitudini in cui le radiazioni solari sono particolarmente intense.

Tra i sintomi dell’insolazione ci possono essere mal di testa e vertigini, ma anche lievi e transitorie perdite di coscienza. L’insolazione può essere anche accompagnata da eritemi e ustioni, oppure dai sintomi più gravi di un colpo di calore.

Colpo di calore

Questo problema è tra i più rischiosi tra quelli legati all’afa e al caldo. A causarlo è un innalzamento anomalo della temperatura del corpo, dovuto ad un caldo esterno eccessivo e ad un’incapacità dell’organismo di disperdere il calore in eccesso tramite la sudorazione o i suoi normali meccanismi fisiologici.

La temperatura corporea in questi casi può salire fino ai 39-40° C e causare diverse manifestazioni quali crampi muscolari, confusione, nausea e arrossamenti cutanei ai quali, se non si interviene, possono aggiungersi allucinazioni, aggressività, cefalea, disidratazione, difficoltà respiratorie, fino ad arrivare a convulsioni, ipotensione, e perdite di coscienza.

Si tratta di un’emergenza che richiede intervento immediato di personale sanitario, ma le strategie di primo soccorso prevedono il posizionamento del soggetto in un luogo fresco e ventilato e lontano dalla luce solare, la rimozione di indumenti sudati, il raffrescamento dell’organismo tramite panni bagnati, specialmente su polsi, caviglie, inguine e ascelle.

Indispensabile è anche, se la persona è cosciente, offrirle dell’acqua fresca (mai fredda) da somministrare in piccoli sorsi.

Ipotensione

Chi soffre di alterazioni della pressione arteriosa o problemi cardiaci in estate può andare incontro a seri abbassamenti di pressione arteriosa, che si manifestano spesso nel passaggio dalla posizione sdraiata a quella eretta (la cosiddetta ipotensione ortostatica). Il modo per evitare quest’evenienza è ovviamente quello di evitare tutti i movimenti bruschi, specialmente quelli che comportano un passaggio repentino da posizioni orizzontali a quelle verticali.

Per ovviare al problema ed evitare pericolose perdite di coscienza, alzandosi dal letto si può restare qualche minuto seduti e attendere di aver recuperato la stabilità prima di mettersi in piedi.

Disidratazione

La disidratazione è generata quando la dispersione di liquidi dell’organismo è superiore alla quantità introdotta. I suoi principali sintomi sono una forte sensazione di sete, vertigini, debolezza, mucose asciutte, modifiche del battito cardiaco, crampi muscolari, cali di pressione arteriosa. Ciò avviene spesso quando la sudorazione aumenta copiosamente proprio per via delle alte temperature e vengono dispersi liquidi e sali minerali in quantità maggiori del normale.

Molte persone, inoltre, non bevono a sufficienza, specialmente quando il caldo mette alla prova l’organismo, andando incontro facilmente a episodi di disidratazione, che può essere lieve ma anche di seria entità. È possibile che ad aggravare la disidratazione siano anche episodi di febbre, diarrea e vomito, oppure l’assunzione di farmaci (come lassativi e diuretici) che favoriscono l’eliminazione dei liquidi.

Crampi da calore

L’insorgenza di crampi è una problematica che può essere causata sia da una carenza di sodio, sia da uno squilibrio elettrolitico di altra natura (alterazioni del potassio o del magnesio). In genere si manifestano quando si pratica attività fisica intensa all’aperto in zone calde e afose, ma possono insorgere anche a riposo o a seguito di attività leggere. Sono molto frequenti nelle persone più anziane o nei bambini, ma anche nelle persone obese e tra le loro manifestazioni ci sono forte tensione muscolare e dolore.

Come ovviare al problema? È essenziale posizionare la persona coinvolta in luoghi freschi, asciutti e ventilati. È possibile anche massaggiare e allungare con delicatezza la parte dolorante, reidratare l’organismo e applicare impacchi di acqua fredda, sia alle gambe, sia alle braccia, per far tornare la temperatura corporea ai suoi livelli di tollerabilità.

Eruzione cutanea

Nell’eventualità di un’eruzione cutanea, è importante spostare il prima possibile la persona colpita in un luogo fresco e all’ombra. Fondamentale è anche eliminare eventuali abiti pesanti e ridurre il processo di sudorazione tramite l’applicazione locale di impacchi di acqua fredda.

