Binge watching: cosa significa e come rompere l’abitudine

Il binge watching consiste nel guardare serie tv in modo compulsivo, divorando gli episodi e trascurando tutto il resto

Foto di Tatiana Maselli

Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cosa significa

Il binge watching è l’abitudine di fare maratone televisive, guardando serie tv senza fermarsi per molte ore. La traduzione di binge watching è “gozzoviglia” e “guardare” e richiama termini simili come il binge eating e il binge drinking che indicano rispettivamente abbuffarsi di cibo e abbuffarsi di bevande alcoliche.

Binge watching significa dunque “abbandonarsi in modo smodato alla visione”. Come per il cibo e per l’alcool, si può parlare di binge watching quando il fenomeno supera determinati limiti, ad esempio se il numero di episodi guardati ininterrottamente è superiore cinque. Nei casi più gravi, la quantità di puntate può arrivare anche a dieci o oltre: a volte, si può arrivare anche a terminare un’intera stagione senza sosta.

Il fenomeno non è nuovo e non è legato solo alle serie televisive ma negli ultimi anni si è diffuso maggiormente grazie alla possibilità di fruire di quantità quasi illimitata di puntate e stagioni di serie tv. Sebbene anche in passato si abusasse della televisione, le maratone televisive erano decisamente meno frequenti e riguardavano prevalentemente saghe cinematografiche. Oggi, grazie alla diffusione di serie tv sempre più avvincenti in streaming, il binge watching riguarda sicuramente più persone e, per alcune di loro, può rappresentare un problema.

Quando e perché è un problema

Guardare molte puntate della propria serie televisiva preferita, perché è particolarmente avvincente e coinvolgente, non è sempre un problema. Se il binge watching avviene in modo occasionale o solo per alcune serie tv o magari in particolari momenti della vita, non è detto che si tratti di un disturbo o di qualcosa da risolvere. Se però il fenomeno si ripresenta con una certa frequenza, magari tutte le settimane o anche più volte a settimana, e se riguarda la maggioranza dei programmi televisivi, allora può rappresentare un problema.

I motivi sono abbastanza ovvi: innanzitutto, abbuffarsi di serie tv per molte ore consecutive significa sottrarre tempo ad altre attività, minando il benessere generale. Trascorrendo molto tempo davanti a un monitor si rischia di trascurare tutto il resto, compresi famiglia, amici, altri interessi che potrebbero arricchire maggiormente, esercizio fisico, alimentazione sana e riposo, portando a disordini alimentari, disturbi del sonno e problemi relazionali e comportamentali. Il binge watching può infatti portare a isolarsi e a dimenticare gli altri ambiti della propria vita. Se poi il binge watcher non trae nemmeno divertimento dalla maratona televisiva e anzi, vorrebbe interrompere la visione ma non è in grado di fermarsi, significa che ha perso il controllo e che il fenomeno si sia trasformato in una dipendenza, al pari di altre dipendenze simili come lo shopping compulsivo, la dipendenza allo smartphone e dai Social Network o il gioco d’azzardo.

Le dipendenze infatti non sono legate solo all’assunzione di sostanze capaci di alterare la coscienza, ma anche comportamenti apparentemente innocui che però portano ad attivare il circuito della ricompensa, nel quale si riceve gratificazione immediata ma non duratura, data da una scarica di neurotrasmettitori del benessere. Per riprovare la stessa sensazione piacevole si è praticamente costretti a perpetrare il comportamento che l’ha provocata, sottovalutando i rischi.

Spesso le persone che cadono nelle dipendenze soffrono di disturbi dell’umore, a causa di deficit di quei neurotrasmettitori che il binge watching e altre attività fanno produrre in grande quantità. Come qualsiasi dipendenza, anche quella del binge watching può portare a sperimentare sensazioni negative quando si manifesta l’astinenza. Tali sensazioni includono frustrazione, depressione, ansia, sensazione di vuoto e divengono più intense quando termina la propria serie preferita. Quando gli episodi finiscono, chi ha una dipendenza sperimenta la depressione di fine serie o “post-binge watching blues”.

Non è semplicissimo stabilire se una persona sia dipendente dal binge watching e a quale livello. Generalmente, per parlare di dipendenza dalle maratone televisive occorre considerare il tempo trascorso a guardare serie tv, la frequenza con cui le maratone avvengono, lo stato d’animo che accompagna l’esperienza e il livello di difficoltà riscontrato quando si cerca di smettere.

Come smettere

Smettere di guardare serie televisive in modo compulsivo non è impossibile ma nemmeno semplice. Gli episodi di una serie tv ben fatta sono infatti studiati proprio con l’obiettivo di tenere lo spettatore incollato allo schermo, grazie a colpi di scena e finali aperti che portano a divorare una puntata dopo l’altra. Il binge watching può comunque essere interrotto, con modi diversi a seconda della gravità del problema. Nei casi in cui le maratone televisive non rappresentano un vero e proprio problema può essere sufficiente la forza di volontà, mentre quando si sta perdendo il controllo o lo si è perso è preferibile rivolgersi a un professionista, ad esempio uno psicoterapeuta specializzato in dipendenze.

In genere, il percorso che porta a uscire da una dipendenza prevede un’iniziale presa di coscienza del problema e una successiva analisi delle motivazioni alla base del comportamento. Dopodiché si cerca di sostituire la dipendenza con attività altrettanto piacevoli ma varie e non dannose e, contemporaneamente, si imparano tecniche utili ad aumentare l’autocontrollo, fino alla totale disintossicazione. Il percorso può essere più o meno lungo in base alla serietà del disturbo ma porta sicuramente a stare meglio in modo duraturo.