Chi è Sofia Corradi, la professoressa che ha inventato l’Erasmus

Sofia Corradi è la fondatrice del programma Erasmus. In occasione dell'imminente festa dell’Europa la donna riceverà l'ambito Premio Carlo V

Sofia Corradi è conosciuta per aver dato vita nell’anno 1987 all’Erasmus: l’importante programma di mobilità studentesca dell’Unione europea. Il termine è l’acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students e si riallaccia all’umanista e teologo olandese Erasmo da Rotterdam. La docente ha dichiarato ai mass-media che il suo progetto è nato come una sorta di riscatto, dopo essere stata umiliata quando era ancora una studentessa. Oggi la prof è chiamata dagli studenti Mamma Erasmus.

Lunedì 9 maggio la docente riceverà, in occasione della festa dell’Europa, il prestigioso Premio Carlo V per il suo lodevole operato con l’Erasmus: iniziativa che ha cambiato gli studi universitari e le prospettive di vita di tantissimi giovani italiani in giro per il mondo. La consegna ufficiale toccherà a Filippo IV Re di Spagna ed al presidente del Parlamento Ue Martin Schulz. Era il 1969 quando Sofia Corradi iniziò a battersi per dare vita all’autorevole programma di mobilità tra gli atenei. Un lavoro incessante durante il quale la professoressa non si è mai persa d’animo.

Sofia Corradi, oggi 82enne, ricorda tra dolcezza ed ancora una sorta di rabbia, il suo periodo da studentessa raccontando un fatto che le capitò determinante per la nascita dell’Erasmus. Dopo gli studi in giurisprudenza la professoressa ottenne una borsa di studio Fulbright finanziata con la vendita all’asta dei residuati bellici della II Guerra Mondiale. Fu così che potè trascorrere un anno intero alla Columbia University di New York, conseguendo anche un Master in diritto comparato.

Purtroppo però Sofia Corradi una volta tornata nella capitale romana ebbe una brutta sorpresa: la segreteria dell’ateneo non voleva in alcun modo convalidarle gli esami fatti all’estero. L’allora studentessa venne guardata con grande disprezzo. Iniziò così a pensare alla possibilità di creare qualcosa di grande. Il promemoria della donna diventò nel tempo uno solo: rendere validi anche in Italia gli esami realizzati all’estero. Il suo credo Sofia Corradi l’ha portato avanti per ben diciotto lunghissimi anni, senza mai fermarsi inviando centinaia di lettere a rettori, docenti, politici, europarlamentari.