Come aiutare il nostro bimbo a trovare la concentrazione a scuola

Disturbo dell'apprendimento o scarso interesse, noia o poca voglia di stare tra i banchi di scuola? 8 consigli per aiutare i bambini a concentrarsi

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Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Negli ultimi anni, c’è un certo allarmismo sulla scarsa attenzione che i più piccoli avrebbero a casa come a scuola, aiutare i nostri bambini a concentrarsi è sicuramente importante, ma prima di tutto bisogna fare degli importanti distinguo.

Prima di tutto: è vero che i bambini degli ultimi decenni fanno più fatica a concentrarsi? Come possiamo capire se si tratti di scarso interesse a scuola, ad esempio, o di un disturbo dell’apprendimento? La concertazione dipende dall’età dei bambini e dei ragazzi o è sempre la stessa? Infine, c’è qualcosa che possiamo fare realmente per ascoltare il nostro bimbo a trovare la concentrazione a scuola?

Queste sono le domande che dobbiamo porci, soprattutto ad inizio anno scolastico, quando certamente, dopo un lungo periodo di vacanza, i ragazzi non vivono sempre bene il rimettersi sui banchi di scuola. Ora vedremo tutto, punto per punto.

Livelli di concentrazione e bambini contemporanei

Spesso si parla del minor livello di concertazione che avrebbero i bambini degli ultimi anni, rispetto al passato. Non si può negare che i parecchi stimoli ai quali sono sottoposti i nostri figli, rispetto a quelli della nostra infanzia, se da un lato regala loro maggiori nozioni e abilità, dall’altro non permette loro di essere concertarti su una sola attività.

Pensiamo alle tante piattaforme ed ai tanti canali dedicati all’infanzia, se da un lato i bambini possono guardare sempre prodotti nuovi, dall’altro sono sempre meno quelli che si soffermano a guardare più volte lo stesso cartone animato, nonostante questo comportamento, che a volte ci sembra curioso, oggi ha notevoli vantaggi. Sappiamo quello che avviene nelle nostre case, i giochi sono tanti, come tanti sono gli sport e le attività che facciamo fare loro ed il risultato è che mai godono dei quella famosa noia fonte di benefici anche in termini di indipendenza.

Il problema della scarsa concertazione dei bambini di oggi è innegabile se collegata all’uso precocissimo dei device da parte dei più piccoli. Non dobbiamo essere troppo severi con noi, se abbiamo messo il bambino davanti allo schermo, in momenti di grande difficoltà, in passato. Basta sapere che ormai non esiste più un/ una pediatra o psicologo/a di età evolutiva in disaccordo sui risultati dannosi che questo comportamento crea. Dobbiamo cercare nuovi approcci in questi casi perché, tra le tante conseguenze negative, fisiche e psicologiche, i bambini hanno svantaggi anche in termini di rendimento scolastico.

Concentrazione a scuola
Fonte: iStock
Come aiutare i bambini a concentrarsi

Poca concentrazione o disturbo dell’apprendimento

Se, in passato, i bambini e le bambine che a scuola facevano più fatica a stare seduti, a rimanere attenti, ad imparare a leggere, a scrivere e a fare di calcolo erano in automatico tutti bambini che non studiavano e non si impegnavano, oggi, dall’altro canto, si parla sempre più spesso di disturbi dell’apprendimento.

Il tema è delicato e sempre più sentito, ne abbiamo parlato più volte, proprio qui, con un’esperta, la dottoressa Claudia Curcelli, che ci ha aiutato a distinguerli e a comprendercene meglio i sintomi ed i segnali di allarme.

Ma certamente per un genitore come anche per un bravo/a insegnante che però non sia esperto sul tema, l’identificazione di un disturbo potrebbe non essere immediata. Per questo, non etichettiamo subito un/una bambina in modo erroneo o superficiali, ma con la scuola cerchiamo un incontro, uno spazio corale per approfondire e solo poi rimettendoci alla valutazione di un esperto/a potremo essere certi se si tratta di poca concentrazione scolastica per scarso interesse del nostro bimbo/a alla materia o di un disturbo vero e proprio Una volta appurato quest’ultimo, seguiremo il percorso tracciato dal/ dalla professionista.

