Sapete come vive, si nutre e respira il feto nel pancione?

Nel pancione della mamma, il feto può nutrirsi e respirare grazie alla placenta. Ecco come gli arrivano il cibo e l'ossigeno

Foto di Giorgia Marini

Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Dal momento del concepimento, sino al parto, il feto subisce una serie di cambiamenti graduali e significativi che riguardano la formazione e lo sviluppo dei propri organi. Lecito dunque domandarsi come vive, come si nutre e come respira un feto nel pancione della mamma. Ora vedremo prima lo sviluppo del feto durante i tre trimestri di gestazione, poi come questi provvederà alla sua alimentazione e alla sua respirazione.

Come si sviluppa il feto nei tre trimestri

Sappiamo che lo sviluppo del feto avviene in circa 40 settimane e che esso segue una serie di fasi, anche monitorate da esami, visite ed ecografie, richieste in una normale gestazione fisiologica al fine di verificarne la salute sia per il  futuro bambino e che per la sua mamma.

Come scopriremo durante la prima visita ginecologica, l’inizio della nostra gravidanza viene convenzionalmente attribuito alla data delle nostre ultime mestruazioni, anche se la fecondazione avviene in un momento successivo al nostro ciclo.

Subito dopo l’incontro tra ovulo e spermatozoi, quando avviene la fecondazione, la blastociti, come viene definito successivamente lo zigote, si impianta nell’utero. Quel momento può essere avvertito da noi donne anche a causa di dolori simili a quelli delle mestruazioni o addirittura da perdite di sangue alle quali dobbiamo dare la giusta attenzione ma senza spaventarci immediatamente. Da questa fase, senza addentrarci in eccessivi tecnicismi, si forma quello che viene chiamato embrione ed è da queste primissime settimane che cominciano a nascere parte degli organi del  nostro futuro bambino/a.

Parleremo di feto e non più di embrione quando potremo sentire i battiti del suo cuore, e ciò avviene intorno al terzo mese, che sappiamo essere infatti la fase più delicata per la gestazione, quella nella quale sono più alte le possibilità di un aborto spontaneo. Esso segna la fine del primo delicatissimo trimestre di gravidanza.

Se gran parte degli organi comincia a nascere e svilupparsi dal primo trimestre, il secondo sarà deputato alla formazione delle ossa e dei muscoli. Ed infatti è solo con essi che il feto comincia a muoversi in modo prima impercettibile e poi sempre più frequentemente ed intensamente, tanto che noi donne potremmo sentirlo meglio con il proseguire delle settimane, sino a vedere in modo evidente i suoi “calcetti” anche dall’estero, giungendo al termine della nostra attesa.

L’ultimo trimestre, in una gestazione fisiologica, vede la maturazione del sistema nervoso, dei muscoli, degli organi e del grasso. Ogni settimana è necessaria per lo sviluppo completo del nostro bambino/a ma sappiamo che una nascita prematura non mette necessariamente a rischio la sua vita, purché avvenga entro certi termini. Anche senza avvalersi di appositi strumenti, sappiamo che un neonato che nasca circa tre settimane prima dalla dpp (la data presenta del parto) può respirare da solo, in quando i suoi polmoni sono in grado di funzionare autonomamente.

Sviluppo e vita del feto
Fonte: iStock
Feto: come si sviluppa nei trimestri, come si nutre e respira

Vita del feto nel pancione: sensi, organi e nutrimento

Anche se abbiamo detto che gli organi del nostro futuro bambino cominciano a svilupparsi dall’inizio della gestazione, non dobbiamo farci trarre in inganno. Il loro funzionamento non è quello nostro, né quello che lo accompagnerà durante i primi giorni di vita. Tutto avverrà in modo graduale. La sua vita nel pancione sarà caratterizzata da una funzionalità limitata dei suoi organi, non a caso per garantire il suo benessere, che in gran parte dipenderà da noi, sarà necessario che ogni donna ponga in campo tutte le accortezze necessarie.

Per fare un esempio pratico, basti pensare alla pericolosità dell’assunzione di alcol in gravidanza. Sappiamo essere una delle poche cose vietate da tutti e tutte le esperte di settore e questo in quanto il fegato nel feto non ha la capacità di metabolizzarlo come avviene nell’adulto, esponendolo a danni gravi ed irreversibili.

