Cistite: sintomi, cause e trattamento

Bruciore e dolore alla minzione possono essere spia di cistite, un’infiammazione della vescica molto frequente. Ecco i consigli dell’esperta per gestirla al meglio

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Antonella Lobraico

Editor specializzata in Salute & Benessere

Specializzata nella comunicazione online, ha collaborato con testate giornalistiche, uffici stampa, redazioni tv, case editrici e agenzie web in progetti su Salute e Benessere.

Quando arriva si fa sentire: stiamo parlando della cistite, un’infiammazione che interessa la vescica e che non passa inosservata. Può essere provocata da fattori differenti che ne determinano l’occasionalità o la continuità. Ad ogni modo, è bene trattarla fin da subito seguendo una terapia adeguata, onde evitare che si ripresenti poco dopo.

Con l’aiuto della dottoressa Elisabetta Colonese, Medico chirurgo, specializzata in Ginecologia ed Ostetricia, terapia della Infertilità di Coppia, vediamo come riconoscere la cistite e cosa fare per prevenirla.

Che cos’è la cistite

«La cistite è un’infiammazione della vescica. Può essere di tipo batterico (le più frequenti) o di tipo infiammatorio. Queste ultime sono provocate dall’utilizzo di sostanze irritanti, da un’igiene intima scorretta o da farmaci. La cistite può essere:

  • acuta e quindi transitoria, benigna e occasionale;
  • emorragica. In questo caso ha un’origine infettiva e coinvolge la vescica in modo più importante perché arriva fino ai capillari della sottomucosa della vescica, tanto che si potrà notare del sangue nelle urine;
  • ricorrente, ovvero si ripresenta più volte durante l’anno e necessita di terapie specifiche.

L’obiettivo è evitare che la donna abbia qualsiasi tipo di cistite, in particolare quella ricorrente», spiega la dottoressa.

Sintomi della cistite

«La cistite si può riconoscere facilmente attraverso il manifestarsi di sintomi quali:

  • bruciore e dolore alla minzione (disuria e stranguria ovvero fastidio e dolore);
  • tendenza a fare pipì più volte (anche poca e si chiama pollachiuria);
  • presenza, a volte, di sangue nelle urine (ematuria).

Le urine inoltre presentano un colore opaco e un odore intenso, in alcuni casi potrebbe anche presentarsi della febbre. Inoltre, in concomitanza con lo sviluppo della cistite, si potrebbe avvertire dolore sovrapubico e/o un senso di peso perineale [ndr. l’area circonda la vagina, la vulva e l’ano]», continua la dottoressa Colonese.

In presenza di questi segnali, soprattutto se ricorrenti e persistenti, è sempre bene parlarne con il proprio ginecologo di fiducia che valuterà la terapia più idonea.

Cause della cistite

«Nel caso della cistite batterica, la causa è dovuta all’azione di germi che popolano l’ultima parte dell’intestino. Infatti il più frequente è l’Escherichia coli, seguito dal Proteus e dal Klebsiella. Questi microrganismi riescono a raggiungere la vescica ad esempio dall’esterno, ovvero attraverso l’uretra [ndr. il canale che collega la vescica all’esterno] e questo perché l’uretra della donna è molto più corta rispetto a quella che si trova nel pene dell’uomo. La distanza tra lo sbocco dell’uretra e la vescica è dunque minima, quindi dall’esterno questi germi possono passare più facilmente per motivi anatomici.

Questi batteri possono raggiungere la vescica anche in un altro modo: possono infatti passare attraverso propagazione da organi vicini come l’intestino o per via ematica. Le cistiti non batteriche possono essere di tipo infiammatorio come la cistite interstiziale. Si tratta di un’infiammazione cronica della vescica che ha delle cause multifattoriali. Le cistiti possono essere provocate dalle terapie con le radiazioni o da sostanze chimiche, o anche da farmaci».

Ci sono poi anche le cistiti da trauma soprattutto quando si ha secchezza. Ad esempio nelle donne che usano contraccettivi orali e con secchezza vaginale, può capitare che durante i rapporti sessuali vada a rompersi un po’ il tessuto, con conseguente infiammazione e tendenza alla proliferazione dei germi. Stessa cosa nelle donne in menopausa che possono avere problemi di secchezza vaginale. Questa rappresenta infatti una causa in più di cistite infiammatoria se la secchezza non viene curata.

Fattori di rischio per la cistite

Tra i fattori che possono predisporre lo sviluppo della cistite rientrano:

  • l’attività sessuale, in particolare se si impiegano anticoncezionali come spermicidi e diaframma;
  • presenza di patologie, tra cui quelle neurologiche e il diabete;
  • sistema immunitario debole;
  • igiene intima scorretta, ad esempio lavarsi procedendo da dietro in avanti (il modo corretto prevede il contrario);
  • presenza di un catetere urinario;
  • essere in menopausa. In questa fase infatti il rivestimento dell’uretra può assottigliarsi per la mancanza degli estrogeni; cambia anche il normale equilibrio batterico presente nella vagina e questo può portare allo sviluppo di infezioni.