Edema da caldo

Un’altra circostanza molto frequente durante i giorni di afa martellante è il cosiddetto edema da caldo. In questo caso, il problema è dovuto all’eccessiva vasodilatazione periferica, che comporta un accumulo di liquidi linfatici a livello degli arti inferiori. Si tratta di una situazione da risolvere tempestivamente, in quanto può avere delle ripercussioni sulla salute del cuore causando scompensi.

Particolarmente rischioso per gli anziani, deve essere affrontato spostando la persona colpita in un luogo fresco. Fondamentale è anche muovere i suoi arti in modo da favorire il ritorno venoso e, anche in questi casi, applicare degli impacchi freschi sulle gambe.

Esaurimento da calore

Fra i disturbi più comuni legati alla temperatura eccessiva c’è lo stress o esaurimento da calore, un problema legato sempre all’aumento repentino e poco gestibile della normale temperatura corporea. Si manifesta con irritabilità, episodi di vomito, senso di nausea, tachicardia, abbassamento della pressione, ma può essere accompagnato anche da vertigini, crampi, confusione, pallore cutaneo, respiro affannoso, irritabilità, disidratazione marcata o perdite di coscienza.

Per risolvere lo stress da calore, è essenziale favorire la diminuzione della temperatura corporea eliminando eventuali vestiti pesanti e applicare degli impacchi freddi. Il soggetto che ne soffre dovrebbe sempre essere spostato in ambienti freschi, ombrosi e riparati dai raggi UV, nonché invitato a bere per reidratare e rinfrescare l’organismo. Se la situazione non ritorna alla normalità dopo qualche minuto, la persona deve essere velocemente portata al pronto soccorso.

Il Piano Nazionale del Ministero della Salute

A sottolineare i rischi dell’afa e a fornire consigli su come gestirli adeguatamente interviene anche il Ministero della Salute, che sul suo portale ufficiale diffonde da anni le linee guida del Piano Nazionale per la Prevenzione degli Effetti del Caldo sulla Salute.

Il piano è in vigore dal 2005 e prevede sistemi di sorveglianza attivi e dettagliati consigli di prevenzione, con un particolare focus sui soggetti più a rischio (anziani, bambini, pazienti cronici). Contribuisce al progetto il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) e il coordinamento avviene da parte del Centro di competenza nazionale Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio (DEP Lazio).

Gli obiettivi del piano sono quelli di creare sistemi centralizzati di sorveglianza, monitoraggio e informazione, che possano prevedere le ondate di caldo e prevenirne gli effetti sulla salute dei cittadini. Tra i cardini di questo ampio progetto ci sono:

  • i sistemi di allarme, Heat Health Watch Warning Systems (HHWWS), che usano le previsioni meteo per prevedere l’avvicinarsi di condizioni climatiche rischiose con un anticipo di circa 72 ore;
  • il Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (SiSMG), che controlla il numero dei decessi giornalieri in tempo reale all’interno delle fasce di popolazione over 65;
  • Sistemi di Sorveglianza degli accessi al Pronto Soccorso, attivi in alcune città, che registrano gli accessi con esito non fatale e contribuiscono a tenere sotto controllo la gravità delle ondate di calore;
  • i piani locali di prevenzione e i protocolli di emergenza attuati dalle città partecipanti al progetto.

Uno dei compiti più importanti del Ministero è anche quello di stilare e tenere sempre aggiornate le linee guida per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, che sottolineano i fattori di rischio legati al caldo e suggeriscono adeguati interventi di prevenzione e intervento. I protocolli sono ovviamente differenziati anche in base al livello di suscettibilità delle diverse fasce di popolazione e specifiche attenzioni sono date ai cittadini che sono considerabili “più a rischio”, come i soggetti con patologie che li rendono vulnerabili, gli anziani e i bambini.

I suggerimenti del Ministero per combattere afa e caldo

Per evitare le conseguenze dell’afa e del caldo sull’organismo, i decaloghi stilati dalle istituzioni vedono la presenza di alcuni semplici consigli pratici, che permettono di affrontare le comuni situazioni che si verificano durante l’estate.

Quali sono i consigli più importanti da seguire?

