Come togliersi qualcuno dalla testa (senza avvelenarsi l’anima)

Vediamo insieme come scacciare via dalla propria testa qualcuno ed evitare di perdere ulteriore tempo ed energia

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

5 buone ragioni per non dare energia a qualcuno

Quando serve, serve. Quando arriva il momento, bisogna agire. Se stai capendo che ormai occorre recidere il legame con qualcuno, dovresti farlo. Se ancora non ne hai la totale sicurezza, ecco 5 buone ragioni per chiudere definitivamente.

Si sta meglio senza

Ci sono delle persone che ti stringono una morsa intorno e, appena riesci a liberarti, quando riesci a riprenderti il tuo spazio, ecco che senti magari di non volerlo mollare. La solitudine rappresenta il luogo cui torniamo quando vogliamo e possiamo riconnetterci. In quello spazio sacro, abbiamo tante risposte, possiamo osservare le nostre sensazioni e connetterci alla nostra essenza. Se quindi, nel silenzio, ci si accorge che in fondo stiamo sereni/e e centrati/e in assenza di quella persona, per quanto difficile ammetterlo, dobbiamo iniziare a farci qualche domanda.

Si è stati traditi

Quando pensiamo al tradimento, ci viene in mente prima di tutto il tradimento fisico, ma esistono molti altri modi di tradire qualcuno. Rivelare confidenze segrete, esporre volutamente davanti agli altri dei segreti personali, mettervi in ridicolo davanti a tutti. Ci sono tanti modi per ricevere ingiustizie e ferire la nostra fiducia interna. Il tradimento ferisce e fa male sia a breve che lungo termine. Non va sottovalutato e deve essere considerato per quello che rappresenta: qualcosa che potrebbe ripetersi.

Ci si sente manipolati

La manipolazione la scoviamo meglio quando non siamo troppo coinvolti/e, ma piano piano possiamo stanarla. Se qualcuno ti fa sentire in colpa e ti rende pieno/a di sospetti, se ti fa pesare le cose che fa per te, anche quelle non richieste, ecco che questa persona ti sta manipolando. Se minimizza i tuoi problemi, ingigantendo invece i suoi. Se cerca di controllarti o di sapere cosa fai, se si aggrappa all’avere insicurezze grandi per non lasciarti fiato e metterti sotto pressione. Lo stesso se vieni provocato/a intenzionalmente o se prima ti lusinga e poi ti tratta male. La manipolazione riesce a raggiungere livelli molto alti e sganciarsi ha solo effetti positivi.

Non si ha autonomia decisionale

La persona vi tiene per il collo, vi fa decidere quello che in fondo lei vuole e voi lo sapete ma avete il cuore troppo buono o troppo poco amore per voi stessi/e per reagire o entrambi i fattori insieme. Se ci si ritrova nelle condizioni di non poter scegliere per la propria vita, dovremmo tenerne conto. Mettere se stessi/e al primo posto corrisponde a una scelta sempre vincente, specie se dall’altra parte non abbiamo margine o ascolto. Quel che scegli per te stesso/a dovrebbe essere sostenuto, non ostacolato o rimanere inascoltato.

Ti ha fatto terra bruciata intorno

Ti ritrovi improvvisamente solo/a, senza connessioni, amici, riferimenti. La sensazione di spaesamento si amplifica se aumenta il tuo bisogno di parlare e la presa di consapevolezza che le persone con le quali condividere sono rimaste in pochissime o nessuno. Se questo avviene, cerca di non entrare nella disperazione (mancanza di azione efficace) e rimani nella fiducia. Inizia a visualizzare cosa vorresti e come ma prendi atto di quel che nel frattempo ha preso forma. Vivi a pieno il sentimento di frustrazione del ritrovarti solo/a senza essertene accorto/a. A partire da quello, sboccerai e cambieranno le cose, ma prima di tutto ci si deve rendere conto se questo corrisponde al nostro reale, in quanto si tratta di un motivo molto valido per iniziare a considerare di togliersi dalla testa la persona cui lo abbiamo lasciato fare.

Come togliersi qualcuno dalla testa

Per togliersi qualcuno dalla testa il primo vero e unico e stupendo rimedio rimane sempre uno: concentrarsi sulla propria gioia. Non significa ricercare a tutti i costi di essere felici o mimare una sorta di stato entusiasta a tutti i costi. Significa rientrare nel bambino interiore, in quello stato che ci rende felici con poco e ci fa capire che possiamo davvero fare del nostro meglio con quello che abbiamo e quello che siamo.

Un altro rimedio magnifico consiste nel restare in un mindset positivo: non dare adito a pensieri distruttivi e controproducenti, ma prendere in considerazione l’opzione di ascoltare tutto il flusso dei pensieri ma sceglierne solo alcuni. Cercare di non farsi “possedere” dalla propria mente, ma diventare selettivi/e per quel che riguarda i pensieri. In parte significa fare una sorta di vuoto, ovvero non riempirsi necessariamente di tutto quello che ci capita per la testa. A volte ci possono essere indizi o segnali che ti riportano all’altra persona, ma piano piano potresti imparare a riderne e ricordare che tutto quello che manifestiamo in fondo lo stiamo creando noi.

Infine, restare nelle faccende pratiche, ovvero darsi da fare anche con cose semplici come fare un dolce, una passeggiata, il pane, un disegno, un atto creativo. Questo permette a tutto il sistema di rinnovarsi e staccare la mente, concentrandoci solo su quel che stiamo facendo. Essere talmente tanto immersi nella cosa che si sta facendo, da non vedere o sentire altro. E, piano piano, riprendersi se stessi/e.