Perché la danza è così seducente: i segreti del legame fra ballo e sessualità

Diverse discipline hanno sottolineato il potere seduttivo della danza, dalla psicologia evoluzionista all’antropologia. Ecco cosa si comunica con il corpo.

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Veronica Colella

Sex Editor

Content writer con una laurea in Scienze antropologiche e un passato tra musei e archivi. Scrive di sessualità e questioni di genere da un punto di vista sex positive, con la consapevolezza che non esistono risposte semplici a psicodrammi complessi.

Qual è il legame tra danza e sessualità? Per l’antropologa americana Judith Lynne Hanna si tratta di un rapporto più profondo di quanto crediamo. Persino quando non c’è l’intenzione di sedurre, il linguaggio in cui si esprime il corpo in movimento è quello del piacere, tanto che il poeta avanguardista Philippe Soupault l’aveva definita ‘la più erotica di tutte le arti’.

Non solo, la danza ha il potere di evocare, rafforzare e svelare desideri e fantasie che altrimenti risulterebbero incoerenti. È come se la danza ci mettesse davanti a uno specchio invitandoci a considerare ciò che siamo e ciò che possiamo essere, scrive Hanna nel saggio Dance, sex and gender (University of Chicago Press): a volte troveremo quel riflesso piacevole, altre volte goffo o persino terrificante.

Una strategia di seduzione

Cercando di riassumere tutte le prospettive sul rapporto tra danza e sessualità in un articolo apparso nel 2010 sul Journal of Sex Research, Hanna puntualizza che non esiste una sola ragione per cui si danza, ma molte. E alcune hanno senza dubbio a che fare con il sesso. La più evidente è forse quella suggerita dalla psicologia evoluzionista, attenta come sempre a identificare tutte le possibili strategie di seduzione che possono contribuire alla selezione sessuale.
Se la danza risulta così accattivante non è solo perché esprime bellezza e armonia ma anche perché attraverso il movimento il ballerino o la ballerina mettono in mostra le loro capacità di resistenza, la loro giovinezza, la loro creatività, la loro forza e la loro salute, tutte caratteristiche che abbiamo imparato a considerare attraenti.
Non è un caso che la danza abbia sempre fatto parte del repertorio di cortigiane e intrattenitrici in culture e epoche diverse – come le geisha giapponesi, le kisaeng coreane, le shikhat marocchine, le devadasi indiane e le etère greche – né che ancora oggi i ballerini classici vengano considerati un paradigma di perfezione estetica.

Cosa impariamo guardando altri ballare

Se poi passiamo dal piano biologico a quello simbolico, prosegue Hanna, è evidente che la danza abbia molto da dire anche in fatto di ruoli di genere: è un mezzo di espressione attraverso cui le norme culturali che regolano il sesso possono essere confermate o messe in discussione.

Sia che si tratti di una danza rituale o di uno spettacolo teatrale, movimenti e coreografie non sono casuali ma raccontano una storia. Più simile alla poesia che alla prosa, la danza può essere utilizzata per invitare lo spettatore a riflettere sulle sue percezioni di cosa è appropriato per una donna o per uomo, oltre a fornire una via d’uscita a tensioni sociali e restrizioni sessuali. E non è raro nemmeno che i balli una volta considerati ‘proibiti’, proprio perché troppo sensuali e scandalosi, vengano poi assimilati dalla cultura mainstream: come ricorda Hanna, è andata così sai per il tango argentino che per la samba brasiliana.

Comunicare con il corpo

E per chi si muove senza seguire una coreografia ben precisa? Quando osserviamo le persone ballare in un locale o a una festa la nostra percezione di chi risulta più o meno attraente sembra comunque seguire alcune regole generali.
Alla ricerca dei movimenti percepiti come più seducenti e delle differenze tra punto di vista femminile e maschile, un team di psicologi guidato dal dottor Nick Neave della Northumbria University’s School of Life Sciences ha preso in considerazione entrambe le prospettive.

In due studi pubblicati rispettivamente sulla rivista accademica della Royal Society, Biology Letters (2011), e in seguito su Scientific Reports (2017), i ricercatori hanno usato tecniche di motion capture per ottenere modelli 3D di ballerini e ballerine non professionisti, da sottoporre al giudizio di partecipanti del sesso opposto. In questo modo è possibile valutare il puro movimento, senza prendere in considerazione fattori estetici o altre forme di espressività, come lo sguardo.

Quali movimenti attirano l’attenzione

Non serve prendere tante lezioni per essere sexy in discoteca. Anche se non tutti possono aspirare alla grazia liquida di Channing Tatum o della loba Shakira, dai risultati dello studio pare che per fare bella figura basti esercitarsi davanti allo specchio quel tanto che basta per non essere eccessivamente a disagio.

In generale, quello che gli uomini sembrano trovare più attraente è la fluidità dei movimenti – in particolare la mobilità di fianchi, gomiti e spina dorsale – mentre l’attenzione delle donne sembra essere focalizzata sulla parte superiore del corpo, ovvero su testa, collo e torso. Ma l’occhio cade anche sul ginocchio destro, precisano i ricercatori, forse perché una postura più aperta suggerisce forza e vigore. Se seguiamo l’ipotesi evoluzionista, ballare è infatti uno dei modi in cui comunichiamo le nostre qualità come partner.

Come ballare in modo sensuale

Consola sapere che non è tanto una questione di tecnica, quanto di coordinazione e postura. Quello che conquista, almeno secondo le ricerche di Neave, è la capacità di fare movimenti controllati e precisi, muovendo gambe e braccia in maniera asimmetrica (la posa con un braccio sollevato è sempre d’effetto), prendendosi tutto lo spazio di cui si ha bisogno e mostrandosi abbastanza rilassate e sicure di sé.

Al contrario, chi ha una postura troppo rigida o tende a muoversi in maniera troppo ripetitiva viene percepita come meno abile e di conseguenza meno attraente… sempre considerando tutte le limitazioni di uno studio che tiene volutamente conto dei soli movimenti e non della combinazione di tutte le caratteristiche che possono renderci più o meno sexy nella vita reale, naturalmente.