Alcolici: soglie di consumo ed effetti sulla salute

Le bevande alcoliche ci accompagnano nei momenti di socialità ma non bisogna sottovalutare gli effetti sulla salute di un loro consumo frequente

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Roberta Martinoli

Medico Nutrizionista

Dopo una Laurea in Scienze Agrarie e un Dottorato di Ricerca in Fisiologia dei Distretti Corporei, consegue una Laurea in Scienze della Nutrizione Umana e in Medicina e Chirurgia.

Tipologie di alcolici

Esistono diverse tipologie di alcolici. Generalmente vengono distinte in:

  • Bevande alcoliche fermentate nelle quali l’alcol viene prodotto attraverso il processo di fermentazione operato dai lieviti che metabolizzano un substrato zuccherino. È quello che accade con l’uva che viene trasformata in vino. Anche birra e sidro fanno parte di questo gruppo.
  • Bevande alcoliche distillate che sono prodotte quando al processo di fermentazione si aggiunge il processo di distillazione. L’azione combinata di fermentazione e distillazione fa sì che il tenore alcolico di queste bevande sia di gran lunga superiore a quello di vino e birra (35-50% versus 5-14%). Fanno parte di questo gruppo la grappa, il cognac, il whisky, il rum e la vodka.
  • Bevande liquorose che si ottengono aggiungendo a una soluzione alcolica zuccherina una serie di aromi. In molti casi l’ingrediente capace di rilasciare le sostanze aromatiche (erbe, frutta, scorza di agrumi…) viene lasciato macerare direttamente nell’alcol. Appartengono a questo gruppo gli amari e i digestivi.

Il concetto di Unità Alcolica Standard

L’Unità Alcolica (UA) corrisponde a 12 grammi di alcol etilico o etanolo. Questa quantità è la stessa approssimativamente contenuta in una lattina di birra (330 ml), in un bicchiere di vino (125 ml) o in un bicchierino di superalcolico (40 ml) alle gradazioni tipiche di queste bevande.

Gradazione calorica e valore calorico

Come tutti sanno birra, vino e superalcolici differiscono tra di loro per la gradazione alcolica. Il vino che utilizziamo come bevanda da pasto ha mediamente 12 gradi alcolici. Un bicchiere del volume di 125 ml contiene circa 12 grammi di alcol etilico. Poiché un grammo di alcol etilico apporta 7 chilocalorie, un bicchiere di vino equivale a 84 chilocalorie. Si comprende, allora, come il contributo delle bevande alcoliche all’apporto di calorie totali giornaliere non è trascurabile. Allo stesso tempo è chiaro che più aumenta la gradazione alcolica della bevanda che ci concediamo e più aumenta il suo apporto calorico. Se il vino con cui stiamo pasteggiando ha 11 gradi alcolici anziché 12 le chilocalorie fornite saranno 77, se i gradi alcolici sono 13,5 si sale a 91 chilocalorie. Continuando con gli esempi, una lattina di birra (330 ml) con i suoi 4,5 gradi alcolici apporta 100 chilocalorie. Un boccale (200 ml) di birra a più alto contenuto in etanolo (8 gradi alcolici) fornisce 170 chilocalorie.

La caratteristica dei superalcolici è quella di avere un’alta gradazione. Un bicchierino di vermouth (75 ml) arriva a 16 gradi alcolici e fornisce 113 chilocalorie. Brandy, cognac, grappa, rhum, vodka e whisky arrivano a 40 gradi alcolici. Le dimensioni dei bicchierini in questo caso si riducono (da 75 ml a 40 ml) e questo consente di tenere bassi i livelli di etanolo assunti e dunque anche il valore calorico (94 chilocalorie per bicchierino). Sappiamo che stiamo esagerando se dopo un bicchierino ne prendiamo un altro e un altro ancora. Il concetto di Unità Alcolica Standard ci può essere di aiuto nell’autolimitarci.

Soglie di consumo

Le varie istituzioni hanno definito le soglie di consumo moderato per gli uomini e per le donne:

  • per gli uomini è possibile assumere due unità alcoliche in media al giorno corrispondenti a 60 unità alcoliche nell’arco dell’intero mese;
  • per le donne la soglia del consumo moderato si dimezza: un’unità alcolica in media al giorno e 30 nell’arco del mese.

Se si rimane all’interno di queste soglie non si corrono grandi rischi per la salute. Al di sopra di queste soglie si comincia a parlare di consumo abituale elevato di bevande alcoliche.

I rischi per la salute legate al consumo di bevande alcoliche hanno a che fare con la quantità cumulativa di alcol bevuta durante il giorno, con la quantità di alcol assunta in una singola occasione e in ultimo con la modalità di assunzione dell’alcol. Si parla di binge drinking quando si assume una grande quantità di alcol in una singola occasione (per gli uomini 5 o più unita alcoliche in una singola occasione, per le donne 4 o più unità alcoliche in una singola occasione). Questa modalità di assunzione è piuttosto frequente tra i più giovani che nelle loro occasioni di socialità possono assumere una quantità di alcol di gran lunga superiore alla loro capacità di metabolizzare questa molecola. Il binge drinking aumenta il rischio di lesioni traumatiche e di effetti nocivi sulla salute.

È noto poi che l’assunzione di bevande alcoliche fuori pasto determina un maggiore assorbimento di etanolo e più elevati livelli di alcolemia.

Effetti sulla salute

Il consumo eccessivo di alcol può essere messo in relazione con l’insorgenza di diverse patologie. Vi sono evidenze scientifiche che dimostrano che l’alcol sia causa dei tumori della bocca, faringe, laringe, esofago, intestino nell’uomo e seno nelle donne. L’etanolo può causare danno per via diretta irritando gli epiteli con i quali viene a contatto. Può favorire l’assorbimento di altri cancerogeni eventualmente presenti nella dieta o nel fumo di sigaretta, agendo come solvente a livello delle mucose. Inoltre l’acetaldeide, il principale metabolita dell’alcol etilico, ha attività mutagenica e cancerogena. Le patologie epatiche legate al consumo di alcol, e tra queste al primo posto la cirrosi epatica, rappresentano una delle principali cause di malattia e di mortalità al mondo.

Numerosi studi documentano l’esistenza di una relazione inversa tra l’assunzione di dosi moderate di alcol e l’insorgenza di eventi cardiovascolari. È probabile che un bicchiere di vino rosso al giorno possa ridurre il rischio di infarto a causa dell’apporto in resveratrolo (un potente antiossidante). Ma un consumo eccessivo aumenta il rischio.