Nadia Toffa, il ricordo commovente della Toffanin: “Non la dimenticherò mai”

Silvia Toffanin racconta l'ultima intervista di Nadia Toffa, l'emozione e la forza trasmesse dalla giornalista

Silvia Toffanin ricorda Nadia Toffa, raccontando l’ultima intervista rilasciata dalla conduttrice delle Iene. Una lunga chiacchierata avvenuta negli studi di Verissimo in cui, per la prima volta, Nadia aveva ammesso che il cancro era tornato e che la sua battaglia era iniziata di nuovo.

Quel giorno la Toffa, con grande coraggio, si era mostrata fragile, ma anche pronta a combattere per la vita, lanciando un messaggio molto importante e regalando, come sempre, un sorriso ai telespettatori. Al termine dell’intervista la Toffanin, commossa, aveva abbracciato la collega e ancora oggi ricorda le emozioni intense provate in quel momento.

“All’inizio mi chiedevo “perché proprio a me?” – aveva confessato Nadia -. Poi, dopo mesi, ho trasformato questa domanda in “perché non a me?”. È il mio dolore e me lo devo portare. È una sfida che posso magari non vincere, ma devo combatterla mettendocela tutta. Vorrei dire alle persone che ci guardano da casa – aveva aggiunto – di non mollare mai perché non sono sole”.

Oggi la Toffa non c’è più, ma rimane il suo ricordo e l’insegnamento che ha lasciato a tante persone: amare la vita, vivere ogni attimo con gratitudine e non arrendersi mai.

“Quell’intervista era un inno alla vita – ha svelato Silvia Toffanin a Sorrisi e Canzoni Tv – . Pier Silvio ha voluto mandarla in onda dopo il Tg5 per riportare a tutti il suo messaggio d’amore e la sua positività. Nadia alla fine di quell’intervista mi diede un abbraccio così forte che non dimenticherò mai”.

Forse anche per questo la conduttrice di Verissimo è sempre più consapevole di essere molto fortunata. Legata a Pier Silvio Berlusconi dal 2001, ha due figli, Lorenzo e Mattia. “Sono felice, sono fortunata – ha ammesso la giornalista -. Cerco di assaporare ogni istante della mia vita con consapevolezza e anzi prego tutti i giorni che resti tutto così com’è”.