X Factor, Malika Ayane è quello che aspettavamo da tempo

Seria, preparata, intransigente: Malika Ayane è la vera sorpresa della nuova edizione di X Factor. La giudice donna che aspettavamo da tempo

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Malika Ayane, finalmente habemus “LA” giudice donna che aspettavamo. Perché in verità, in 12 edizioni del talent musicale più amato di tutti, X Factor, a farsi ricordare sono stati soltanto i giudici uomini. La simpatia e originalità di Elio, la cultura impareggiabile e la stravaganza di Morgan, il cinismo e la precisione di Agnelli, la dialettica di Fedez.

Le donne, fatta eccezione per il mostro sacro Mara Maionchi, che in quanto tale è fuori classifica, non hanno mai lasciato davvero il segno. A Simona Ventura, seppur verace come sempre e inaspettatamente lungimirante (a lei si deve la scoperta di Giusy Ferreri e di Mahmood) non si perdonava la scarsa cultura musicale, a Claudia Mori la poca empatia col pubblico. Ad Arisa qualche esternazione colorita di troppo, ad Anna Tatangelo un’eccessiva freddezza. Anche Victoria Cabello non si era dimostrata come giudice alla stessa altezza delle sue doti di conduttrice. Di Skin, complice la poca conoscenza dell’italiano, si era capito poco o nulla, se non uno “Spaccaaaa” ripetuto all’infinito e Asia Argento, che avrebbe potuto essere una vera rivelazione, era stata una occasione mancata.

Poi è arrivata Malika, con i suoi capelli ossigenati, le fossette sulle guance e quello sguardo da cartone manga. Quasi un fumetto Malika, ma quando apre bocca si trasforma in una serial killer: zittisce tutti e non perdona. Perché dall’alto dei suoi 6 anni di conservatorio e con una carriera più che decennale alle spalle, di cultura musicale ne ha da vendere. I suoi commenti sono arguti, precisi, ben argomentati, mai banali né ripetitivi. Cerca la precisione Malika, ma anche l’originalità, non ama chi “strimpella la chitarra per conquistare le turiste” ma nemmeno chi potenzialmente bravo gioca troppo con l’aura da sfigato, perché bisogna saperla e saperci fare, con la musica.

Non perdona niente a nessuno, non dà false speranze, riesce a stroncarti pur guardandoti come una nonna guarda il nipotino appena nato. Ha indossato la sua veste di giudice con una serietà impeccabile, se ne frega dei fischi del pubblico o di andare controcorrente. A lei è toccata la categoria under uomini. E siamo sicuri che li porterà lontano.