Sin da bambine ci hanno raccontato che degli angeli, silenziosi e bellissimi, avrebbero vegliato sempre sulla nostra vita. E forse oggi, in questo momento così delicato per l’Italia e per noi tutti, possiamo dare un volto a quelle creature che da sempre ci hanno protetto e lo fanno oggi, ancora di più.
Stiamo parlando degli infermieri italiani, che non hanno ferie né giorni di riposo, non possono partire o allontanarsi dal Paese perché è proprio adesso che l’Italia, vittima del Coronavirus, ha bisogno di loro.
E i nostri infermieri ci sono, sempre lì, in prima linea che mettono a rischio la propria salute ogni giorno per stare al fianco di chi ha bisogno e di chi ha paura. Come se la paura fosse qualcosa a cui loro sono immuni, quando non è così. Ma il coraggio, i nostri infermieri, lo trovano nell’amore e nell’impegno che mettono ogni giorno nel lavoro che hanno scelto.
E ce lo confermano attraverso i loro social network raccontando i momenti intensi che stanno vivendo all’interno dei reparti ospedalieri. Perché se da una parte gli italiani, per paura o per disposizione sanitaria, restano chiusi in casa al sicuro, loro ogni giorno devono recarsi a lavoro per contenere e combattere questo virus che si espande a macchia d’olio nel nostro Paese.
Eppure il rischio per questa categoria medica è più alto che mai, lo confermano gli infermieri dell’ospedale San Gerardo di Monza messi in quarantena dopo che nella struttura è stata individuata una persona sospettata di aver contratto il CODIV-19. Ma loro non si arrendono, anzi, nonostante la criticità della situazione continuano a sostenere i colleghi, perché è solo con l’unione che trovano il coraggio di andare avanti, giorno dopo giorno.
Gli infermieri sono i nostri angeli che ci sono sempre, nei momenti più duri. Che per seguire il loro lavoro, o meglio quella che dovremmo chiamare devozione, rinunciano a ferie, weekend, uscite con gli amici e al tempo in famiglia. Sono sempre al fianco di chi ha bisogno rischiando la vita, eppure gli infermieri italiani sono quelli meno riconosciuti a livello economico in tutta Europa.
Secondo infatti un rapporto diffuso dalla FNOPI, i professionisti della salute italiana hanno perso mediamente il 6,33% del potere di acquisto delle loro buste paga. Questo però non li ferma, nemmeno oggi. Proprio in questo momento in cui abbiamo più bisogno di loro, questi angeli ci sono e noi non possiamo che dirgli grazie.