Dieci uomini per cui non vale la pena perdere la testa

Aprite gli occhi, care ragazze, e state alla larga da questi tipi. Perché vi spezzeranno il cuore e saranno fonte di inutili guai

Noi donne siamo testarde, si sa. Lo siamo a tal punto che se ci fissiamo con un tipo, nonostante abbia un cartello rosso catarifrangente con scritto “stammi alla larga“, non vogliamo saperne di lasciarlo perdere. Ma la realtà è un’altra: esistono tipologie di maschi che sarebbe meglio evitare come la peste, perché con loro non si potrà mai far funzionare una storia d’amore. In amore bisogna imparare dagli errori. Ecco quindi una lista di dieci tipi per cui non vale la pena perdere la testa. Segnateveli.

L’impotente

Attenzione: non stiamo parlando di un uomo che a un certo punto della sua vita ha – poverino – dei problemi. Parliamo del classico tipo che ha questo problema da tempo ma non lo affronta. Alla prima defaillance con voi esordirà dicendo: «Non mi era mai capitato prima». Vi chiederete se siete voi ad avere qualcosa che non va. E magari lui ve lo lascerà credere, che il problema siete proprio voi. No, care amiche, non è così.

Impegnato, ma non con te

Poco da dire: lui una compagna ce l’ha, ma ti racconta che con lei è “in procinto di lasciarsi”. Magari è una moglie da cui si sta separando e con la quale vive temporaneamente sotto lo stesso tetto… ma sono come “fratello e sorella” perché da tempo immemore non hanno più rapporti sessuali (bugia). Oppure una fidanzata cornuta di facciata che al momento non può lasciare perché è depressa/malata/ha perso il lavoro e quindi senza di lui morirebbe. Bugiardo, bugiardo, bugiardo. Non lascerà la sua lei per voi, ne ora né mai.

Il pulcioso

Dire che ha il braccino corto è poco. Con lui si finisce sempre a parlare di soldi. Se vi porta fuori a cena state certe che non offrirà nulla. Arrivato il conto si mette a controllare tutto minuziosamente. Fa questioni col cameriere sul coperto. In pizzeria prende una margherita e un’acqua naturale. Se gli proponete un week end fuori porta, non vorrà dormire fuori la notte per non spendere i soldi dell’albergo. Solitamente non se la passa neppure tanto male, ha un lavoro e non sta morendo di fame. Ma fa il morto di fame.

Mr Sono (sempre) stanco

Non ha mai voglia di fare niente. Non gli piace uscire perché non ama fare tardi. Non gli piace andare a ballare perché gli dà fastidio la musica troppo alta. Non va ai concerti perché lo infastidisce la folla. Non va al mare perché non gradisce stare al sole. E non va in montagna perché a scarpinare si fa troppa fatica. Il suo sport preferito è dormire sul divano. Cielo, che noia mortale. Lasciatelo davanti alla tv a fare la muffa e scappate via. O volete un compagno da spolverare come un soprammobile?

Il figlio unico di madre vedova accentratrice

La mamma è sempre la mamma, per carità: su questo non si discute, ma la sua non ha mai voluto recidere il cordone ombelicale. Il mammone è per definizione quello che mollerà sempre voi (con figli al seguito, un domani) per cercare conforto e comodità, sfuggendo alle responsabilità derivanti dall’impegno familiare. La sua esistenza si alimenterà di piccoli rituali, rassicuranti come il ragù di mammà. Nella gestione dell’organizzazione quotidiana sarà un problema, non un aiuto.

L’analfabeta affettivo

Incapace di gestire i sentimenti (ma probabilmente molto bravo a letto). Della serie: “i sentimenti, questi sconosciuti”. Potrebbe raccontarvi la storiella che ha avuto una storia importante con una ex che l’ha fatto soffrire talmente tanto che da allora non si è più voluto legare a nessuno. E a voi lui piace talmente tanto che subito vi siete fatte il film mentale “io lo salverò, io sarò quella che lo farà guarire dalle ferite di quell’amore”. Ma su, dai, non illudetevi. Lasciatelo perdere perché è incapace di amare. È un narciso che ama solo se stesso, e colleziona conquiste come figurine. Questa è la verità.