Dunque anche i sensi del feto non hanno la stessa efficienza di quelli che avranno successivamente alla nascita, funzionando diversamente egli avvertirà ciò che avviene attorno in un modo consono al suo livello di sviluppo ed al luogo in cui si trova, dunque nella placenta. Questo fa sì, sempre per dare un esempio pratico, che i rapporti sessuali durante la gravidanza non metteranno mai a rischio la sua salute, egli/ella si trova in un luogo protetto nel quale il mondo che lo circonda arriverà in modo attutito. Quello che tuttalpiù potrà avvertire è un senso di rilassamento. Ciò vale per le gravidanze fisiologiche per le quali la/il ginecologo non si sia espresso in senso contrario, in presenza di eventuali situazioni critiche in essere.

I sensi del feto hanno peculiarità insiste e la loro efficienza risente dell’ambiente nel quale si trova. Ad esempio, anche la vista, garantita dagli occhi che hanno cominciano a svilupparsi intorno ai primi due mesi, alla nascita consente di mettere a fuoco i soggetti più vicini ma ci vorrà del tempo, circa sei mesi, affinché essa sia completamente sviluppata.

Il nutrimento del feto, infine, ancora una volta avviene attraverso il suo ambiente, la placenta. Egli non mangerà attraverso la bocca né assimilerà le sostanze attraverso il suo intestino, come anche lo scarto sarà regolato diversamente rispetto a quando verrà messo al mondo. Ciononostante sarà in grado di gustare, distinguendo la differenza tra il salato ed il dolce, sempre di più a ridosso dalla nascita.

Chi ha frequentato un corso preparto, la cui importanza è innegabile sia dal punto di vista conoscitivo del percorso che si sta vivendo, di quanto accade in ospedale, che dal lato relazionale, potrebbe ricordare il consiglio che viene dato alle donne, durante le ultime settimane prima del parto. Verso quel periodo, il bambino comincia a farsi sentire ogni giorno. Se dovesse accadere che egli/ella non si muova, o non siamo in siamo certe che lo abbia fatto, viene consigliato di mangiare una piccola quantità di cioccolato, i cui zuccheri metterebbero in movimento immediatamente il piccolo/a facendoci avvertire i suoi calcetti. Secondo alcuni studi, il nostro piccolo, nel pancione, preferisce il cibo dolce.

A nutrire il feto sono cordone e placenta, le sostanze nutritive arrivano attraverso il sangue del cordone ombelicale. I vasi sanguigni del cordone trasportano le sostanze dalla placenta al feto e successivamente riportano i prodotti di scarto, successivamente espulsi attraverso i nostri propri polmoni, urina e feci.

Sviluppo gravidanza e vita del feto
Fonte: iStock
Come si nutre il feto

Come respira il feto nel pancione

Come avviene per il nutrimento, che avviene attraverso la mamma, e per il quale è sempre raccomandato alle donne di stare attente a ciò e a quanto si mangia durante la gravidanza, lo stesso è valido per la respirazione del feto che non richiederà certamente l’ausilio del suo nasino o della sua bocca.

La respirazione fetale inizia già alla dodicesima settimana ma finché il feto è immerso nel liquido amniotico, non può respirare autonomamente tramite i polmoni. Essi cominceranno a funzione dopo pochi secondi dalla nascita. L’ossigeno arriva al feto attraverso la placenta e la vena ombelicale, ancora una volta è grazie al sangue materno che avverrà anche la respirazione. Questo non deve indurre in errore, non deve farci immaginare che il sangue del feto sia quello della mamma, si tratta di circoli sanguigni separati, grazie alla placenta.

Un apporto limitato di ossigeno può rallentare lo sviluppo del bambino, anche per questo è sempre consigliato alle donne con gravidanza fisiologica di praticare attività sportiva e di fare movimento, in quanto ciò permette alla madre di respirare profondamente. Lo sport in gravidanza ha moltissime funzioni, non da trascurare neanche quelle psicologiche: dalla piscina, allo yoga, alla bicicletta, con il buon senso e qualche accortezza, per la quale è sempre corretto confrontarsi direttamente con il/la professionista di fiducia, è giusto rimanere attive sino al parto.