Gli specchi dei camerini sono ingannevoli

Non è la prima volta che esperimenti dimostrano come gli specchi dei camerini siano fatti in modo da migliorare la silhouette. L’ultimo è di una editor di moda russa

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Ormai è praticamente certo. Gli specchi dei camerini delle grandi catene di abbigliamento sono ingannevoli. Nel senso che deformano, ovviamente, migliorando, la silhouette delle clienti.

Ovviamente una taglia 48 non passerà ai ad una 42, ma quelle cosce così magre e slanciate, quel sedere così rotondo, spesso non corrispondono al vero. Gli specchi sono studiati in modo da allungare e slanciare la figura. E anche le luci, sapientemente posizionate, fanno la loro parte.

Vari esperimenti nel tempo lo hanno dimostrato. L’ultimo, recente, è quello della editor di moda russa del sito Adme.ru. Prima si è scattata un selfie con il riflesso dello specchio di casa, indossando top bianco e jeans. Poi si è recata nelle 11 più famose catene di moda che si trovano in Russia (H&M, Bershka, Mango, promod, Stradivarius, Zara) e si è fatta lo stesso selfie nei camerini specchiandosi con lo stesso look. Il risultato? Tutti gli specchi, chi più chi meno, hanno migliorato la sua silhouette rendendola più snella e proporzionata.

Famoso anche l’esperimento di qualche anno fa del Sunday Times, che dimostrò come in un camerino H&M posizionando un cd davanti allo specchio, questo risultasse ovale.
Ergo, come il cd passa dalla forma originale circolare a quella ovale, così la nostra figura subirebbe un allungamento, risultando più snella e slanciata. Et voilà, l’inganno è servito.

In altri punti vendita dello stesso marchio, invece, era stato riscontrato un altro piccolo trucco. Lo specchio, leggermente inclinato alla base, creava un effetto magico che rendeva più minuta la parte superiore del corpo. “Trucchetti innocenti”  per spingere all’acquisto anche le clienti più insicure e regalare una maggiore autostima.

Carles Casas, specialista in marketing sensoriale che ha studiato da vicino il mondo della vendita al dettaglio, sostiene:

È tutto legale e regolamentato. Ma la parte più importante di questo processo di manipolazione sono i compratori stessi. I brand non cercano di ingannare o manipolare il pubblico, perché sanno che non farebbe bene alla loro immagine e alle vendite sul lungo termine. Se credi che un brand ti abbia manipolato, a loro non viene niente di buono. Non solo perché tu non ci tornerai, ma anche perché la tua scelta potrebbe influenzare quella di altre persone vicine a te

Sarà, certo è che donne avvisate…