Amore, sesso e Nina Moric nella lettera di Lele Mora a Fabrizio Corona

L'ex agente delle star ha affidato a DiPiù i suoi sentimenti

Lele Mora e Fabrizio Corona, un amore mai celato anzi ammesso e raccontato come un sentimento al di là delle convenzioni, che vorrebbero la sfera dell’intimità nascosta rispetto all’interesse dei media. Per le vicende giudiziarie che hanno portato entrambi davanti a un tribunale. Per le implicazioni economiche e finanziarie. Invece, l’ex agente più potente d’Italia affida a un settimanale, DiPiù, questo spaccato della sua vita sentimentale.

“So che leggerai questa mia lettera – scrive Mora -. E immagino che ora, mentre stai leggendo sarai stupito, tenuto conto che non ci parliamo dal 2009, da ben cinque anni, e ti starai chiedendo che cosa voglio da te: solo darti qualche consiglio da amico, visto che stai vivendo un momento difficile. Non ho altri scopi – spiega Lele Mora – non coltivo l’obiettivo di provare a riavvicinarmi. Nel 2009 mi sono allontanato da te non perché tu fossi nei guai ma perché il nostro rapporto era diventato troppo stretto; non c’è stato sesso fra noi ma c’erano troppi sentimenti in ballo, c’era troppo affetto da parte mia nei tuoi confronti. Una situazione difficile per me e che poteva finire solo se mi fossi allontanato da te”.

In questa lettera aperta, l’ex amico e confidente dedica frasi assai sentite anche nei riguardi di Nina Moric, ex moglie di Corona: “So bene che, da quando tu e Nina vi siete lasciati nel 2007, lei ha cambiato molti fidanzati, ma è stato solo un modo per cercare di dimenticarti. E del resto anche tu hai avuto le tue storie d’amore. Ma non è possibile scordarsi di una persona con cui si è messo al mondo un figlio, e Nina, caro Fabrizio, non ti ha dimenticato. Lo so perché la vedo spesso e perché per lei sono un punto di riferimento”.

Parole che arriveranno di certo a Fabrizio, il quale vive in carcere da mesi grandi difficoltà come continua a riferire sua madre Gabriella che ha confermato a Mattino 5 la situazione: “Non sta per nulla bene, è depresso e sofferente. Ma sono orgogliosa di come sta scontando la sua pena con grande dignità”. Un trattamento eccessivo, secondo quanto sostiene la madre, e che ha trovato una sponda – sebbene con motivazioni assai distanti – nella campagna per la grazia partita dall’appello di Marco Travaglio su Il Fatto Quotidiano.