Desiderio sessuale, quando lo smartphone può ucciderlo (e quando invece fa bene!)

App e social per relazionarsi, anche nella sfera sessuale, ma quali sono i rischi tra le pareti di casa? Torniamo a coccolarci e dedicarci del tempo

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

Oggi con il telefonino si fa tutto, sempre e ovunque. Tanti i vantaggi, ma la disconnessione dalla realtà, a fronte di una iperconnessione virtuale, non fa bene alle relazioni, e neanche al sesso. E poi succede sempre più spesso che il rapporto di coppia e di sesso sia alimentato più dalle chat che di persona. Insomma una grande confusione e intanto l’abuso di cellullare abbatte la confidenza, la qualità degli scambi e pure il desiderio sessuale.

Si chiama Nomofobia

Deriva dalla dicitura No-mobile fobia, ovvero la paura di rimanere senza smartphone ed è una vera e propria patologia. La dipendenza da telefonino è abbastanza consolidata tra gli adolescenti, ma anche gli adulti ne sono vittima, tanto da far diventare questa iperconnessione una vera e propria piaga sociale. Smartphone, tablet, computer, se utilizzati in modo poco sano e controllato, possono incidere negativamente sulla qualità della vita, sul benessere individuale e anche di coppia.

L’uso quotidiano di internet

Il punto è che ormai usiamo internet, le app e i social davvero per qualsiasi cosa, senza consapevolezza, senza limiti. Secondo il Digital 2023 Global Overview Report sono 5,16 miliardi gli utenti connessi ad internet su 8 miliardi di persone che popolano il mondo. Il 64% della popolazione naviga sul web, con una crescita dell’ 1,9% rispetto allo scorso anno. Il 68% della popolazione mondiale ha un dispositivo mobile; mentre meno della metà ha un computer fisso o portatile. Secondo la ricerca l’utente medio passa su internet 6 ore e 37 minuti al giorno (20 minuti in meno dello scorso anno a dimostrazione del fatto che nel post pandemia ci si voglia riappropriare delle esperienze in presenza). Si usa internet principalmente per trovare informazioni (57,8%), restare in contatto con amici (53,7%), cercare notizie (50,0%) e guardare video, film o spettacoli (49,7%).

Lo smartphone nelle relazioni umane

Già, le relazioni si spostano su un piano virtuale, sia per il primo approccio che per mantenere i contatti; ma quali sono i rischi? E i vantaggi? Lo abbiamo chiesto a Marzia Benvenuti, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale esperta nelle relazioni e consulente di Meetic, uno dei principali siti di incontri in Italia. “Potremmo dire che oggi lo smartphone è per molti e molte parte integrante di una storia, sia per l’inizio di una relazione che per il suo proseguirsi”, commenta la terapeuta. “È uno strumento importante e utilizzatissimo dai single nella ricerca del partner e per il primo contatto; ma anche per il mantenimento e per il sesso”. Certamente le app e i social consentono una sorta di copertura, indispensabile specialmente per le persone timide e insicure, che si mettono in gioco ma fino ad un certo punto e che in qualsiasi momento possono mentire, mascherarsi o addirittura tirarsi indietro. Ma non è solo quello. Gli strumenti social offrono opportunità comode, ed è questa la parola d’ordine: incontrare persone simili comodamente da casa e senza un reale impegno da subito, o avere aggiornamenti da amici e conoscenti velocemente.

Sexting

Anche la sfera sessuale, in coppia o occasionale, si sposta sul piano virtuale. Per sexting intendiamo lo scambio di contenuti (messaggi, foto, video) a sfondo erotico e sessualmente esplicito attraverso app, social network e internet. Una pratica sempre più comune, totalmente sdoganata e messa in atto sia per chi è single che per chi ha già una relazione in corso. “Il telefono è in alcuni casi un terzo incomodo, ma può accorciare le distanze perché permette di fare cose anche senza la presenza fisica di qualcuno”. La maschera di uno schermo poi disinibisce, per cui è più facile svelare fantasie o desideri sessuali, che si avrebbe vergogna a confidare di persona. Il sexting allora può essere molto utile in caso di distanza temporanea, o anche per conoscere anche in intimità persone lontane, senza rischiare fisicamente se la persona o la situazione non è fidata o conosciuta.