Il noioso calcolatore

Avete visto …E alla fine arriva Polly con Jennifer Aniston? Il protagonista di questa simpatica pellicola è Ruben Feffer (Ben Stiller), un assicuratore specializzato nel calcolare rischi che valuta ogni sua mossa, anche la meno importante, scrupolosamente. Ecco, il pavido calcolatore è proprio così. È quello che al mare non si toglie la t-shirt perché ha paura di scottarsi. Quello che non mangia i frutti di mare perché gli potrebbe venire un’intossicazione. Quello che ha paura di prendere l’aereo perché potrebbe cadere. Quello che non va all’estero perché “è troppo lontano, e se poi mi succede qualcosa”. Quello che evita anche di andare a mangiare fuori perché “e se poi non mi piace, cosa faccio”. Quello che se ci sono persone nuove non esce “perché non le conosco, e se mi trovo male e non so cosa dire”. Quello che compra la macchina nuova ma poi la lascia in garage perché “e se poi la rovino”. Una noia tremenda, una palla al piede. Una piaga da decubito.

Il violento

Chi alza le mani una volta tornerà a rifarlo. Non permetterglielo: lascialo perdere, è meglio per te. Merita di rimanere da solo. Anche se un ragazzo (o un uomo) vi ispira simpatia e una certa attrazione fisica, l’inclinazione all’ira o repentini scatti devono far scattare un campanello d’allarme: troppo spesso, come insegna la cronaca, questi segnali se sottovalutati non portano a nulla di buono. E con “violenza” intendiamo anche quella psicologica: minerà le tue certezze e ti ridurrà a uno straccio, anche senza alzare le mani. Ma appena tu accennerai ad aprire gli occhi si maschererà da dolce fidanzato affettuoso, per poi tornare a essere quello che è in realtà: uno stronzo. Scappa da lui.

Il drogato di lavoro

Quest’uomo non conosce il proverbio “morto un Papa, se ne fa un altro”. E non sa neppure che nessuno è indispensabile. Perciò è fermamente convinto che senza di lui la sua azienda andrebbe a rotoli. In genere ricopre un ruolo di media importanza, ma si crede un amministratore delegato. Gira sempre con lo smart phone, non lo molla un attimo. Ogni tre per due controlla la posta elettronica e scarica presentazioni in pdf. Anche se è fuori dall’orario di lavoro, anche se state facendo un happy hour. Non sa staccare un attimo il telefono, pure nei momenti di intimità. E state pur sicure che se siete sul più bello e il cellulare suona, non farà più di tre trilli prima che lui risponda. Uffa! Nella categoria ci facciamo subentrare tutti i tossici come l’alcolizzato e il giocatore d’azzardo. Non c’è bisogno di dire altro. Scappa a gambe levate.

Il nullafacente

Vive in famiglia, fa lavori saltuari. In realtà non è che gli freghi particolarmente di trovarne uno che lo tenga troppo impegnato, perché gli va bene così: ogni scusa è buona per non darsi da fare.. Non gli frega neppure di uscire di casa, non solo per un fattore economico, ma perché avere una casa propria è troppo impegnativo per lui: la sola idea lo fa andare in sbattimento. Se per sbaglio vive da solo, in una casa che ha ereditato dalla famiglia, abita in una specie di porcile, perché fare le pulizie non rientra nel suo personale elenco delle cose indispensabili. Passa interminabili ore davanti alla playstation. Sotto il divano ci sono cartoni di pizza dimenticati da anni. Cazzeggia tutto il giorno in casa, poi si sveglia dal suo torpore giusto per andare a fare l’aperitivo con gli amici. Ti chiederà dei soldi in prestito, e tu (stupida che non sei altro) glieli darai, perché sei pazza di lui. Bene, sappi che non li rivedrai mai più. Lo aiuterai a trovarsi un lavoro, ma lui inventerà delle scuse. E magari senza nemmeno che te ne accorga te lo ritroverai a casa tua, con armi e bagagli al seguito. Lo volete davvero uno così?