A cosa serve il breath test al sorbitolo e quando farlo

Il Breath test al sorbitolo aiuta a diagnosticare l'intolleranza al sorbitolo misurando i livelli di idrogeno espirato dopo l'ingestione di sorbitolo

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Il breath test al sorbitolo è utile per diagnosticare la presenza di malattie che causano il malassorbimento delle sostanze nutritive a livello intestinale, come la celiachia.

Il breath test al sorbitolo è uno degli esami diagnostici non invasivi che si avvale della misurazione del gas nell’aria espirata per valutare disturbi gastrointestinali, come il malassorbimento di particolari zuccheri. Il sorbitolo, un alcol zuccherino utilizzato come dolcificante e spesso presente in alimenti dietetici e senza zucchero, può causare problemi di digestione in alcune persone.

Questo tipo di breath test è impiegato quando si sospettano patologie che interferiscono con l’assimilazione dei nutrienti, come la celiachia o altre condizioni che presentano sintomi quali dolori addominali, crampi, diarrea cronica, ritardo della crescita nei bambini, eccessiva produzione di gas o perdita di peso inspiegabile. I risultati possono aiutare a guidare le decisioni riguardanti la dieta del paziente e la necessità di ulteriori indagini diagnostiche o interventi terapeutici.

In cosa consiste il breath test al sorbitolo

Lo svolgimento del breath test al sorbitolo è del tutto simile a quello degli altri breath test, come il breath test al lattosio, il breath test al lattulosio e il breath test al glucosio. Si tratta di una procedura molto semplice e per nulla invasiva, anche se è un po’ lunga. Essenzialmente l’esame si divide in tre fasi:

  1. campionamento dell’aria espirata basale: in un primo momento, la persona viene invitata a espirare tutta l’aria che ha nei polmoni in un apposito sacchettino o flacone collegato a un determinato dispositivo che misurerà la concentrazione di idrogeno;
  2. a questo punto deve bere una soluzione di acqua e sorbitolo (di solito, 5 grammi di sorbitolo diluito in 200 cc di acqua: la quantità complessiva di soluzione da bere dipende dal peso corporeo del paziente);
  3. nella terza fase ricominciano le espirazioni, effettuate a intervalli regolari (in genere ogni 15 o 30 minuti) per tre o quattro ore a seconda dei casi.

Cosa misura il breath test al sorbitolo

Come detto, questo test si basa sull’utilizzo del sorbitolo. Di che cosa si tratta? Il sorbitolo è uno zucchero appartenente alla famiglia dei polialcoli, molto utilizzato nell’industria alimentare come dolcificante, stabilizzante e agente lievitante. A differenza del lattosio, che è formato da due molecole e quindi ha bisogno di un enzima per essere scisso, il sorbitolo è uno zucchero semplice, formato da una sola molecola, che viene subito digerito e giunge in scarse quantità nel colon.

Ecco perché è così indicativo: se non viene digerito con facilità, infatti, significa che, con tutta probabilità, ci sono problemi di malassorbimento. In questi casi, la quota che non viene assorbita è elevata e finisce con l’essere fermentata dalla flora batterica del colon: il risultato è la formazione di gas come metano, anidride carbonica e idrogeno. Questi vengono in parte eliminati e in parte assorbiti dalla mucosa dell’intestino: da qui entrano nel sangue e arrivano fino ai polmoni, che li eliminano attraverso l’espirazione.

Se il test è positivo

Il breath test sorbitolo misura proprio la concentrazione di idrogeno nell’aria espirata prima e dopo l’assunzione di sorbitolo: se il livello aumenta significativamente dopo l’assunzione e, dunque, il test è positivo, è altamente probabile che la persona sia sensibile al sorbitolo.

