Conosci l’anello vaginale? Cos’è e come funziona e quando sceglierlo

È uno dei metodi contraccettivi più diffusi: ecco ciò che c'è da sapere sull'anello vaginale per capire se fa per te.

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Cristina Critelli

Ginecologo, Sessuologo e Psicoterapeuta

Dal 2000 si occupa di disfunzioni sessuali, in particolare di dolore sessuale e vaginismo, con un approccio integrato, utilizzando anche EMDR.

Cos’è

L’anello contraccettivo rappresenta un metodo contraccettivo ormonale, uguale quindi alla sorella maggiore, la pillola contraccettiva, la cui efficacia si basa sulla capacità di sopprimere l’ovulazione: se non c’è ovulazione non può esserci una gravidanza.

Si tratta di un anello costituito da etinilevinilacetato, con un diametro di circa 5,4 cm e dello spessore di 4 mm. All’interno della sua struttura sono conservati etonogestrel (progestinico) ed etinilestradiolo (estrogeno) che vengono rilasciati quotidianamente al dosaggio rispettivamente di 0,120 mg per l’etonogestrel e 0,015 mg per l’etinilestradiolo.

Come funziona

Il funzionamento dell’anello contraccettivo è uguale a quello della pillola contraccettiva. Si basa sul blocco dell’ovulazione dovuto alla somministrazione continua di un estrogeno (etinilestradiolo) e di un progestinico (etonogestrel). La continuità della somministrazione inibisce la pulsatilità del rilascio di gonadotropine a livello ipofisario con un meccanismo di feedback inibitorio. Questo vuol dire che, a livello ovarico, viene inibita la selezione e lo sviluppo del follicolo (ndr. il follicolo ovarico, la cui forma è costituita da una sacca piena di liquido, è una struttura situata nelle ovaie: in un normale ciclo mestruale, un follicolo cresce e diventa sempre più grande fino a quando non si rompe all’ovulazione, che poi rilascia l’uovo. Le donne che iniziano la pubertà hanno da 300.000 a 400.000 follicoli ovarici, ognuno dei quali ha il potenziale per rilasciare un uovo che può essere fecondato).

Anche l’efficacia contraccettiva dell’anello vaginale è uguale a quella della contraccezione ormonale per via orale (pillola). È importante sottolineare anche che l’anello vaginale contraccettivo non è un metodo di barriera, quindi in nessun modo protegge dalle infezioni a trasmissione sessuale. È necessario quindi aggiungere il preservativo per la protezione dalle IST. Il fatto che si inserisca all’interno non rappresenta quindi una protezione dalle infezioni a trasmissione sessuale, ma è soltanto una via di somministrazione alternativa alla via orale.

Come si usa

Quando l’anello contraccettivo si usa per la prima volta, si deve inserire in vagina il primo giorno della mestruazione, dove rimane per 3 settimane. Poi si rimuove e si fa una settimana di sospensione, settimana durante la quale viene il ciclo mestruale e poi si ricomincia, indipendentemente dal ciclo. Sostanzialmente si indossa l’anello per 3 settimane e poi si fa una pausa di una settimana per poi ricominciare.

Una cosa importante da dire rispetto all’inserimento dell’anello è che l’anello non necessita di una particolare posizione all’interno della vagina, una volta inserito e spinto bene in fondo si accomoda e rilascia ormoni quotidianamente. È importate verificare ogni tanto la presenza dell’anello in vagina, per esempio dopo un rapporto sessuale, dopo la rimozione di un tampone per la protezione mestruale, dopo l’evacuazione, quindi in tutte le occasioni in cui i movimenti o le spinte potrebbero favorire un’espulsione dell’anello.

Pro e contro

La scelta contraccettiva al momento è molto ampia, per cui ci si può permettere veramente di scegliere il contraccettivo che meglio calza alle proprie esigenze. Uno dei vantaggi maggiori dell’anello è legato al fatto che l’assorbimento avviene attraverso i vasi della mucosa vaginale e non al livello dell’’apparato gastroenterico; questo assicura una maggiore stabilità della concentrazione degli ormoni nella circolazione sanguigna che si traduce in un miglior controllo del ciclo nonostante il basso dosaggio. In sostanza si riducono gli episodi di spotting, cioè di perdite di sangue tra un ciclo e l’altro.

Inoltre, non richiedendo l’assunzione quotidiana, è molto pratico soprattutto per quelle donne che hanno difficoltà a ricordarsi quotidianamente di assumere la pillola. Proprio per il fatto che l’assorbimento non avviene a livello gastroenterico, poi, è svincolato anche da possibili episodi quale il vomito o la diarrea che possono ridurre l’assorbimento e quindi l’efficacia contraccettiva.

Chiaramente l’inserimento in vagina richiede una confidenza con il proprio corpo, toccarsi, inserire un dito, questo potrebbe sembrare un limite ma può essere colta anche come un’occasione, un’opportunità per esplorare, scoprirsi e allo stesso tempo occuparsi della contraccezione. Altra difficoltà che alcune donne portano all’attenzione del ginecologo è la difficoltà ad accettare un corpo estraneo in vagina: è chiaro che si tratta effettivamente di un corpo estraneo ma quando posizionato non se ne percepisce la presenza ed è molto ben tollerato. Solo raramente l’anello contraccettivo può essere percepito dal partner durante un rapporto penetrativo vaginale. Alcuni anelli contraccettivi sono venduti con un applicatore simile a quello che si usa per inserire i tamponi per la protezione mestruale e quindi facilitare l’inserimento in vagina dell’anello.

Per quello che riguarda gli effetti collaterali e le controindicazioni dell’anello contraccettivo, sono gli stessi della pillola. Sarà il ginecologo che valuterà l’eventuale presenza di controindicazioni, escluse queste, la scelta del contraccettivo viene fatta di comune accordo con le necessità della donna, è importante quindi specificare esigenze, dubbi, difficoltà per avere un metodo contraccettivo che sia su misura.