Controlli medici a 50 anni: quali fare per un checkup completo

Scopriamo gli esami e le visite di controllo da effettuare superati i 50 anni, utili ai fini della prevenzione per lei e per lui.

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Alessandro Antonio Labate

Medico chirurgo specialista in Medicina Interna

Medico chirurgo specialista in Medicina Interna. Dirigente Medico presso il reparto di Malattie respiratorie dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.

Dopo i 50 anni il corpo della donna cambia, così come quello dell’uomo con il progredire dei naturali fenomeni di invecchiamento. Per questo è fondamentale effettuare controlli ed esami di routine particolari e mirati: la prevenzione è la chiave essenziale per tutelare la propria salute, individuare per tempo l’eventuale la presenza di patologie e attuare le strategie migliori per curarle o rallentarne la progressione.

Molti non ritengono necessario sottoporsi a esami di controllo periodici, se non avvertono sintomi o non sanno di avere fattori di rischio particolarmente allarmanti. Monitorare con regolarità il proprio stato di salute, però, è proprio il metodo migliore per prevenire ed evitare tutte quelle problematiche la cui probabilità di manifestarsi aumenta con gli anni. A quali esami sottopormi dopo i 50? La risposta varia a seconda del sesso e dello stato di salute generale di ogni soggetto, ma esistono alcune visite di routine che è bene iniziare a considerare quando si supera la fatidica soglia dei cinquant’anni.

Gli esami per lei dopo i 50 anni

In questo periodo della vita una donna subisce moltissimi cambiamenti, tra cui l’arrivo della menopausa. Per questo motivo la salute femminile andrebbe tenuta sotto controllo, per evitare rischi e prevenire numerosi problemi.

Quali sono gli esami da effettuare e i controlli da segnare sul calendario? Ecco una lista completa.

Esami del sangue

Molto spesso la mancanza di tempo spinge a trascurare la salute e a rinunciare anche a controlli banali come gli esami del sangue. Superati i 50 anni, però, il metabolismo risulta più lento e questo potrebbe aprire le porte a nuove problematiche, rendendo sempre più importante controllare alcuni parametri come glicemia, trigliceridi, le riserve di ferro (transferrina, ferritina e  sideremia) colesterolo e i fattori di coagulazione del sangue. Gli esatti valori da verificare vengono comunque sempre consigliati dal medico curante o dall’eventuale specialista che ha in cura il paziente per specifiche patologie.

Esami alla tiroide

Consigliato alle over 50 è anche un controllo del TSH, l’ormone che agisce sulla tiroide regolandone il funzionamento che, se alterato, può indicare importanti problemi a livello della tiroide, molto comuni fra le donne che hanno superato i 50. Per questo motivo è consigliabile valutare spesso il TSH ed effettuare eventuali ecografie nella zona del collo, per escludere danni a questa ghiandola così importante per un ampio range di funzionalità dell’organismo.

La MOC

Questo esame, denominato anche Mineralometria Ossea Computerizzata, serve per controllare la densità minerale ossea e individuare la presenza di osteoporosi, ossia una malattia che comporta la perdita di massa ossea e alterazioni della struttura interna delle ossa con conseguente aumentato rischio di fratture.

L’esame può essere eseguito in diversi modi, ma il più diffuso oggi è la densitometria a doppi raggi X. Se l’esito è negativo la MOC va effettuata ogni tre-cinque anni (a seconda dei fattori di rischio del singolo individuo), mentre se è positivo ogni 18-24 mesi, per monitorare la situazione.

Visita ginecologica e Pap Test

Si tratta di due esami che ogni donna dovrebbe effettuare in modo periodico dopo il primo rapporto sessuale, per scongiurare la presenza di tumori e infezioni all’apparato genitale e riproduttivo. In ogni caso, diventano significativi soprattutto a partire dai 25 anni e si tratta di esami non invasivi e molto semplici da eseguire, ma potenzialmente salvavita.

Oltre a un consulto con una ginecologa, anche dopo i 50 effettuare uno striscio cervico-vaginale (il Pap test), consente di diagnosticare in via preventiva le forme tumorali della cervice uterina attraverso l’analisi delle modificazioni cellulari.

Ecografia transvaginale

Denominato anche TVS, questo esame consente di scoprire lo stato di salute dell’utero, delle ovaie e dell’endometrio. Va effettuato insieme a pap test e visita ginecologica. Il suo principale scopo è misurare lo spessore dell’endometrio, ovvero il rivestimento interno dell’utero, ma anche verificare lo stato e il corretto funzionamento generale dell’utero e delle ovaie, individuando eventuali cisti o fibromi. Si dovrebbe effettuare questo esame ogni due anni circa o secondo la cadenza prescritta dallo specialista.

