Come capire se si è innamorati?

Come portiamo davvero a consapevolezza profonda l’innamoramento, come ce ne accorgiamo e cosa dice la psicologia al riguardo

Foto di Elisa Cappelli

Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Come ci si sente quando si è innamorati

Quando si è innamorati il corpo si risveglia, i sensi inclusi, tutti. Ci si sente particolarmente vulnerabili, fragili, ma allo stesso tempo molto, molto potenti. L’amore significa espressione concreta e diretta di un’unione e si tratta di un processo che facilita e permette anche l’integrazione dentro se stessi/e.

L’ego non ama molto questo genere di esperienza in quanto per sua natura tende a separare, a stabilire criteri che siano personali e univoci. Se si lascia prevalere questo aspetto, la tendenza potrebbe essere quella di chiudersi e scappare via anche di fronte ad un potenziale grande amore.

L’amore, di fatto, corrisponde a una forza immane e spesso spaventa. Ma se si lascia lo spazio alla sensazione di unione e quindi di energie che vanno in sommatoria e ne creano una terza grande e diversa, allora possono avvenire miracoli giornalieri. L’amore ci porta a godere meglio dell’esperienza del momento presente.

Il cortocircuito divertente sta nel fatto che, di fronte all’amore, possono verificarsi forze contrarie; si potrebbe avere la tentazione di irrigidirsi, mettere barriere, contrastare. Raramente il trovarsi corrisponde a quelle favole di cui si sente parlare.

La relazione e l’amore sono delle forme di lavoro e piacere insieme, ma non piacere inteso come senso consumistico, non come promesse di attimi felici a scatola chiusa. L’amore non corrisponde a un contratto o una serie di contratti e non significa danza di apparenze o desideri presunti. Significa semmai danzare insieme all’altro ed essere pronti/e a cambiare, integrare, completare tratti del carattere, senza rinunciare a se stessi/e.

L’innamoramento non corrisponde all’attrazione e forse, per capire la differenza tra le due condizioni, si deve far entrare in ballo una dimensione profonda, dove la ricerca dell’equilibrio ha una nota delicata e viene ispirata da un desiderio di coesione. Quando si vive l’amore e si accoglie questa esperienza, ci possono essere maggiori distrazioni, cambiano i ritmi, si integrano gli aspetti dell’altra persona, ci si ritrova con i pensieri per aria o a parlare sempre con gli amici e le amiche di questo territorio non del tutto conosciuto che corrisponde all’amore stesso. Non ci sono limiti anagrafici e restrizioni nei modi in cui questo processo avviene. La sensazione dell’innamoramento apre le porte a un contatto intimo con se stessi/e e con le altre persone, sembra come un fuoco che si accende dentro al petto. Diminuisce l’appetito, il cuore “saltella” in modo bello e il desiderio di stare al fianco della persona di cui ci si sta innamorando sale gradualmente.

La psicologia e l’innamoramento

In psicologia la fase di innamoramento dura all’incirca due o tre anni al massimo e apre la strada a un sentimento che riesce a maturare per trasformarsi in qualcosa di importante, che ha il sapore della costruzione.

In sintesi, quando ci si innamora si attiva tutta una serie di meccanismi psicologici e biochimici simili a quelli che si scatenano quando si crea dipendenza da sostanze. Si ha bisogno dell’altro/a, si ricerca, ci si eccita e si produce tantissima dopamina, noradrenalina e feniletilamina (PEA). Sono neurotrasmettitori estremamente collegati alla dipendenza e tendono, fortunatamente, a non durare. Cosa accade quindi dopo a livello psicologico? Semplicemente questi neurotrasmettitori vanno a lasciare spazio a sostanze meno “eccitanti” che riguardano piuttosto la stabilità al rapporto (come l’ossitocina e la vasopressina). Innamorarsi quindi sarebbe a tutti gli effetti definibile come un avvenimento “stressante” e sottopone il corpo e la mente a una tensione che in qualche modo ha aspetti comunque benefici e non duraturi.

Innamorarsi stimola tanto la psiche quanto la pelle in quanto aumenta produzione di ossitocina, un ormone collegato all’ormone DHEA, che rallenta e decelera l’invecchiamento, favorendo il rinnovamento cellulare, andando anche a farci gestire lo stress con maggiore efficienza. Innamorarsi ha ottimi risvolti anche a livello cognitivo: sappiamo che quando siamo innamorati/e sentiamo le farfalle nello stomaco e abbiamo la testa tra le nuvole, ma di base il cervello è più attivo e produttivo con un grande incremento della nostra dose di creatività e del potenziale della memoria.

Qual è la differenza tra amare ed essere innamorati

L’essere innamorati vuole molto la presenza, la vicinanza anche fisica. Ogni volta che ci si incontra con la persona di cui ci si sta innamorando l’eccitazione sale e piano piano ci si rende conto che quell’onda di emozioni inconsapevoli e incoscienti stanno diventando qualcosa. Amare non ha niente a che fare con qualcosa di incosciente, ma rappresenta un percorso da vivere con impegno e facendo sentire l’altra persona tutelata. Amare vuol dire cercare di rendere felice l’altro/a anche con piccole azioni basate sul fatto di conoscere questa persona sempre meglio.

Amare significa condividere, superare blocchi e paure, mostrarsi anche nei lati fragili e nei blocchi emotivi. Questo percorso dura anni e anni e corrisponde a un investimento vero e proprio, richiede tempo, energia e ascolto di se stessi/e e dell’altra persona. Amare significa costanza e perseveranza, significa conoscersi a fondo e scoprire nuove parti, cercando di renderle funzionali alla costruzione.