Otite nei bambini: cause, sintomi e come intervenire

Scopriamo quali sono i sintomi che indicano la presenza di questa malattia nei bambini e i migliori rimedi per curarla tempestivamente.

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Alessandro Antonio Labate

Medico chirurgo specialista in Medicina Interna

Medico chirurgo specialista in Medicina Interna. Dirigente Medico presso il reparto di Malattie respiratorie dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.

L’otite è un’infezione dell’orecchio molto frequente nei bambini che spesso, soprattutto se non viene curata nel modo giusto, può provocare gravi complicanze. Si tratta di un disturbo diffuso tanto che, si stima, circa l’80% dei bambini sperimenta un’infiammazione all’orecchio nei primi quattro anni di vita.

Sono numerose le forme di otite, anche se la più diffusa è l’otite media ed è la particolare conformazione dell’orecchio dei più piccoli a favorire questo tipo di patologia, oltre che l’immaturità del sistema immunitario, non ancora allenato a riconoscere e contrastare gli agenti patogeni.

Nella sua forma più acuta, l’otite provoca diminuzione della percezione uditiva, febbre, dolore senso di ovattamento. L’otite nei bambini può causare anche agitazione e irritabilità, disturbi del sonno, pianti improvvisi e riduzione dell’appetito.

Per quanto si tratti di un disturbo spesso non pericoloso, può comportare una sintomatologia anche severa e, se non curata, danni irreversibili all’orecchio o alle capacità uditive del bambino. Ecco come riconoscere prontamente i sintomi dell’otite e intervenire con tempestività, per evitare complicazioni.

Cos’è l’otite

L’otite è una patologia infiammatoria che può colpire sia l’orecchio esterno, sia quello medio o l’interno. Per comprendere meglio questa malattia, è utile fare un piccolo approfondimento circa le diverse parti che compongono l’orecchio.

  • L’orecchio esterno è composto dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo esterno, fino alla faccia esterna del timpano (o membrana timpanica).
  • L’orecchio medio è la parte dell’orecchio compresa tra l’orecchio esterno e l’orecchio interno ed è costituito da membrana timpanica e cavità timpanica, dove hanno sede i tre ossicini (martello, incudine e staffa) e la Tromba di Eustachio, che comunica con la rinofaringe, mantenendo equilibrata la pressione dell’aria tra l’esterno e l’interno della cassa timpanica.
  • L’orecchio interno è situato in profondità nelle ossa del cranio e contiene il vestibolo, ossia organo dell’equilibrio, la coclea deputata alla percezione dei suoni e il labirinto osseo che protegge le due parti.

Dato che l’otite può colpire tutte e tre queste porzioni dell’orecchio spesso si parla di “otiti” al plurale. Esistono, infatti, tre diverse tipologie di otite, ovvero quella esterna, quella media e quella interna: quali sono e come si manifestano? Comprenderlo consente di individuare immediatamente i sintomi e intervenire per tempo sulla patologia.

Otite esterna

L’otite esterna presenta un’infiammazione della pelle che riveste il condotto uditivo. Generalmente viene provocata da batteri o funghi ed è favorita dal contatto prolungato con l’acqua tipico dei mesi estivi, quando sono frequenti i bagni al mare o in piscina. Tale umidità è terreno fertile per la proliferazione di miceti o forme batteriche come gli Stafilococchi che colonizzano le pareti dell’orecchio esterno, specialmente se sono già presenti irritazioni, secchezza o piccole ferite.

Non si tratta di una malattia contagiosa, ma può provocare una serie di sintomi quali:

  • prurito, specialmente se di origine micotica;
  • dolore acuto, dato che la zona è particolarmente sensibile;
  • percezione ovattata dei suoni;
  • presenza di pus o altri tipi di secrezioni;
  • cali dell’udito per via del restringimento del condotto uditivo a causa di gonfiori o secrezioni;
  • sanguinamento;
  • pelle del padiglione auricolare escoriata o desquamata;
  • febbre, spesso leggera ma causata da un’infiammazione che tende a diventare severa e che il corpo cerca di contrastare.

Otite media

L’otite media è, invece, una forma più grave della patologia, che colpisce maggiormente i bambini ed è causata da batteri, virus e più raramente funghi. Spesso, sono gli stessi virus e batteri che causano malattie delle vie respiratorie (influenze o raffreddori), i quali partendo dalla cavità nasale o dalla faringe raggiungono l’orecchio medio attraverso la tuba di Eustachio favoriti della presenza di secrezioni respiratorie. Nei bambini questo meccanismo è facilitato poiché la tuba è più corta rispetto a quella degli adulti, nonché posizionata in modo orizzontale (il che favorisce il ristagno di muco e la proliferazione degli agenti patogeni). Nei ragazzi e negli adulti, invece, la tuba di Eustachio è più lunga e posizionata a 45° e il rischio di otite media diminuisce drasticamente.

