Maschio o femmina in gravidanza: tutti i miti da sfatare

Tutte le leggende della tradizione popolare con le quali giocare, tirando ad indovinare il sesso del nostro piccolo in arrivo, nelle more dell’ecografia.

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Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Fino a circa quarant’anni fa, per conoscere il sesso del bambino, le mamme in gravidanza erano costrette ad aspettare il momento del parto, forse anche per questo le credenze popolari, i miti da sfatare sull’essere in attesa di una femmina o di un maschio, sono moltissimi. L’ecografia per conoscere il sesso del feto è quella che avviene tra la diciottesima e la ventiduesima settimana, ed è nota anche come morfologica, ma ci sono altri circostanze, come la villocentesi, l’amniocentesi o il test prenatale, con le quali si reperisce la stessa informazione, tra le altre.

Conoscere il sesso del nascituro non è solo un’informazione che soddisfa la curiosità di mamma e papà, ma anche un modo per rendere più concreta l’attesa e per preparare la camera del bebè, il suo corredino. Sapere se si aspetta un maschio o una femmina aiuta anche a preparare eventuali sorelline o fratellini maggiori.

I miti da sfatare, in quanto privi di fondamento scientifico, come le tradizioni popolari più antiche, oggi vengono che tirati in ballo per farsi una risata, per giocare ad indovinare, subito dopo aver fatto il test di gravidanza. Ora ne vedremo qualcuno, per buona pace della scienza e della nostra/o ginecologa di fiducia, che speriamo non sappia mai cosa sospettiamo, cosa crediamo di aver intuito, davanti allo specchio o di fronte ad una nuova voglia alimentare!

Il mito da sfatare per eccellenza: la forma del pancione

Il primo mito da sfatare è quello della forma del pancione: la tradizione popolare vorrebbe una femminuccia in caso di pancia alta e rotonda, a dispetto di un maschietto, in caso di una forma a punta ed un po’ più bassa. Se ci fossimo affidate a chi ci osservava, commentando il nostro pancione, pensando al sesso del feto, e ci fossimo regolate in base a quello per l’arrendamento della cameretta, ora molte di noi potrebbero chiedere un risarcimento economico per i soldi spesi inutilmente. Anche le dimensioni, per alcuni contano, come la velocità nella crescita del pancione ma c’è da dire che molte mamme ormai lo sanno: la crescita del pancione risente, tra le altre cose, anche dall’essere o meno alla prima esperienza.

Maschio o femmina in gravidanza: le voglie nelle mamme in attesa

Un grande classico sono le famose voglie, in gravidanza. La leggenda è duplice. La prima è quasi una sentenza: se non soddisfi quella famosa voglia di fragola (il classico dei classici), il rischio è che il bambino o la bambina nasceranno con la voglia rosata sul corpo. L’altro aspetto riguarda che tipo di voglia si abbia: se di prelibatezze dolci, la mamma aspetterebbe una femminuccia, se si tratta di cibi salati, sotto il cavolo dovremmo trovare un maschietto. Sapendo che di tradizione popolare si tratta, l’unica cosa alla quale pensare è curare l’alimentazione in gravidanza, dolce o salata che sia poco importa, perché non c’è alcuna correlazione od influenza sul feto.

La luna ed il sesso dei  bambini

La luna affascina sempre, infatti le credenze popolari più antiche si basano su di essa, sulle diverse fasi che attraversa. Chi è ormai alle ultime settimane di gravidanza, si sarà sentita dire di guardare bene il calendario: il parto avverrà alla prossima luna piena!

C’è un mito simile sul calendario lunare che riguarda il sesso del feto. Esso narra che, se al  momento del concepimento la luna è crescente, il bambino sarà un maschio, al contrario, se la luna è in fase calante, la cicogna sarà una femmina. Forse, meglio chiedere alla ginecologa o al ginecologo, cosa pensa della luna!

Un pendolo per capire se si aspetta un maschio o una femmina

Un mito che si scomoda un po’ di meno, forse perché più antico, è quello del pendolo. Con mani esperte, forse quella della vecchia saggia del villaggio, si faceva muovere un pendolo (anche un anello) sul pancione della mamma in attesa. Il pendolo veniva lasciato libero di muoversi e, a seconda del livello di rotazione, si capiva se si stava attendendo una femmina o un maschio. Ora, al di là delle battute e di questi metodi, per preparare la valigia per il parto, conoscere in tempo il sesso del nascituro è una comodità non da poco. Del resto, la maggioranza delle coppie, oggi, dice al/alla professionista di fiducia di volerlo sapere.

Maschietto, femminuccia
Fonte: iStock
Maschio o femmina: cosa dicono le leggende popolari

Le nausee come cartina di tornasole

Entrano in campo anche le nausee per dirci se stiamo aspettando un lui o una lei. Si dice che in caso di nausee si aspetta una femmina, mentre i maschi non ci farebbero soffrire. Il tipo di nausea, sempre che si provi, non è indice di un bel niente. C’è anche chi le prova solo per una gravidanza e non in quelle successive, e chi ha la fortuna di non sapere di cosa si tratti.

Altri sintomi che indicano se aspetti un maschio o una femmina

Altri sintomi, molto poco scientifici, per scoprire chi si aspetta, sono:

  1. il battito cardiaco
  2. la linea nigra
  3. il cambiamento della pelle della mamma
  4. il cambiamento del tipo di capelli
  5. il nostro stato di stress e dell’ umore.

Potremmo sintetizzare questi cinque sintomi secondo il loro comune denominatore: secondo le credenze popolari, lì dove noi mamme siamo messe peggio, per livello di stress, per tipo di pelle, per cattivo umore e così via, la nostra attesa sarebbe al femminile, in caso contrario, staremmo aspettando un fiocco azzurro. I dati scientifici languano anche in questi casi, per cui ognuno la racconta come preferisce. Per fortuna, ad un certo punto, ci sarà l’ecografia a sfatare tutte le nostre supposizioni.