Come si fa il bagnetto ad un neonato

Il bagnetto del neonato: tutto quello che un genitore alle prime armi deve sapere per detergere e proteggere la pelle del bebè.

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Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Fare il bagnetto al piccolo di casa ha ovviamente lo scopo primario dell’igiene ma, contemporaneamente, favorisce la relazione con la mamma ed il papà. Inoltre, attraverso una serie di gesti, piccole accortezze e coccole,  lo stesso bagnetto aiuta il neonato a rilassarsi, per condurlo al momento della nanna.

Per prima cosa, dobbiamo conoscere la pelle del nostro bambino, per far sì che il bagnetto sia un momento di effettiva cura e detersione, senza che dia il via ad irritazioni, pianti ed irrequietezza.

La pelle dei neonati: caratteristiche

Contrariamente a quello che possiamo pensare, la pelle dei neonati non è perfetta o liscia. I neonati, che sino a poche settimane prima erano nel ventre materno, si trovano ora a doversi abituare, con tutto il proprio corpo, pelle compresa, ad un ambiente completamente diverso.

È per questo che non è raro manifestino reazioni cutanee: dalla nota dermatite atopica al comune e frequente eritema da pannolino. Queste ed altre manifestazioni cutanee non devono far preoccupare, nei neonati, vanno certamente osservate, anche condividendole con il pediatra o la pediatra di famiglia, ma senza ansie.

La pelle del neonato è dunque protagonista di un cambiamento continuo ed è nell’ottica di questo adeguamento della loro pelle al mondo esterno che vanno considerate alcune reazioni.

La loro pelle non è come la nostra ma più sottile e delicata, per cui risente maggiormente di aggressioni esterne ed è questo che va tenuto presente nella fase del bagnetto.

Come proteggere la pelle dei neonati

Il fatto che la pelle dei neonati sia più sensibile ad eventuali irritazioni se, da un lato, come abbiamo detto, non deve creare ansia, dall’altro deve essere un monito a introdurre tutte le attenzioni necessarie per evitare altre reazioni o maggiore secchezza.

Per quanto riguarda il bagnetto, ad esempio, esso non deve durare troppo a lungo, avendo cura, tra l’altro, che la temperatura dell’acqua sia intorno ai 32°C – 35°C. Un comune termometro da bagnetto può aiutarci a preservare il corpicino del neonato da escursioni termine pericolose e da rossori sulla cute.

In tema di detersione, per proteggere la loro pelle, soprattutto i primi tempi è meglio optare per l’amido di riso, rispetto al bagnoschiuma o ad un sapone vero e proprio. Esso, oltre a garantire l’igiene ha anche l’effetto di calmare le piccole irritazioni ed i rossori. Successivamente, passeremo ad un detergente specifico per l’età dei bambini, a base di olio possibilmente, per idratare la pelle.

L’igiene del neonato passa anche attraverso quella dei suoi body, delle tutine, dei pigiamini, per questo, per il primo anno, viene consigliato di lavare i suoi indumenti separatamente, e non con quelli del resto della famiglia. Ancora una volta è importante la scelta del detergente che non deve essere aggressivo. Infine, bisogna sciacquare i vestitini accuratamente, per eliminare gli eccessi di sapone.

Il bagnetto: cosa devi sapere

Secondo una guida realizzata dal Ministero della Salute, proprio per quella recettività tipica della pelle del neonato all’ambiente che lo circonda, è importante che il genitore adotti norme igieniche di protezione come anche un’accurata detersione delle nostre mani, quando prendiamo in braccio nostro figlio o lo prepariamo al bagnetto, come al cambio del pannolino.

Per chi è genitore alla prima esperienza, anche i primi bagnetti possono far sorgere dubbi come, ad esempio, cosa fare prima del distaccamento del moncone ombelicale. In genere, prima della dimissione dal reparto di maternità, alla mamma e al papà vengono date istruzioni in merito e raccomandato di lavare il neonato, senza che immersione totale, prima della caduta del moncone. Nel frattempo, l’igiene del neonato più essere assicurata con spugnature sul resto del corpo, visino compreso.