Visita senologica

La prevenzione è fondamentale, soprattutto quando si parla di tumori. Per questo a partire dai 50 anni d’età è d’obbligo effettuare delle visite senologiche con frequenza maggiore, valutando anche con l’autopalpazione l’eventuale presenza nel seno di protuberanze, ispessimenti o noduli.

L’autopalpazione può essere eseguita in giovane età anche ogni mese, dopo la fine del ciclo mestruale e andrebbe continuata questa sana abitudine anche nel periodo della menopausa, con cadenza regolare (almeno ogni tre mesi circa).

Durante la visita senologica, invece, il medico può effettuare un’anamnesi completa del paziente, raccogliendo dati circa la storia familiare, lo stile di vita o eventuali altri fattori di rischio e, inoltre, procede alla palpazione delle mammelle, per verificare l’assenza di problematiche. Questo esame sarebbe da effettuare almeno una volta all’anno.

Ecografia mammaria e mammografia

L’ecografia mammaria è un esame che viene consigliato a partire dai 30 anni e si tratta di un esame indolore e assolutamente non invasivo, che si conclude nel giro di pochi minuti, ma consente di analizzare nel dettaglio la salute del seno e delle ghiandole che lo compongono.

Dopo i 40 anni questo controllo va effettuato insieme alla mammografia circa ogni due anni (in assenza di fattori di rischio) e ogni 12 mesi superati i 50 anni. Tale indagine utilizza raggi X in modo sicuro e prevede di appoggiare ogni mammella prima su una lastra orizzontale e poi su una lastra verticale, per sottoporla a una leggera compressione funzionale all’analisi.

Test del sangue occulto fecale

La prevenzione del tumore al colon-retto passa attraverso il test del sangue occulto nelle feci. Si tratta di un esame molto semplice da effettuare che, in caso di anomalie, dovrà essere seguito da una colonscopia ed eventualmente da una gastroscopia. Si rivela utile poiché, con il passare del tempo, aumenta esponenzialmente il rischio di sviluppare forme tumorali che coinvolgono il colon e il retto e una diagnosi precoce di questi disturbi può essere molto significativa sulle possibilità di cura.

L’esame delle feci andrebbe ripetuto una volta all’anno ed è il metodo più semplice ed efficace per verificare la presenza di alterazioni nella funzionalità intestinale e la presenza di sangue occulto può consentire allo specialista la prescrizione di analisi più specifiche per scovare il problema, come una colonscopia.

Visita oculistica e dell’udito

A partire dai 40/45 anni a perdere progressivamente le loro efficienti funzioni sono anche gli occhi e le orecchie. Una visita oculistica consente di individuare problemi come la presbiopia, difetto funzionale del cristallino che impedisce di mettere a fuoco gli oggetti da vicino e richiede l’uso di lenti correttive.

Le alterazioni dell’occhio dopo i 50, però, possono anche comprendere patologie particolarmente serie come il glaucoma, che genera un pericoloso aumento della pressione oculare. È lo specialista che, a seconda dei casi suggerisce quali controlli effettuare e con quale periodicità.

Gli esami per lui dopo i 50 anni

Anche per lui l’arrivo dei 50 anni è il momento perfetto per iniziare a prendersi cura della propria salute in maniera più attenta e premurosa. È proprio la popolazione maschile, però, a risultare quella più restia a sottoporsi ai test preventivi e agli esami diagnostici da effettuare in via precauzionale. Secondo l’OMS nell’area europea gli uomini hanno numerose cattive abitudini che possono compromettere la loro salute e la qualità di vita, tra cui quella di non sottoporsi a test diagnostici con frequenza regolare. Pare che per ogni uomo che effettua visite di controllo siano circa 30 le donne a prenotare esami preventivi di routine.

Il risultato è un aumentato rischio, per la fascia di popolazione maschile, di soffrire in età avanzata di numerose problematiche quali patologie cardiovascolari, tumori, problemi a carico dell’apparato respiratorio, diabete, malattie prostatiche e così via. Quali sono i principali controlli che gli uomini dovrebbero effettuare?

Ricerca di sangue occulto nelle feci e/o colonscopia

Come già visto per lei, la fascia d’età over 50 è quella più soggetta a sviluppare tumori al colon e al retto e la ricerca di sangue occulto nelle feci diventa un esame di routine decisamente indispensabile ai fini preventivi.

Esistono, come per le donne, anche molti programmi regionali di screening gratuiti, che consentono di effettuare veloci test ogni due anni circa e capire con il medico se è il caso di procedere con analisi ulteriori, come l’effettuazione di una colonscopia completa.