Tra le cause predisponenti l’otite può esserci anche l’ipertrofia delle adenoidi, ovvero l’aumento delle dimensioni del tessuto linfatico posizionato nella parte posteriore del rinofaringe. I bambini nei primi anni di vita possono soffrire di questa condizione, che funge da ostacolo alla ventilazione delle vie aeree e al corretto passaggio del muco, che può ristagnare diventando terreno fertile per la proliferazione di batteri. Da qui questi possono raggiungere l’orecchio con estrema facilità e provocare numerosi episodi di otite.

Tra i sintomi più caratteristici dell’otite media ci sono

  • L’otalgia, ovvero il dolore all’orecchio.
  • Febbre.
  • Fuoriuscita di liquido e secrezioni dall’orecchio, anche detta otorrea.
  • Sintomi da sfregamento dell’orecchio (i bambini tendono a toccarsi spesso le orecchie quando sentono dolore).
  • Nausea e vomito.
  • Mancanza di appetito.
  • Diarrea.
  • Insonnia e forte irritabilità.

Esistono, inoltre, diverse forme di otite media che colpiscono i bambini e che è importante imparare a distinguere per effettuare una diagnosi completa e fornire al piccolo paziente le cure più idonee. Quali sono le più diffuse?

  • L’otite media acuta ricorrente, ovvero un tipo di otite non contagiosa, ma frequente nella prima infanzia, che colpisce i bambini anche più volte nel corso dello stesso anno, da cui la definizione ricorrente.
  • Una degenerazione dell’otite media acuta, che può essere provocata da un ristagno di secrezioni e pus nell’orecchio medio, tende a causare un’otite media effusiva di tipo catarrale, tubarica o sierosa, con anche problematiche di udito generalmente temporanee.
  • L’otite media cronica, invece, è un’infiammazione di tipo permanente, che diventa cronica quando l’otite media acuta viene trascurata o non si trova la terapia più idonea a sconfiggerla.
  • L’otite media acuta di tipo purulento è poi causata da batteri e si caratterizza per un essudato tipicamente purulento. Alla base di questa manifestazione ci sono un’occlusione di muco che ostruisce la tuba di Eustachio oppure una forte infiammazione della mucosa.
  • Anche l’otite media purulenta può diventare cronica, sempre quando le terapie non sono in grado di trattare il problema o la gravità della condizione non viene colpita per tempo. In questo caso l’infiammazione dell’orecchio medio vede la presenza nella mucosa di macrofagi, linfociti T e tessuto sclero-cicatriziale. Esiste il concreto rischio di una perforazione timpanica, spesso presente nelle forme croniche di otite purulenta.
  • L’otite media virale in forma acuta vede, invece, la presenza nell’orecchio di patogeni quali adenovirus o rhinovirus, che possono provocare anche un sintomo particolarmente preoccupante, come il sanguinamento dell’orecchio. Tra le complicanze possono esserci anche un’infiammazione del timpano o la formazione di un emotimpano, ovvero una raccolta di sangue all’interno della cassa timpanica che può causare un’otite media acuta emorragica.
  • È poi lo Streptococco beta-emolitico a provocare l’otite media acuta necrotica, una forma di patologia che comporta addirittura una necrosi diffusa dei tessuti dell’orecchio medio.
  • Infine, l‘otite allergica dell’orecchio medio può essere scatenata dall’esposizione ad allergeni spesso inalati esattamente come la rinite cronica.
  • Con otite media tubercolare si definisce più una forma rara di otite, che presenta sintomi particolarmente severi, come perforazioni multiple del timpano, forti dolori, paresi facciali e secrezioni. L’otite media cronica può anche essere colesteatomatosa, quando dell’orecchio medio sono presenti un’infiammazione cronica e un epitelio squamoso cheratinizzato.

Otite interna

Se non curata l’otite media può degenerare nell’otite interna. L’infiammazione può coinvolgere un solo orecchio (otite unilaterale) oppure entrambi (bilaterale). Si tratta di una tipologia di otite molto rara ma anche particolarmente seria, che vede il coinvolgimento di un’infiammazione batterica delle strutture dell’orecchio interno.

La causa può essere un’otite media mal curata o può essere causa o causare una meningite. L’agente eziologico può essere come nei casi precedenti un batterio o un virus come l’ Haemophilus influenzae, Streptococcus pneumoniae, Moraxella catarrhalis.