Secondo il Ministero della Salute, “lo scopo del bagno, al di là dei bisogni di pulizia, è anche quello di attivare la circolazione sanguigna della pelle e la traspirazione. Così, dopo il bagnetto, non è assolutamente indispensabile applicare creme o latte idratante sulla pelle del bambino. Può invece essere molto utile l’applicazione di una pasta/crema sul sederino per proteggerlo da qualsiasi irritazione da urine e feci. È invece sicuramente pericoloso l’uso del borotalco, in quanto può essere inalato dal bambino”.

Il bagnetto al neonato, salvo durante l’estate, non va fatto tutti i giorni, bastano 2-3 volte a settimana, per non più di 10-15 minuti.

Bagnetto del neonato

Consigli per fare il bagnetto ad un neonato

Il bagnetto rientra in una routine importante per tutta la famiglia: rassicura il piccolo, bisognoso di certezze, a sapere cosa lo attende successivamente (coccole, massaggi, ninna nanna, riposino) e la famiglia a gestire la quotidianità, all’inizio particolarmente impegnativa. Le improvvisazioni o la mancanza di regole costanti, ci espongono tutti ad irritabilità, nervosismi, che influiscono su tutti.

Per questo, in genere, si consiglia di fare il bagnetto a fine giornata, ma, qualunque sia il momento da noi preferito, l’importante è che sia mantenuto, giorno dopo giorno.

Va detto che non tutti i neonati amano il bagnetto, contrariamente a ciò che si possa pensare. In questi casi, meglio non costringerli a subire un trattamento che non procuri piacere ma che, anzi, crei reazioni contrarie. In questi casi, bisogna diradarne la frequenza e lavarlo senza immersione ma con panni umidi e spugne, sul fasciatoio.

Se, al contrario, il bagnetto sembra divertire il neonato, si può offrir lui anche piccoli giochini o libricini, affinché diventi un momento ludico.

Il bagnetto del neonato può avvenire in apposito riduttore, all’interno della vasca (verificando sempre che sia stabile ed attaccato al fondo), ma anche in una comune bacinella. Insomma, ognuno può organizzarsi come meglio crede o può, l’importante, l’unica vera regola inviolabile è non lasciare mai e poi mai il neonato solo in acqua né sotto il suo flusso, per il rischio di ustioni od inalazioni. La presenza di un adulto è necessaria durante tutto il bagnetto per i primi anni di vita.

Importante, per evitare raffreddamenti è che non ci siano finestre aperte o spifferi. Utile è prepararsi subito un piccolo telo con cappuccio, per asciugare e proteggere all’istante il neonato. La stanza dove il piccolo sarà rivestito, naturalmente, dovrà essere sufficientemente riscaldata.

Se si vuole far seguire al bagnetto un breve massaggio sul corpo e sul viso, meglio usare olio di mandorle, riscaldando fra le proprie mani piccoli quantitativi. L’olio aiuterà l’idratazione ed il rilassamento.

Abbiamo detto all’inizio che per una comune detersione è sufficiente l’amido di riso (c’è anche chi se lo prepara in casa) premesso ciò, in commercio non mancano proposte per il bagnetto del bambino. Qualora volessimo optare per prodotti diversi, importante è verificare che siano adatti al ph del neonato.

Attraverso il bagnetto, il contatto visivo e tattile tra genitore e neonato, ci si comincia a conoscere, a studiare e a riconoscere nei  gesti, nella voce, la propria mamma ed il proprio papà. Quando questi momenti sono particolarmente dolci, delicati, quando avvengono con luci basse, piccole melodie da far ascoltare, il piccolo può lasciarsi andare in un rilassamento in grado di accompagnarlo alla nanna notturna.

Il bagnetto, quindi, può diventare parte di una routine che aiuta il neonato a concludere la sua giornata, lentamente e con dolcezza.