Ecografia dell’apparato urinario e dosaggio del PSA

Da eseguire annualmente salvo la presenza di specifici problemi di salute, anche il dosaggio del PSA ovvero l’antigene prostatico specifico, che permette di valutare la salute della prostata e diagnosticare un eventuale tumore nelle sue fasi più precoci.

Una visita urologica può essere decisiva, inoltre, per verificare l’ipertrofia della prostata, ovvero un suo ingrossamento anomalo che può anch’esso far presagire la presenza di cellule tumorali e di patologie prostatiche su cui intervenire con tempestività.

La familiarità per questo problema può essere un indicatore che fa propendere il medico per l’effettuazione di test e controlli più ravvicinati e individuare anche i casi di problemi totalmente asintomatici di questa fondamentale ghiandola.

Check completo del sistema cardiocircolatorio

Ictus e infarti sono più probabili sopra i 50 anni e colpiscono con frequenza maggiore proprio la popolazione maschile. Compiuti i 50, quindi, il medico di base potrebbe prescrivere alcune analisi specifiche che servono proprio ad analizzare le probabilità del singolo paziente di andare incontro a pericolosi eventi cardiovascolari negli anni successivi.

Quali sono i principali controlli da effettuare? Tra i più consigliati ci sono:

  • gli esami del sangue;
  • il controllo periodico della pressione arteriosa;
  • l’elettrocardiogramma;
  • l’ecodoppler dei tronchi sovraortici o doppler TSA, ossia un’ecografia che consente di monitorare la circolazione arteriosa e valutare lo stato di salute dei vasi sanguigni, compreso il flusso ematico al loro interno ed eventuali alterazioni nelle loro pareti, consentendo di verificarne eventuali stenosi e ispessimenti che possono far presagire eventi ischemici transitori o ictus cerebrale.

Check up di vista e udito

La vista e l’udito, nella donna come nell’uomo, tendono a calare progressivamente dopo i 40 e accelerare il loro invecchiamento fisiologico dopo i 50 anni. I problemi agli occhi sono più probabili per chi affatica parecchio gli occhi per lavoro (ad esempio chi resta davanti allo schermo del PC lunghe ore ogni giorno), ma anche chi legge molto o già soffre di pregressi problemi visivi.

Tra i 40 e i 50, spesso, si inizia a soffrire di presbiopia, disturbo che si manifesta con la necessità di allontanare dagli occhi il testo che si sta cercando di leggere, ma possono manifestarsi anche fenomeni come occhi rossi e secchi, che fanno presagire problematiche che hanno colpito alcune delle strutture essenziali di questa delicata area del corpo. Effettuare un’approfondita visita oculistica è essenziale per ottenere occhiali o lenti adeguate e tutte le indicazioni migliori per preservare il benessere oculare.

È comune anche il peggioramento dell’udito legato all’età, ovvero un abbassamento progressivo delle funzionalità uditive che viene favorito dall’invecchiamento dell’organismo.

Si parla generalmente di ipoacusia neurosensoriale, quando le strutture dell’orecchio o le terminazioni nervose che regolano la percezione dei suoni vengono alterate e non consentono più una percezione uditiva chiara in tutte le situazioni quotidiane. Spesso ad accorgersi dell’ipoacusia non è il soggetto, ma i familiari che lo circondano e i campanelli d’allarme non vanno mai sottovalutati.

Parlando con il proprio medico di base è possibile individuare i migliori controlli da eseguire dopo i 50 anni, per lei e per lui. Sono molte, inoltre, le strutture che propongono pacchetti di esami per l’effettuazione di check up completi e specifici per fasce di età e per sesso. Un’occasione per fare un test completo della propria salute e mettere in atto tutte le migliori pratiche quotidiane per prendersi cura del proprio corpo nel corso degli anni.

 

Fonti bibliografiche

FAQ

Quando fare il Pap-test dopo i 50 anni?

Le donne over 50, anche quelle in menopausa o che non hanno più rapporti sessuali, dovrebbero continuare fare un Pap Test ogni tre anni circa. Gli screening gratuiti offerti dal SSN rispettano questa periodicità, salvo problemi da valutare di caso in caso.

Quali sono gli esami per un check up completo?

L’elenco completo degli esami per un soggetto over 50 dipende dal sesso e dallo stato di salute, ma può comprendere esami del sangue, check-up a vista e udito, ricerca di sangue occulto nelle feci, esami ginecologici, mammografie, dosaggi del PSA, MOC e controlli dell’apparato cardiovascolare.

Quali esami dovrebbe fare una donna dopo i 50 anni?

Gli esami più consigliati per le donne over 50 sono: esami del sangue, check up della tiroide, MOC, visita ginecologica e pap test, visita senologica con ecografia mammaria e mammografia, ecografia transvaginale, ricerca del sangue occulto nelle feci, visite complete a vista e udito.