Carnitina: cos’è, a cosa serve e quando è utile

A cosa serve la carnitina e come si assume per migliorare la fisiologia metabolica del corpo e la prestazione sportiva

Foto di Elisa Cappelli

Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Cos’è

Si tratta tutti gli effetti di un amminoacido non proteico a catena corta; questa forma prende anche il nome di “zwitterione” (ione ibrido, dal tedesco zwitter “ermafrodita”, essenzialmente una molecola elettricamente neutra che presenta al suo interno un ugual numero ciascuno di cariche formali positive e negative. quindi non subisce l’azione di un campo elettrico), che si trova nei nei tessuti animali, e in maniera ridotta nelle piante. Il normale range di biosintesi di carnitina nell’uomo va da 0,16 a 0,48 mg per kg di peso corporeo.

La carnitina fu identificata per la prima volta nel 1905 da W. Gulewitsch e R. Krimberg nell’estratto di carne bovina, e il nome dell’amminoacido deriva proprio da questo (carne, carnitina, dal latino caro, carnis). La sua struttura chimica fu scoperta nel 1927 da M. Tomita e Y. Sendju. Inizialmente venne chiamata vitamina T, in quanto legate alla crescita del verme della farina Tenebrio molitor. Consente ai mitocondri di utilizzare gli acidi grassi per la produzione di ATP, per questo viene definita carrier per gli acidi grassi. Dobbiamo immaginare i mitocondri come dei veri e propri motori che producono energia all’interno della cellula e la rendono disponibile; la L-carnitina va a stimolare la produzione di energia, trasportando gli acidi grassi nei mitocondri delle cellule; in questo modo i mitocondri vengono stimolati a bruciare e consumare gli acidi grassi per ottenere energia riutilizzabile.

Il ciclo della carnitina ha risvolti abbastanza complessi e implica molte proteine che hanno un ruolo di enzimi (catalizzatori) e che troviamo nella membrana mitocondriale della cellula come carnitina-palmitoil-transferasi I e II, carnitina-acilcarnitina-translocasi, carnitina-acil-transferasi, carnitina-octanoil-transferasi e varie proteine che hanno un ruolo di trasporto della stessa carnitina. Importantissima per la fisiologia di cuore e reni, per la funzione intestinale e per il corretto funzionamento dei muscoli scheletrici: il corpo ha bisogno di questa proteina per un fabbisogno pari a circa 80 mg al gg/kg, di cui circa 20 possono essere sintetizzati, il resto si ottiene tramite l’alimentazione, come per esempio introducendo alimenti simili alla carne di manzo.

A cosa serve

Molto menzionata per chi deve ridurre il peso, la carnitina va a svolgere un ruolo importantissimo per quel che riguarda il metabolismo dei lipidi. La carnitina va ad agevolare e facilitare la trasformazione del grasso in energia e permette di bruciare molto durante il consumo calorico che avviene nel momento legato allo sforzo fisico.

Se pensiamo alla cellula e alle sue funzioni, la carnitina contribuisce alla regolazione della beta-ossidazione mitocondriale e perossisomiale, va a stimolare il metabolismo ossidativo del piruvato e degli amminoacidi e va ad aiutare tutti i processi fisiologici cellulari. Ottima nei passaggi di stagione e nei momenti in cui gli allenamenti sono serrati o vanno condotti con una certa disciplina.

La carnitina permette di velocizzare il recupero dopo gli allenamenti e va a ricaricare il corpo di ossigeno muscolare. La carnitina forgia la resistenza, aumenta la circolazione sanguigna e la produzione di ossido nitrico, contribuendo a ritardare il disagio e ridurre l’affaticamento; va a migliorare lo stato della pressione arteriosa e riduce i sintomi del diabete di II tipo. Ottima anche per coloro che hanno problemi a livello tiroideo, specialmente coloro che soffrono di ipertiroidismo. Eventuali carenze vanno a influire negativamente sulla fisiologia cardiaca in quanto cardio e vaso protettiva;

Quando è utile

La carnitina è molto utile per coloro che accusano spossatezza, mancanza di energie. Ottima per chi deve perdere peso e per chi deve velocizzare il consumo calorico e abbassare l’indice di massa grassa. Ottima integrazione per coloro che sentono di non farcela sotto sforzo e hanno bisogni di aiutare la funzione cardiaca. Risulta utile per coloro che vogliono aumentare il focus e la concentrazione mentale, centrare l’attenzione e incrementare la funzione cognitiva, per coloro che devono fare un passaggio di carriera, affrontare un esame o che sono sottoposti a pressioni sul lavoro.

Non ci sono particolari controindicazioni; solamente lievi effetti collaterali, tra cui nausea e mal di stomaco. Tuttavia, gli integratori di L-carnitina possono aumentare i livelli nel sangue di trimetilammina-N-ossido (TMAO) nel tempo. Le dosi di carnitina che si possono assumere con gli alimenti possono variare da 1,5 a 4 g in base al tipo di alimenti scelti. L’integrazione viene consigliata attraverso una quantità giornaliera che si aggiri intorno a 200 mg; la carnitina si trova, oltre che nel manzo, anche nella carne di pecora, agnello, suino, coniglio. Meno presente ma comunque rappresentata anche nei formaggi. Verdura, frutti e cereali ne contengono solo in tracce; molto ricchi di carnitina sono l’avocado e il tempeh. L’essere umano crea carnitina a partire dell’amminoacido lisina molto presente nei legumi.