Fame nervosa: cos’è, cause e come gestirla

La fame nervosa è un disturbo alimentare molto comune che però può essere tenuto sotto controllo. Ecco i consigli dell’esperta per gestirla al meglio

Foto di Antonella Lobraico

Antonella Lobraico

Editor specializzata in Salute & Benessere

Specializzata nella comunicazione online, ha collaborato con testate giornalistiche, uffici stampa, redazioni tv, case editrici e agenzie web in progetti su Salute e Benessere.

Quante volte ci sarà capitato di aprire la dispensa o il frigo in un momento di forte stress, alla ricerca quasi compulsiva di qualcosa di buono? Ed eccola qui la fame nervosa. Non a caso si manifesta nei momenti in cui siamo giù di tono o annoiati e ci porta a cercare consolazione nel cibo.

Oggi più che mai poi, è facile accedere ad alimenti sfiziosi che richiamano le nostre papille gustative come patatine, dolci, fritti. Si tratta di cibi elaborati che spesso vengono consumati per far fronte a momenti di ansia o tristezza, ma che a lungo andare possono incidere sul girovita come anche sulla nostra salute.

La fame nervosa è un disturbo alimentare più comune di quanto si possa immaginare. Può colpire chiunque e in qualsiasi momento della vita, specialmente quelli più difficili dal punto di vista psicologico. Se tenuto a bada non rappresenta un grande problema, anche se diversamente potrebbe avere ripercussioni sulla salute psicofisica.

Come riconoscere quindi la fame nervosa e come gestirla al meglio? Abbiamo affrontato l’argomento con la Dottoressa Sara Baldrighi, Psicologa e Psicoterapeuta.

Che cos’è

«La fame nervosa è quando si consumano quantità di cibo, anche eccessive, per consolarsi di qualcosa. In questo caso infatti, il cibo viene usato non per soddisfare la fame, ma per compensare gli stati negativi interiori. Può anche chiamarsi emotional eating, ovvero la tendenza ad utilizzare il cibo come strategia per affrontare eventi stressanti. L’atto del mangiare viene infatti visto come un modo per sconfiggere la tristezza del momento o i sintomi dell’ansia e dell’irrequietezza. Oppure il cibo potrebbe trasformarsi in una sorta di giustificazione per fare una pausa quando si stanno attraversando momenti stressanti del lavoro o quando si stanno svolgendo attività che non si vorrebbe fare» spiega la dottoressa.

Come riconoscerla

«Poiché è attivata da stati emotivi negativi, la fame nervosa a sua volta provoca un peggioramento dell’umore che contribuisce nuovamente a stimolare la fame nervosa, creando così un circolo vizioso. Si mangia con più foga e in qualche modo ci si rende conto che si sta mangiando più del solito. Inoltre, si ha una sensazione di grossa sazietà che può essere anche fastidiosa. Si perde il controllo sulla quantità di cibo ingerita e se ne può volere di più. In generale, la fame nervosa sveglia il desiderio di alimenti grassi e dolci come ad esempio la cioccolata» continua la dottoressa Baldrighi.

Anche se sembra esserci una correlazione tra la fame nervosa e un altro disturbo alimentare più grave, la bulimia, in realtà è bene fare una distinzione. Nel caso della fame nervosa infatti si può parlare di alimentazione incontrollata, per cui si tende sì a mangiare più del normale, ma non c’è la forma compensatoria tipica della bulimia.

Cause

«La fame nervosa è scatenata da fattori psicologici come stress, ansia, tristezza. Infatti parte dalla testa e non dallo stomaco. Può manifestarsi nei momenti di stress, di super lavoro, di ansia. Le prime volte non ci si fa caso, però quando si iniziano a fare spuntini quando non si era soliti farli o si mangiano porzioni più abbondanti, può nascere una sorta di consapevolezza. Se si ha il sentore che si sta mangiando più del dovuto, può essere utile scrivere su un foglio quali sono le sensazioni che il cibo provoca sia prima che mentre si mangia» precisa la dottoressa.

Consigli per gestirla al meglio

«La fame nervosa è un disturbo alimentare meno grave rispetto ad esempio alla bulimia o all’anoressia, però può diventare un problema quando perdura nel tempo. Per imparare a gestire questa condizione, si possono adottare alcune strategie come:

  • combattere la quantità con la qualità, ad esempio decidendo di preparare un piatto dove ci si mette più tempo, oppure dedicandosi anche all’allestimento della tavola;
  • evitare di mangiare in piedi;
  • provare a trovare delle alternative al mangiare come ad esempio dedicarsi alla scrittura, sfogarsi su una pagina bianca;
  • praticare un po’ di esercizio fisico che può essere anche solo una camminata. Il corpo infatti rilascia endorfine con un effetto di benessere generale per il corpo e per la mente.

In generale, consiglio di stare attenti alle proprie sensazioni in modo da poter anche prevenire gli attacchi di fame. Poi, se una volta ogni tanto capita di essere colti da fame nervosa, non si rischiano grosse ripercussioni, a patto però che non diventi patologico», conclude l’esperta.

Concludendo, possiamo dire che la fame nervosa si manifesta con un improvviso desiderio di cibo, legato però non a una necessità fisiologica piuttosto ai sintomi di ansia, stress, tristezza. Anche se ci si lascia andare di tanto in tanto, non è necessario allertarsi troppo. Attenzione però a tenerla sotto controllo: qualora non si riuscisse a gestire da soli la condizione, è sempre bene parlarne con il proprio medico, uno psicologo oppure uno psicoterapeuta.