Vantaggi e rischi delle app di incontro

“Certamente attraverso le app e i siti di incontro si può avere la possibilità di connettersi con diverse persone, scambiarsi idee, interessi”. Può essere comodo per sperimentare senza troppi rischi, oppure per le coppie separate geograficamente per un certo periodo. Ma ci sono anche dei rischi. Intanto per la privacy e sicurezza dei contenuti scambiati, per cui è indispensabile fare attenzione ad alcuni dettagli, come scegliere app che non permettono di salvare i contenuti scambiati, evitare di riprendere il volto, ecc. Poi c’è il lato emotivo, e il “rischio di perdersi, di perdere il contatto umano, di chiudersi a tutte le possibili evoluzioni/esperienze esterne, tra cui l’esporsi, l’essere rifiutato, l’ingaggiarsi nelle situazioni, il coinvolgimento. Viene quindi a mancare la resilienza e la capacità di riconoscere e di vivere le emozioni, anche quelle non piacevoli come quando qualcuno non ci vuole”, conclude Benvenuti.

Mantenere la relazione con la cura

Se internet, le app e i social possono agevolare l’incontro, è importantissimo poi ritornare su un piano del reale, di persona per il mantenimento e la cura della relazione nel tempo. Molte coppie hanno un confronto e una comunicazione molto più fluida in chat che di persona. Si scrivono e dichiarano grande amore su whatsapp ma poi non riescono a comunicare di persona, guardandosi negli occhi. O ancora peggio: passano il tempo insieme con il cellulare in mano, a cercare informazioni o a relazionarsi con persone fuori. Questa incapacità di relazionarsi è un problema immenso della nostra epoca, e un rischio davvero importante per le relazioni di oggi, che si fondano su basi troppo precarie e su una totale incapacità a stare. Bisogna tornare a guardarsi, a coccolarsi, abbracciarsi davanti a un film e passeggiare insieme.

L’abuso che uccide la relazione

Spostarsi su una dimensione virtuale mette a grande rischio la relazione di coppia, che viviamo nel quotidiano e in presenza. Avere sempre il telefono in mano alla ricerca di una socialità bulimica e costante ci allontana dalla realtà e ci fa perdere il contatto, anche sessuale, con la persona con cui viviamo. Stare a tavola con il telefonino vicino in attesa di una risposta, o per commentare immediatamente un video o messaggio ricevuto crea distanza con la persona con cui stiamo mangiando, perché di fatto non siamo presenti. Succede anche quando prendiamo il telefono nel letto prima di andare a dormire, nel tempo libero, in vacanza. Lo smartphone ha la grande capacità di portarci lontano, ma il rischio è quello di distarci e perderci, allontanandoci dalla situazione in cui siamo. Qualche tempo fa Durex aveva fatto uno studio/esperimento per comprendere come la tecnologia influisce sull’intimità. Aveva portato sei coppie in un resort, lasciando solo a metà l’accesso libero a internet. Il risultato? Quelle senza connessione avevano goduto molto di più di momenti di intimità e piacere.

I consigli

Non è facile liberarsi dello smartphone, perchè è utile e perchè fa parte integrante quella nostra vita. Proviamo a spegnere il Wi-fi la sera prima di andare a dormire e mettiamo la regola di tenere lontani i dispositivi dalla tavola da pranzo e dalla camera da letto. Splecialmente la sera, lo schermo illuminato dello smartphone crea dipendenza e senza rendensene conto si rischia di passare tante ore di link in link. Oltretutto la luce affatica gli occhi, ostacola la produzione di melatonina e contrasta il buon sonno e riposo.

Come “proteggersi” dall’eccesso

“Proteggersi è difficile. Il cellulare è ormai il prolungamento di noi stessi. Però possiamo discernere. Nel senso che lo smartphone è utile, certo, ma non deve diventare il mediatore per tutte le relazioni. Invece di messaggiare dovremmo chiamarci, vederci, dedicarci del tempo di qualità e esclusivo: essere presente per ascoltare davvero la persona, per goderne e farla godere. Senza distrazioni”, commenta la psicoterapeuta.