Quanto consuma l’aspirapolvere? Te lo dice l’etichetta!

L'aspirapolvere è forse uno degli elettrodomestici che consuma più corrente, soprattutto se il sacchetto è pieno e la capacità di aspirazione deve essere mantenuta costante.

Foto di Simona Bondi

Simona Bondi

Editor esperta di risparmio

Da sempre appassionata del mondo del risparmio, ne ha fatto un vero e proprio lavoro. Dal 2008 gestisce un sito web dedicato a sconti, coupon e offerte, per DiLei scrive guide all'acquisto e articoli con consigli su risparmio e consumi consapevoli.

L’aspirapolvere è forse uno degli elettrodomestici che consuma più corrente, soprattutto se il sacchetto è pieno e la capacità di aspirazione deve essere mantenuta costante. Ma dal primo settembre sono cambiate un pò di cose: sono entrate, infatti, in vigore nuove regole per l’etichettatura e per la potenza di questi apparecchi.

Prima di vedere nel dettaglio cosa cambi, è necessario accennare all’antefatto che ha portato a questa piccola rivoluzione.

Tutto nasce da una “lotta” tra la casa di produzione Dyson ed altre aziende leader del settore che hanno introdotto nei loro aspirapolveri un sistema di regolazione automatica della potenza che garantisce lo stesso livello di aspirazione anche quando il sacchetto è pieno, a discapito del consumo energetico che diventa molto più importante.

Secondo Dyson, così, un apparecchio da 750 W nell’uso concreto potrebbe quindi arrivare a consumare fino a 1600 W, e passare così dalla classe di efficienza energetica A alla D o E. L’azienda è stata infatti la prima a commercializzare elettrodomestici con tecnologia “ciclonica” senza sacchetti e con limitazione del consumo energetico.

La Corte Europea gli ha dato ragione e, con una recente sentenza, ha vietato la vendita di aspirapolveri con potenza superiore ai 900 watt.

Nuova etichetta degli aspirapolveri: cosa cambia?

Non è solo il divieto, che introduce un limite ai consumi elettrici e la riduzione delle emissioni acustiche, a far parlare di sè, ma anche la nuova etichetta che verrà applicata su questi apparecchi.

Si terrà conto, infatti, dell’efficienza energetica e non più della potenza dell’aspirapolvere. In etichetta, quindi, potremo leggere i consumi reali e regolarci di conseguenza.

C’è tuttavia da chiedersi se questa soluzione adottata dalla Corte Europea sarà davvero una svolta perchè in Italia la vendita dei classici aspirapolveri con filo è diminuita moltissimo in favore dei nuovi elettrodomestici a batteria, per i quali l’etichetta non è obbligatoria.

In ogni caso, sono diverse le aziende leader del settore che hanno mostrato un atteggiamento positivo nei confronti delle nuove regole. Tra queste, HooverSamsung, De Longhi e, ovviamente, la stessa Dyson.