Perché la mia migliore amica non è più la mia migliore amica

È vero che l'amicizia, se autentica, è destinata a restare, ma è anche vero che cambiamo. E siamo destinati a diventare degli sconosciuti

La verità è che non bastano i ricordi preziosi di una vita condivisa a mantenere unite due persone. Lo abbiamo imparato sulla nostra pelle quanto le promesse d’amore eterno, seppur forti delle migliori intenzioni, possono essere vanificate dal primo soffio di vento, neanche fosse uno tsunami. E così, come l’amore, è anche l’amicizia.

Perché è vero che chi trova un amico trova un tesoro. Perché sono gli amici a rendere la nostra vita straordinaria, sono loro che restano quando tutti gli altri vanno via in questa crocevia di incontri e di scontri, di felicità e dolore, quale è la vita. Gli amici sono la famiglia che scegliamo di avere al nostro fianco, non quella obbligata dai legami di sangue.

Eppure a volte succede, semplicemente, che le persone che credevamo sarebbero rimaste al nostro fianco vanno via. Lo fanno in silenzio, per una serie di motivi che, spesso, non hanno nulla a che fare con i tradimenti e con i cuori spezzati, con i drammi e le bugie. Lo fanno perché noi, per prime, gli abbiamo chiesto di farlo, anche se non l’abbiamo detto.

A volte accade e basta. E anche a voler indagare le ragioni che spingono il cuore ad allontanarsi dalle persone che più amiamo, probabilmente, alcune domande sono destinate a restare senza risposta.

Ed è vero che ci hanno insegnato sin da bambine che l’amore, quello vero, sa resistere a ogni tempesta. E crescendo abbiamo compreso quanto questa teoria della durevolezza dei sentimenti fosse più reale se applicata alle amicizie. Ma è anche vero che nulla è destinato a restare così com’è. Nulla è più mutevole dei rapporti personali, e anche le amicizie più durature e intense non sono immuni ai cambiamenti.

Così succede che non sono le distanze geografiche e quelle fisiche a creare dei muri immensi e invalicabili tra noi e le persone, ma sono i cambiamenti della nostra vita. Capita, soprattutto con le amicizie di lunga data, che a un certo punto anche le spiegazioni più dettagliate di ciò che ci si aspetta e ciò che si desidera non vengano comprese.

Questo accade soprattutto perché crescendo, sviluppiamo inevitabilmente nuovi linguaggi, che non sempre sono compresi dalle persone con le quali camminiamo. Succede che ci muoviamo verso nuovi orizzonti, obiettivi e sogni, che non sono capiti da quelle che consideravamo le nostre migliori amiche. Così anche quelle chiacchiere, che prima sembravano preziose per orientarci nella quotidianità, diventano lo spettro di ciò che è stato e che ora non è più.

C’è chi va avanti, a velocità inaudite, e chi invece resta indietro. E poi c’è chi, ancora, si allontana da tutti quei sentieri a noi riconoscibili. Ed è vero che l’amicizia, se autentica, è destinata a restare, ma è anche vero che se i cambiamenti ci trasformano in qualcosa di diverso da ciò che siamo stati, diventare degli sconosciuti agli occhi delle persone che ci conoscono sembra inevitabile.

E a quel punto sta a noi la scelta di provarci, per davvero, a fare entrare di nuovo quelle persone nel nostro cuore rinnovato, o a lasciarle fuori. Capire se davvero quell’amicizia è destinata a durare, se siamo disposti a far restare nella nostra vita quella che consideriamo la migliore amica e a essere migliore anche per lei. Ma a volte, qualsiasi tentativo sembra fallimentare, soprattutto se un certo punto nulla più sembra andare nella stessa direzione.

E quando questo accade, probabilmente, l’unica cosa che resta da fare è lasciare andare. Perché insistere solo per preservare il ricordo di quello che era, rischia di rovinare tutto. A volte ciò che è destinato ad andare via se ne andrà comunque. Sta a noi accettarlo e conservare quella presenza nel cuore e nella memoria.