I sintomi dell’otite interna sono:

  • febbre alta;
  • dolore molto intenso;
  • fuoriuscita di pus e secrezioni dal padiglione auricolare;
  • sensazione di ovattamento;
  • problemi uditivi;
  • cefalea;
  • vertigini e alterazioni dell’equilibrio;
  • pallore e sudorazione;
  • nistagmo;
  • acufeni;
  • tachicardia.

Complicanze dell’otite

Se non tempestivamente diagnosticata e curata, nei bambini l’otite può provocare diverse complicanze, che arrivano a coinvolgere anche il timpano, provocandone la rottura a causa della pressione esercitata dalle secrezioni infiammatorie.

Se la terapia non è corretta la tuba di Eustachio infiammata non consente il naturale drenaggio del pus, che rimane intrappolato nell’orecchio medio. In questi casi spesso la patologia può diventare cronica e portare a episodi ricorrenti di otite media, che, a lungo andare, possono portare a una riduzione dell’udito, che tendono a essere temporanei ma che possono sfociare in ipoacusie permanenti.

Nei più piccoli può causare ritardi nell’acquisizione del linguaggio e nello sviluppo psichico. In casi più rari si può incorrere in una grave infezione della mastoide (mastoidite), l’osso contiguo all’orecchio.

Come diagnosticare l’otite

In caso di una sospetta otite è bene rivolgersi subito al pediatra, per un accertamento e un’analisi accurata dei sintomi. Solitamente la diagnosi viene effettuata dal medico tramite l’otoscopio, uno strumento che viene introdotto nell’orecchio per verificare la presenza di secrezioni, edema del timpano ed eritema della membrana del timpano.

Possono essere richiesti anche degli accertamenti come:

  • l’audiogramma, per valutare la possibile perdita di udito;
  • il timpanogramma, per misurare il funzionamento delle tube di Eustachio e la pressione dell’aria presente nell’orecchio.

Come si cura l’otite nei bambini?

Capire da che tipologia di otite è affetto il bambino è il primo passo per impostare una terapia adeguata a calmare i sintomi e contrastare la patologia in modo definitivo. Contribuiscono a definire la cura anche l’età del paziente, la gravità del problema e le complicanze che possono già essersi verificate (come la perforazione della membrana timpanica) e che vanno sempre accertate prima di procedere con qualsiasi tipo di medicamento.

Spesso l’otite nei bambini è una patologia che si risolve spontaneamente, se a genesi virale. In caso quindi di otite virale è indicato il solo utilizzo di antinfiammatori come ibuprofene o analgesici e antipiretici, come il paracetamolo, che contribuiscono ad alleviare il dolore e ad abbassare l’eventuale febbre che si è manifestata in concomitanza con l’infezione.

In base all’andamento dei sintomi e della febbre, se risulta probabile la genesi batterica, è indicato l’uso di antibiotici per via orale (non ci sono evidenze di efficacia degli antibiotici a uso locale) come l’amoxicillina, amoxicillina/a.clavulanico e cefixima che sono tra i principi attivi più impiegati in età pediatrica.

 

Fonti bibliografiche

FAQ

Quanto dura l'otite nei bambini?

Generalmente le otiti nei neonati e nei bambini piccoli durano solo pochi giorni e tendono a risolversi spontaneamente se a genesi virale. Una durata dei sintomi maggiore associata a febbre con temperature persistentemente elevate è tipica delle forme batteriche e pertanto via trattata con terapia antibiotica. Questa, se efficace, porterà a defervescenza nel giro di 48-72 ore.  È fondamentale, tuttavia, proseguire con la somministrazione dell’antibiotico per circa 5-7 giorni (fino a 10 in base al caso) per non andare incontro a ripresa dell’otite e favorire lo sviluppo di resistenze batteriche agli antibiotici.

Come riconoscere l'otite nei bambini?

L’otite nei bambini può coinvolgere l’orecchio esterno, l’orecchio medio o l’orecchio interno, provocando sintomi diversi tra loro. Tendenzialmente costanti sono comunque il dolore (otalgia), la presenza di essudati e secrezioni, qualche linea di febbre e leggeri problemi uditivi.

Come prevenire l'otite nei bambini?

È importante monitorare periodicamente l'orecchio e il suo stato di salute, evitando in ogni modo il ristagno di umidità al suo interno, tra le principali cause di proliferazioni batteriche potenzialmente in grado di scatenare otiti di tipo esterno e degenerazioni in otiti dell'orecchio medio o interno.