Perché il gatto è sempre stato associato alle streghe?

I gatti, come le streghe, non erano visti di buon occhio in passato ed erano spesso associati tra loro: i motivi

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Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Eleganti, misteriosi e bellissimi: i gatti sono animali meravigliosi, compagni di vita e di avventure di tantissime persone. Quando sono neri, poi, hanno un fascino tutto speciale. Perché intorno a questi animali, e a volte anche al loro colore, nel passato sono state tramandate di bocca in bocca superstizioni e leggende. Si narrava infatti che fossero legati alle streghe e questo incuteva timore. Per questa ragione molte credenze popolari associano questi gatti alla sfortuna.

Nulla di più falso, naturalmente. Sono bellissimi, eleganti e indipendenti. Ma anche capaci di grandi gesti di affetto, dispensando coccole e ricevendole. Sono animali molto particolari, anche un po’ schivi a volte, senza dubbio hanno un’aura di mistero e forse capita che non sia semplice addomesticarli, ma questo non significa che non siano amici preziosi da tenere sempre vicino a sé.

Ma è sempre stato così? No, c’è stato un periodo della storia durante il quale facevano paura perché venivano associati alle streghe. I motivi.

Gatti e streghe, perché facevano paura

Per scoprire il legame tra gatti e streghe bisogna fare un salto indietro nel passato. E più precisamente al Medioevo quando si pensava che fosse il famiglio delle streghe.

Si narra che il famiglio fosse uno spirito maligno che poteva assumere l’aspetto di un gatto (magari proprio di colore nero), ma anche di gufi o rospi, e il cui compito era quello di fare da servitore alle streghe. Veniva donato loro dal diavolo, ma poteva anche essere ereditato. Alcune leggende, invece, raccontavano che i gatti fossero proprio le streghe sotto diverse sembianze

Oltre a tutto questo pare che, quando il colore del suo manto era nero, una tonalità che lo rende particolarmente difficile da vedere durante le notti più buie, venisse collegato alla morte e agli inferi.

Per i gatti, essere associati alle streghe durante il periodo del Medioevo, pare sia stato un problema, poiché come le padrone umane sarebbero stati perseguitati e uccisi. Potrebbe essere questa una delle ragioni per cui all’epoca c’è stato un aumento dei topi che, come è noto, sono portatori di peste. Ma si tratta, anche in questo caso, di leggende tramandate e non si sa c’è un fondo di verità.

Non facevano solamente paura, però, i gatti: infatti potevano essere visti anche in un’accezione positiva. Accadeva, ad esempio, in Germania dove si raccontava fossero gli animali da compagnia di maghi e guide spirituali.

I gatti più famosi delle streghe

Alcuni gatti delle streghe sono diventati famosi tanto quanto, se non di più, le loro compagne di vita umane. Libri, cinema e televisione – infatti – hanno contribuito alla loro fama.

Basti pensare a Cagliosto, il gatto siamese del film Una strega in paradiso in cui l’attrice Kim Novak interpreta Gil che, tramite la magia (anche quella del suo animale da compagnia), cerca di far innamorare di lei il vicino di casa.

Un altro gatto famoso è quello in cui viene trasformato Thackery, fratello di una bimba rapita dalle sorelle Sanderson. Chi sono? Le tre celebri streghe di Hocus Pocus.

Salem, infine, è il gatto della serie tv Sabrina, vita da strega: si tratta di uno stregone che per punizione è stato trasformato in un gatto. È amico e consigliere della giovane strega.

Dai libri, infine, come dimenticare il gatto di Hermione in Harry Potter? Si chiama Grattastinchi ed essendo incrociato con una creatura magica ha alcune capacità, come quella di riconoscere le persone cattive.