Sciatica: come riconoscerla e gli esercizi per curarla

Come riconoscere la sciatalgia e in che modo curarla al meglio e capirne l’eziogenesi e la sintomatolgia e quali sono gli esercizi per curarla

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Come riconoscerla, quali sono i sintomi

Prima di tutto va detto che spesso si usa in modo sbagliato la definizione del dolore con la parola “sciatica” quando invece si dovrebbe parlare di “sciatalgia”, ovvero dolore legato ai distretti muscolari e corporei interessati dal decorso del nervo sciatico. Il nervo sciatico è uno tra i nervi più grandi e importanti, e si forma dall’unione delle radici che partono dalle vertebre lombari L4-L5-S1-S2-S3 (L sta per vertebra lombare e per S si intendono la 1a, 2a, 3a vertebra sacrale, che pur essendo fuse tra loro mantengono un forame distinto). A livello strutturale, il rachide lombare si lega strettamente all’asse di movimento dell’osso sacro che si localizza a livello di S2. Inutile quindi dire che una disfunzione somatica del sacro interessa spesso le vertebre lombari e l’anca (unione di ileo, pube e ischio) e talvolta viceversa.

L’insieme di queste radici nervose fuoriesce in modo comune e crea fibre nervose che si raggruppano a formare il nervo sciatico, un nervo che va a distribuire lo stimolo motorio a vari distretti muscolari di entrambi gli emilati ovvero arto inferiore destro o sinistro, in base al lato della colonna interessato. Nel suo decorso lo sciatico ha un andamento che si esprime in senso molto lontano caudale, fino al piede. A livello dell’area glutea si dirige lateralmente verso il centro del gluteo, passa attraverso il muscolo piriforme (parleremo dopo della famosa sindrome che spesso crea il dolore principale), per poi scendere obliquamente e lateralmente alla coscia fino all’articolazione del ginocchio.

Qui, a livello della membrana interossea tra tibia e perone, troviamo l’inserzione dello SPE (Sciatico popliteo esterno, detto anche nervo peroneo comune) che va a innervare la porzione anteriore della gamba, la zona dorsale della caviglia e interessa principalmente i muscoli che flettono dorsalmente il piede. Esiste anche lo sciatico popliteo interno (detto anche nervo tibiale) che va a innervare la zona del gastrocnemio e dei gemelli (polpaccio) e i muscoli della pianta del piede che portano l’articolazione tibio-tarsica in flessione plantare. Quindi un nervo non interessa sono la zona dalla cui radice fuoriesce ma va ad avere diversi territori di innervazione che prendono il nome di dermatomeri. Mappe specifiche permettono di individuare la sintomatologia e ricollegarla o meno a una disfunzione somatica a livello del nervo sciatico.

Comuni cause di dolore all’area del nervo sciatico

Il mal di schiena ha origini e cause molto diverse e a volte non immediatamente riconoscibili. Possono essere cause strutturali, viscerali (spesso si parla di dolore viscerale riferito), nervose, psicosomatiche, etc. Tra le cause strutturali di un certo rilievo ricordiamo l’ernia del disco, la spondilolistesi ovvero lo scivolamento di due vertebre, la discopatia degenerativa delle vertebre lombo-sacrali, cause molto gravi come la stenosi del canale lombare o tumori spinali (abbastanza rari ma molto invalidanti). Spesso per indicare questo tipo di patologie si effettua una RX del rachide dorso-lombare o lombo-sacrale o una risonanza magnetica. La TC del rachide invece si effettua in caso di sospette fratture. L’elettromiografia invece evidenzia eventuali sofferenze a carico della radice nervosa di quell’area.

Anche il modo in cui si usa la schiena influisce sullo stato di benessere della stessa: per esempio il lavoro che si svolge quotidianamente, se molto sedentario o ripetitivo nei movimenti, potrebbe portare a una serie di problemi che si vedono sul lungo periodo ed usurano molto il corpo. Con l’avanzare dell’età inoltre si va facilmente incontro a patologie infiammatorie o disidratazione a carico del disco intervertebrale. Anche il sovrappeso incide molto sul benessere della colonna vertebrale e il rilassamento a livello della zona dell’addome va a far gravare tutto sulla schiena, specie il tratto lombare.

3 esercizi per curare la sciatica

Prima di tutto va detto che, quando non legata a patologie gravi, la lombosciatalgia potrebbe dipendere da un colpo di freddo o una postura errata tenuta dormendo e, in quei casi, con dello stretching e un pochino di movimento, si risolve. Gli esercizi di allungamento in generale andrebbero eseguiti con costanza in modo da arrecare benessere anche alle strutture nervose interessate. Vediamo insieme 3 esercizi semplici e molto efficaci da eseguire a corpo libero:

Child Pose

Sistemati carponi a terra sulle ginocchia, con l’addome che preme contro le gambe quando inspiri. Distendi la colonna allungando le braccia in avanti come un gatto. Se hai problemi di spalle, porta le braccia indietro in direzione dei glutei ai lati del corpo. Questo esercizio defatica la schiena e viene anche chiamato Child Pose o posizione a foglia. Rimani almeno per 20 secondi nella posizione ed esegui per 3 volte anche prediligendo la posizione distesa supina a ginocchia flesse come intermezzo.

Stretching muscoli dell’anca e area glutea

Da sdraiato/a a pancia in su con un cuscino sottile sotto la testa, piega le ginocchia tenendo ben salde a terra le piante dei piedi. Con entrambe le mani afferra il ginocchio destro e portalo lentamente verso il petto; se non riesci ad arrivare al ginocchio puoi benissimo aiutarti con la cintura dell’accappatoio o con un’apposita benda elastica. Mantieni questa posizione per 20-30 secondi. Ripeti con l’altra gamba e alternale fino a 3-5 ripetizioni per gamba.

Scioglimento in torsione

Si va ad eseguire una torsione totale che allevia la schiena a partire dal ginocchio. Parti dalla posizione supina e piega un ginocchio sull’addome per puoi ruotare in direzione opposta all’emilato del ginocchio flesso con il piede incastrato dietro al cavo popliteo della gamba lunga. Mantieni per 10 secondi facendo lunghi e profondi respiri, poi piega il ginocchio verso il petto e distendi a terra la gamba. Fai lo stesso esercizio con l’altra gamba. Ripeti per 5-10 volte per ogni gamba.