Ma sposarsi conviene davvero alle donne? A quanto pare no

Il matrimonio potrebbe avere meno benefici sulla psiche della donna di quanto si pensi. Questo è quanto emerge da una recente ricerca dell'Università di Stanford

Il matrimonio porta pochi benefici nella vita di una donna del nostro tempo. Guardando le riviste e i programmi tv, sembrerebbe agli occhi di molti che arrivare all’altare sia l’unico desidero femminile. L’intera cultura pop è imbevuta di questa credenza, tanto da far cantare alla celebre Beyoncè “put a ring on it”, mettici l’anello. Al contrario, gli uomini sono dipinti come allergici agli impegni o addirittura trascinati all’ altare, considerando il tutto come contrario alla loro natura promiscua. In poche parole, il matrimonio è l’habitat naturale femminile, mentre per il genere maschile diventa una gabbia. Dati alla mano, la realtà è ben lontana da questa rappresentazione semplicistica.

Innanzitutto, il matrimonio porta più benefici all’uomo che alla donna in termini di miglioramento della salute, patrimonio e felicità, spesso anche in maniera piuttosto sproporzionata. Gli uomini sposati se la passano molto meglio dei single, mentre lo stesso discorso non vale per le donne maritate. Anche il mito secondo cui il matrimonio sia il loro fine ultimo è annullato dal fatto che i 2/3 dei divorzi sono iniziati proprio dalle donne. Prendendo in considerazione 1147 coniugati tra i 40 e i 79 anni, nel 66% dei casi è stata la moglie a chiedere il divorzio.

Un recente studio portato a termine all’Università di Stanford ha sottolineato che l’incidenza della fine dei rapporti da parte delle donne aumenta se si guarda ai matrimoni, mentre lo stesso non vale con le relazioni eterosessuali in generale. Su 1131 coppie seguite tra il 2009 e il 2012, il 69% delle separazioni risultavano promosse dalla donna. Questo fa pensare che quest’istituzione viene percepita come opprimente, soprattutto perché è portata avanti da un sistema di assoggettamento femminile. La legge infatti prevedeva che la moglie fosse proprietà del marito, ma ciò è iniziato a cambiare relativamente di recente, ovvero a partire dagli anni Settanta. In molti Paesi del mondo, molte donne cambiano ancora il proprio cognome con quello del marito.

Ad ogni modo, la causalità tra il matrimonio e i suoi benefici è ancora difficile da stabilire in assenza di un vero esperimento controllato. Inoltre, anche le aspettative delle persone possono giocare un ruolo nella soddisfazione delle relazioni. Se la stessa cultura fa riporre grandi speranze da parte delle donne nel matrimonio, queste si troveranno deluse dalla realtà dei fatti, spesso non proprio idilliaca, mentre viceversa gli uomini, con aspettative più basse, ne resteranno soddisfatti.