Inoltre, non riuscire a svuotare del tutto la vescica può contribuire al proliferare di batteri che di norma, vengono eliminati con la minzione. Si potrebbero avere difficoltà a svuotare la vescica in caso di:

  • calcoli;
  • gravidanza (per via del bambino che preme sulla vescica);
  • prostata ingrossata (negli uomini), che preme sull’uretra.

Diagnosi della cistite

La diagnosi dipende dalla causa che ha scatenato la cistite. Lo specialista, soprattutto in presenza di pazienti in dolce attesa e con patologie, può associare alla visita medica anche l’esecuzione di esami come:

  • l’urinocoltura;
  • l’esame delle urine;
  • l’antibiogramma.

Si tratta di esami che vengono svolti anche quando la cistite è ricorrente e nel caso in cui la terapia prescritta non abbia dato esito positivo. Infezioni alle alte vie urinarie possono richiedere lo svolgimento di esami strumentali, come la cistoscopia e l’ecografia, per escludere la presenza di malattie o di calcoli.

Rimedi della cistite

«Prima di intraprendere una terapia antibiotica è bene eseguire un esame delle urine con urinocoltura a antibiogramma per escludere la presenza di batteri che possono essere alla base della cistite. Diversamente, se la cistite viene curata con antibiotici a caso, potrebbe rimanere latente e presentarsi in seguito. Insieme alla terapia, è importante puntare alla prevenzione, cioè adottare una serie di comportamenti, primo fra tutti avere un intestino sano, che aiutano a prevenire lo sviluppo della cistite», precisa la dottoressa.

Come prevenire la cistite

«Se è vero che per vicinanza e per disbiosi intestinale, si può ammalare sia la vagina (vaginosi) che la vescica (cistite), è indispensabile che l’intestino sia in forma e che abbia un buon microbiota. Questo significa che i batteri presenti nell’intestino devono essere in equilibrio tra loro. In questo senso, è fondamentale seguire un’alimentazione sana e idratarsi quotidianamente a sufficienza, dunque bere circa 1 litro e mezzo/2 litri di acqua. Inoltre, è preferibile evitare il consumo di alcolici, superalcolici, caffè, bibite gassate e smettere di fumare.

In generale, meglio prediligere un’alimentazione equilibrata ricca di proteine, soprattutto vegetali e del pesce, con cottura al vapore. In più, consiglio di mangiare tanta verdura e frutta, limitare le proteine di origine animale, quindi i latticini e i salumi. Se si ha la tendenza ad avere sempre cistiti, consiglio terapie croniche cioè da ripetere di mese in mese con frutti rossi e fermenti lattici. Ci sono diverse soluzioni in bustina e compresse, da assumere dall’una alle due dosi al giorno per 10 giorni al mese e servono proprio a prevenire la cistite e la sua ricorrenza».

L’intestino è una delle parti più importanti del nostro organismo ed è strettamente correlata al nostro cervello. Il suo benessere infatti influenza l’umore, le difese immunitarie, oltre alla salute della vescica. Per assicurarci che i batteri, naturalmente presenti all’interno dell’intestino, siano in equilibrio tra loro, bisogna mantenere il più possibile uno stile di vita equilibrato. Questo si traduce portando in tavola cibi alleati dell’intestino e praticando sport.

Buone abitudini per prevenire la cistite

«Alcune buone abitudini sono:

  • lavarsi dall’avanti verso il dietro (e non il contrario), perché i germi anali potrebbero essere trasportati meccanicamente dall’ano all’uretra favorendo il passaggio dall’esterno dei germi;
  • utilizzare prodotti appositi, evitando quelli aggressivi o che provocano secchezza o infiammazione;
  • tamponare e non strofinare con un asciugamano da cambiare ad ogni lavaggio e senza lasciarlo esposto, perché l’azione dello scarico potrebbe creare la diffusione di micro goccioline che possono depositarsi ovunque, compreso l’asciugamano del bidet;
  • la biancheria intima deve essere confortevole, preferibilmente in cotone e traspirante, senza colorazioni chimiche che possono essere rilasciate al primo sudore;
  • limitare l’uso dei salvaslip;
  • durante le mestruazioni avere l’accortezza di cambiare l’assorbente molto spesso;
  • non trattenere la pipì e non spingere mentre la si fa;
  • non utilizzare indumenti stretti;
  • evitare rapporti sessuali se si ha la cistite.

Un altro consiglio è di fare la pipì subito dopo il rapporto, così da far scivolare via quei piccoli germi che possono essere saliti su per l’uretra in modo meccanico», conclude l’esperta.

In conclusione quindi, la cistite può essere molto frequente ed essere causata da diversi fattori. Per evitare che si presenti o si ripresenti, meglio giocare d’anticipo e contrastarla con buone abitudini quotidiane.

Fonti bibliografiche