Quali sono le differenze tra la Chiesa ortodossa e la Chiesa cattolica?

Condividono la fede nello stesso Dio, ma lo fanno in maniera diversa. Ecco tutte le differenze tra la Chiesa ortodossa e la Chiesa cattolica

La religione cristiana conta più di 2 miliardi di fedeli sparsi in tutto il mondo e, oltre a quella cattolica, comprende anche la religione protestante e quella ortodossa. Ma quali sono le principali differenze tra la religione cristiana cattolica e quella ortodossa?

Possiamo iniziare nel descrivere cosa le accomuna. Sia la Chiesa cattolica che quella ortodossa sono diffuse in tutto il mondo contando oltre 200 milioni di battezzati. Numeri, questi, che si fanno più densi in Europa occidentale e in America per la prima, e nell’Europa orientale e nel Medio oriente per la seconda. I flussi di migrazione che si sono susseguiti nei secoli, hanno fatto sì che entrambe si diffondessero in tutti i continenti.

Tra le altre cose che condividono ci sono la Bibbia e i sacramenti, così come le dottrine dell’episcopato e del sacerdozio. Le due Chiese hanno in comune anche i primi sette Concili ecumenici, gli altri 14 che appartengono solo alla Chiesa cattolica, invece, non sono riconosciuti dalla religione ortodossa. Entrambe, poi, venerano Maria e il culto dei santi.

Differenze tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa

Numerose, però, sono le differenze che caratterizzano le due Chiese. Gli ortodossi, infatti, non riconoscono il Papa come il vicario di Cristo in terra, come fanno i cattolici, ma gli attribuiscono soprattutto un ruolo rappresentativo della religione. A ricoprirlo, nella Chiesa Ortodossa, è il Patriarca di Alessandria.

Anche alcuni dogmi cattolici sono messi in discussione dalla chiesa ortodossa, primo fra tutti l’assunzione di Maria in cielo. Per i cattolici, Maria non è morta ma è ascesa in Paradiso in anima e corpo. Gli ortodossi, di contro, credono che la Madre di Gesù sia morta e che solo dopo il suo corpo sia salito in cielo.

Il dogma dell’Immacolata Concezione, inoltre, è una verità di fede per la chiesa cattolica ma non per quella ortodossa. Lo stesso vale per la Santissima Trinità che non è concepita come una “persona unica”: lo Spirito Santo per gli ortodossi procede dal Padre e non dal Figlio.

Nella dottrina ortodossa, il rito del Battesimo avviene per triplice immersione del corpo e non per aspersione del capo. Gli ortodossi, inoltre, a differenza del catechismo cattolico non prevedono che in casi estremi il battesimo possa venire concesso da un non-cristiano. La Cresima per i cattolici è il sacramento della confermazione, per gli ortodossi quello della riconciliazione.

La Confessione, nel culto ortodosso, è svolta sempre alla presenza di un’immagine di Cristo mentre in quello cattolico non è un fattore indispensabile. Nella religione cattolica, acquista una grande importanza l’esposizione pubblica del Santissimo Sacramento e la benedizione eucaristica mentre in quella ortodossa non esistono funzioni di adorazione simili.

Le chiese ortodosse, inoltre, si contraddistinguono per la quasi totale assenza di posti a sedere: le funzioni sono svolte in piedi perché sedersi o inginocchiarsi è visto come un irrigidimento al culto. Anche il calendario cattolico e quello ortodosso sono differenti: la Pasqua ortodossa, ad esempio, segue il calendario giuliano, quella cattolica il calendario gregoriano. Nel calendario ortodosso, inoltre, compaiono solo i santi canonizzati prima del grande scisma del 1054.

Nel culto ortodosso, riveste una particolare importanza il bacio rituale visto come momento di venerazione e senso di comunione: ad esempio, nel momento dello “scambio della pace” non si stringono le mani ma ci si bacia, così come si baciano anche le icone e la mano dei celebranti.

Nella Chiesa ortodossa, l’ordinazione sacerdotale è possibile per gli uomini sposati in precedenza a patto che conducano una vita matrimoniale fedele all’immagine nuziale del cristianesimo: non è possibile, tuttavia, sposarsi dopo avere pronunciato i voti.