  • Non uscire mai nelle ore più calde, evitando di esporsi al sole tra le 11 di mattina e le 17 di sera.
  • Controllare il clima interno di case e luoghi di lavoro, tenendo il clima indoor sui 25-27 gradi e cercando di abbassarne il livello di umidità. È essenziale inoltre non creare forti sbalzi termici tra l’interno e l’esterno degli edifici, evitando di regolare gli impianti di raffrescamento su temperature troppo basse, ed esporre il corpo a correnti fredde e differenze termiche poco tollerabili.
  • Utile è anche il ricorso ai ventilatori, che movimentano l’aria senza abbassare la temperatura, ma che possono essere utili per mantenere gli ambienti ventilati.
  • Tra i consigli più importanti c’è senza dubbio quello di bere abbondanti quantità di acqua durante la giornata, contribuendo all’idratazione dell’organismo anche con altre bevande, come infusi e tisane consumate fresche, frullati o cibi ad alto contenuto idrico, come la frutta e la verdura. È imperativo bere anche quando non si avverte lo stimolo della sete, ma è anche essenziale consultare sempre il proprio medico curante in caso di gravi patologie, perché alcune specifiche condizioni di salute rendono sconsigliata l’assunzione di elevate dosi di acqua. In ogni caso in estate meglio evitare di introdurre liquidi contenenti caffeina o alcol, ma anche bevande gassate o troppo zuccherate.
  • Ricordarsi sempre di fare piccoli pasti leggeri, perché la digestione è un processo delicato e aumenta la produzione di calore corporeo. Meglio optare per più pasti light e preferire pesce e carne bianca, buone quantità di frutta e verdura di stagione ed evitando invece cibi fritti, grassi o piccanti.
  • Optare sempre per abiti leggeri e traspiranti, di fibre naturali come cotone, lino o seta. Le fibre sintetiche, infatti, hanno effetto occlusivo e favoriscono la sudorazione, rivelandosi poco adatte alle stagioni più calde. All’aperto coprire sempre il capo dai raggi UV, proteggere gli occhi con adeguati occhiali da sole e applicare sulla pelle esposta delle efficaci lozioni solari fotoprotettive.
  • Da evitare è anche l’attività fisica praticata all’aperto nelle ore più calde della giornata o sotto al sole. Meglio preferire le ore fresche della mattina o quelle attorno al tramonto e ricordarsi sempre di bere abbondanti quantità di acqua e per compensare le perdite di liquidi e sali minerali.
  • Controllare sempre con frequenza regolare la temperatura corporea dei neonati e dei bambini più piccoli, perché i loro sistemi di termoregolazione non sono ancora del tutto efficaci e potrebbero incorrere in innalzamenti eccessivi del calore corporeo. È possibile tenerli freschi idratandoli dall’interno e dall’esterno, con docce tiepide o fresche.
  • È importante anche tenere al riparo dal sole gli animali domestici, che dovrebbero sempre avere a disposizione abbondante acqua fresca e zone ombreggiate dove riposare.
  • Gli anziani sono senza dubbio tra le categorie più a rischio di subire effetti dannosi dal caldo e vanno sempre monitorati, specialmente se vivono da soli o hanno già altri problemi di salute concomitanti.
  • Massima attenzione anche agli spostamenti in auto. Mai entrare negli abitacoli immediatamente dopo che il mezzo è stato esposto ai raggi solari diretti per lunghe ore e arieggiare sempre il veicolo prima di mettersi in viaggio. Gli impianti di areazione dovrebbero essere usati anche in questo caso con molta cautela, senza mai esagerare e usando temperature di massimo 5° inferiori a quelle esterne, per evitare rischiosi sbalzi termici.
  • Soprattutto se si trasportano anziani e bambini, evitare di mettersi in moto nelle ore più calde della giornata e procurarsi sempre buone scorte di acqua fresca da usare al bisogno.

 

Fonti bibliografiche

FAQ

Cosa mangiare con caldo e afa?

Meglio preferire sempre cibi leggeri e suddividerli in piccoli pasti durante il corso della giornata. Si possono consumare abbondanti quantità di frutta e verdura e via libera anche a pesce e carne bianca, cereali e legumi. Da evitare, invece, cibi grassi, fritti, spezie, caffè e alcol.

Come combattere afa e caldo?

È utile seguire le raccomandazioni basilari fornite dal Ministero della Salute, evitando le lunghe esposizioni al sole e regolando attentamente le temperature degli ambienti domestici e di lavoro. Bere molto e adottare un regime alimentare leggero ed equilibrato possono contribuire a sopportare le temperature calde e afose tipiche dell’estate.

Che sintomi può causare il caldo eccessivo?

I sintomi da eccesso di calore possono essere molto vari e vanno da una leggera sensazione di debolezza, nausea, mal di testa, capogiri, abbassamenti di pressione, ad alterazioni del battito cardiaco, sudorazione fredda, disidratazione, pallore e vere e proprie perdite di coscienza.