Chi era Judy Garland: la favola triste della diva hollywoodiana

È stata una delle stelle più splendenti del firmamento hollywoodiano. Incantò il mondo ne "Il Mago di Oz" ma la sua vita non fu una favola

Nel trailer appena diffuso dalla produzione del film Judy, un’irriconoscibile Renée Zellweger si cala nei panni scomodi di Judy Garland, incarnando il talento, ma anche i tormenti, di una delle più brillanti stelle della storia di Hollywood.

Aveva solo dodici anni Frances Ethel Gumm, quando iniziò ad esibirsi in giro per l’America in coppia con la sorella, e venne notata da un talent scout della Metro Goldwyn Mayer.

Sebbene così giovane, quella ragazzina figlia di due attori del vaudeville, già comunicava il suo grande talento: sapeva stare sul palco, aveva un bel faccino, calamitava l’attenzione del pubblico ed era benedetta da una voce da usignolo. Tutte caratteristiche che la portarono dritta a Hollywood, dove qualcuno scelse per lei il nome d’arte di Judy Garland.

La giovane Judy viene scaraventata così sulle scene del successo, grazie ad una favola, quella di Dorothy, la protagonista del film il Mago di Oz. È il 1939 e la ragazzina del Minnesota diventa all’improvviso famosa in tutto il mondo, grazie alla sua interpretazione e anche alla canzone Over the Rainbow, che diventerà, come il film da cui è tratta, un successo globale.

Da quel momento è un’escalation: la Garland diventa una star dei musical e delle commedie della Hollywood degli anni d’oro, a fianco di giganti, come Fred Astaire e Gene Kelly.

Nel frattempo Judy cresce: ormai è ricca e famosa ed ha abbracciato in tutto e per tutto lo stile di vita di Hollywood. Si sposa la prima volta nel 1941, con il musicista David Rose, ma la storia finisce presto, e nel 1945 è già al secondo matrimonio, con il regista Vincent Minelli. Dal secondo marito ha la figlia Liza, che seguirà le orme artistiche della madre. Ma è solo l’inizio perché nel 1952 sposa Sidney Luft e nel 1965 Mark Herron. Poco prima di morire convola a nozze di nuovo e diventa la moglie di Mickey Deans.

Una giostra di relazioni che rispecchia un’inquietudine ben più estesa e pericolosa, che inizia ben presto a distruggere la serenità dell’ex ragazzina prodigio. Già nel ’48 si registrano i ricoveri della giovane star in rehab, nel tentativo di disintossicarsi dall’alcool e dalle droghe: un calvario che continuerà per tutta la vita, tra cadute e risalite. E per ricominciare, l’artista, si aggrappa alla sua arte. Ma è tutto un lungo riprendersi e ricadere sali, con numerose mancate occasioni di farcela davvero.

Nel ’54 Judy Garland è di nuovo la protagonista di un grande film. E’ nata una stella, la struggente storia di una giovane cantante che arriva al successo grazie alla guida di un vecchio musicista alcolizzato. Una trama ripresa più volte al cinema, fino all’ultima versione, quella con Lady Gaga e Bradley Cooper. Un film, a cui la star teneva molto e con cui era sicura di arrivare, finalmente, all’Oscar. Ma le sue aspettative sono state deluse, e questo, raccontano i biografi, è stato solo un altro colpo per la sua fragilità emotiva.

La sua carriera cinematografica prosegue poi grazie a produzioni televisive e a concerti in giro per il mondo, ma ormai è al tramonto. I suoi demoni, rendono l’attrice intrattabile e inaffidabile e nessuno scommette più su di lei. Nel 1967 ha un’altra occasione, ma viene licenziata durante le riprese de La Valle delle Bambole.

È il 22 giugno del 1969 a Londra quando il suo ultimo marito la trova riversa sul pavimento della sua camera d’albergo, stroncata da un overdose di barbiturici. Ha solo 47 anni e la sua vita, tutto sommato, non è stata una favola.