In condizioni normali, dopo l’ingestione di sorbitolo la concentrazione di idrogeno non sarà molto diversa da quella basale; invece in caso di malassorbimento la concentrazione di idrogeno dopo l’ingestione sarà decisamente maggiore del valore basale. La quantità di idrogeno emesso con il respiro è utilizzata anche per valutare indirettamente l’entità del malassorbimento (lieve, moderato, grave).

Questo è un dato significativo perché nelle persone con celiachia e problemi di malassorbimento, in genere, è presente una cattiva digestione e un cattivo assorbimento proprio del sorbitolo.

A cosa serve il breath test al sorbitolo

In genere, il medico, anche il gastroenterologo nel corso di una visita gastroenterologica, prescrive il breath test al sorbitolo se la persona ha sintomi che fanno sospettare la presenza di sindromi da malassorbimento, come: dolori e crampi addominali, diarrea persistente, ritardo nella crescita, flatulenza, meteorismo, calo ingiustificato di peso, alitosi, aritmie, tremori e altri disturbi neurologici.

In particolare, questo esame è utile per la diagnosi della celiachia: spesso, per un quadro più dettagliato e approfondito della situazione viene abbinato ad altre indagini, come la gastroscopia con biopsia e l’esame delle feci.

L’esame può essere indicato anche dopo la diagnosi di celiachia, per capire se, nonostante la dieta, ci siano sintomi intestinali associati ad alterazioni della mucosa intestinale. In questo caso, può essere necessario rivalutare la dieta o prescrivere una terapia di supporto che agisca a livello della mucosa e del microbioma intestinale.

Occorre sapere, però, che la comunità scientifica non è concorde sull’efficacia del test al sorbitolo, anzi molti esperti ne mettono in dubbio la valenza diagnostica.

Prepararsi al breath test al sorbitolo

Questa procedura non è invasiva ed è ben tollerata. Richiede, però, una specifica preparazione. È importante sapere che:

  • nelle due settimane precedenti l’esame non è possibile sottoporsi a esami che richiedono una preparazione intestinale, come colonscopia e clisma opaco;
  • a partire da 14-7 giorni (a seconda dei medicinali) prima della data dell’esame bisogna smettere di assumere alcuni farmaci (come antibiotici, lassativi, fermenti lattici), ovviamente sotto controllo medico. Non sospendere mai cure in corso di propria iniziativa anche perché non sono necessariamente tutte da interrompere;
  • se si è in cura per il diabete, informare il medico, che indicherà quali comportamenti seguire nelle ore precedenti l’esame, anche in merito all’assunzione di insulina e ipoglicemizzanti orali.

Il giorno precedente l’esame è importante non assumere alimenti che contengono fibre, come frutta, verdura, cibi integrali, patate, piselli, ceci, fagioli, latte e suoi derivati (mozzarella, formaggi, dolci). Si possono consumare, invece, riso, pastina, carne e pesce ai ferri conditi con olio, uova, pane comune o tostato, fette biscottate, biscotti secchi, gallette. Si possono bere acqua, te, caffè leggero.

A partire dal giorno prima dell’esame astenersi dal praticare attività fisica intensa.

Dalla sera precedente evitare di fumare sigarette poiché il fumo può interferire con i risultati dell’indagine. Il giorno dell’esame bisogna essere a digiuno da almeno 12 ore: si può bere solo acqua naturale. Evitare di bere acqua gasata nel giorno del test.  La mattina dell’esame lavare bene i denti e sciacquare la bocca con un collutorio. Se si ha diarrea importante in corso è consigliabile informare il personale sanitario.

Se durante l’esame si avvertono disturbi e fastidi addominali, così come se dopo insorgono diarrea o dolori addominali, informare il medico.

Fonti bibliografiche:

  • Cleveland Clinic, Hydrogen Breath Test
  • Antonio Tursi, Sorbitol H2-Breath Test: A Simple, Non Invasive, Cheap and Effective Method to Assess Small Bowel Damage in Celiac Disease
  • Jefferson Adams, A Breath Test for Celiac Disease? Yes Please!