Livelli di concentrazione in base all’età

Ora cominciato ad entrare più nel merito dell’articolo, e quindi del livelli di concertazione dei bambini a scuola e di come possiamo aiutare a trovali. C’è da sire che spessi diamo per scontato che nostro figlio debba avere il nostro stesso livelli di concertazione. Che si tratti della visione di un film, di svolgere un compito casalingo o di fare i compiti in casa come a scuola, ma anche di ascoltare un discorso, dobbiamo ricordarci che un bambino è un bambino non un adulto.

I livelli di attenzione che i bambini possono mantenere nel tempo variano, infatti, in base all’età. L’attenzione si sviluppa gradualmente con l’avanzare dell’età. Fino ai 7 anni, dopo circa 20 minuti, l’attenzione scema, mentre sale a 45minuti quella di una adolescente. Ovviamente bisogna verificare caso per caso, ma prendiamo questi riferimenti per capire che i bambini e le bambine hanno dei tempi da rispettare ed ogni giorno l’asticella si alza come avviene per ogni altra loro capacità.

Infine, sappiamo che anche noi, sul lavoro, non riusciamo a tenere lo stesso livello di concentrazione nelle 8 e più ore che dedichiamo alla nostra attività, e lo stesso avviene per i bambini a scuola. La loro capacità di concentrazione non è sempre la stessa ma è soggetta a ritmi di calo ed aumento.

Concentrazione a scuola
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Come aiutare i bambini a concentrarsi

Come aiutare il nostro bimbo a scuola

Ora approfondiamo come aiutare il nostro bimbo a trovare la concentrazione a scuola. Tutto ciò premesso, tutto quello che abbiamo detto sono ad ora, ci pone l’interrogativo su cosa possiamo metter in campo per aiutare, in assenza di disturbi, o problemi familiari che potrebbero incidere su un commentò i basso livelli di attenzione, il nostro bambino.

Ecco un piccolo elenco non esaustivo ma certamente utile:

  1. alleniamoci insieme con i giochi (dal memory agli scacchi etc)
  2. promuoviamo l’attività fisica
  3. mettiamo i bambini a letto presto
  4. siamo sempre postiti e meno giudicanti
  5. attenzione all’alimentazione
  6. creiamo degli angoli adatti per lo studio
  7. non pretendiamo troppo
  8. cerchiamo un dialogo.

Questi 8 punti sono fondamentali per aiutare i bambini nel ritrovare la giusta attenzione per i compiti e per la scuola. Un bambino che non fa colazione o che zuccheri e grassi in quantità eccessive, che dorme male e poco, andando aletto tardi, difficilmente alle 9.00 del mattino avrà un cervello in grado di sostenere l’attività scolastica.

Inoltre, quando arriva a casa, cerchiamo i capire se va tutto bene, facciamoci raccontare la giornata o le eventuali difficoltà, senza forzarlo né nel racconto né nei compiti che dovrà svolgere. All’inizio stiamogli accanto rispettando i tempi che mai potranno essere eccessivi, privi di pausa o subito dopo un pranzo pesante.

Infine, è anche importante che il bambino/a abbia a disposizione una camera arieggiata, luminosa, ordinata e senza distrazioni (dai giochi del fratellino/sorellina minore, alla tv, alle notifiche del cellulare etc) per potersi concentrare al meglio.

Cerchiamo di essere positivi e poco giudicanti, proponiamo anche momenti di gioco assieme. Sarà bello per passare del tempo insieme, un tempo utile anche per la mente. Tanti sono i giochi che richiedono intuito ed attenzione per potervi partecipare. Come del resto, anche lo sporta, se praticato una o più volte a settimana non solo avrà il beneficio di divertire i nostri figli ma anche di allenare la concentrazione.